Qualcosa di speciale

41.Mi sciolgo.

•3 anni prima•

Sono incazzato.
Anzi, incazzato é un'eufemismo.
Osservo la persona legata alla sedia davanti a me e se è possibile la mia rabbia sale ancora di più.
Grugnisco quando sento l'ennesima preghiera affinchè lo lasci in pace.
Povero illuso.
Crede che non sappia chi è , in realtà lo so più che bene: è un caro amico del mio dolce fratellino.
Quel brutto bastardo.
Mio fratello: l'angelo.
È strano il fatto che siamo gemelli ma io sono un demone mentre lui è una sotto specie di angelo.
O almeno così credevo.
Quel brutto figlio di puttana si è comportato peggio di una serpe.

Mi ha tradito.
Tradito.
L'unica persona di cui mi fidavo a cui volevo bene.
Mi ha tradito.
Queste parole mi rimbombano in testa e la rabbia sale sempre di più.
Ora vediamo chi soffrirà.
Tendo un braccio in direzione del mio bersaglio e lo giro di scatto.
Il rumore forte e chiaro di un 'crak' provenire dal suo braccio destro seguito poi da un urlo di dolore mi fa sorridere.
Musica per le mie orecchie.
"Chi sei? Cosa vuoi da me?" Ci mancava solo che iniziasse a parlare.
Mi avvicino in modo minaccio fino ad arrivargli davanti e chinarmi alla sua altezza.
Afferro la sua caviglia stringendo leggermente.
"Non mi sembra che tu sia nella posizione di fare domande" affondo gli artigli nella sua carne e lo vedo gemere dal dolore.
Fidati ci sto andando ancora piano.
"Ma, giusto per fartelo sapere, quando morirai sarà tutta colpa di mio fratello..." schiocco la lingua sul palato.
"...tanto lo incontrerai se andrai in paradiso ovviamente..." mi avvicino affinchè mi guardi attentamente negli occhi.
"...altrimenti alloggerai qui dentro insieme a tutti i tuoi simili." Indico i miei occhi facendogli ben vedere le persone che urlano disperate al loro interno.
Gli umani credono che la morte avvenga in modo casuale, che succeda a causa del destino.
Beh se il destino é un altro modo per chiamare noi demoni e angeli allora si.
È colpa del destino.
Comunque solitamente noi demoni girovaghiamo da queste parti per sfogare la nostra rabbia, tanto siamo nati per questo: far soffrire ed essere condannati a vita.
Mentre gli angeli solitamente vengono a prendere quelli che ormai sono al limite tipo: vecchi, poveri, malati , ecc...
Loro dicono che non ne hanno una colpa ma anche questa è una grande cazzata.
Le persone le uccidono lo stesso.

"Qual'è il tuo nome?" Chiede un po' titubante,beh è temerario devo ammettere.
In realtá la curiosità è una cosa che li inganna sempre, ora probabilmente si stará chiedendo chi è mio fratello e crede di scoprirlo sapendo il mio nome.
Ah-ah.
So che mio fratello non gli avrá mai nemmeno accennato di me, anzi mi sono sempre chiesto come mai frequentasse alcuni comuni mortali.
Anche se la cosa si sta rivelando parecchio utile.
Posso anche dirglielo , tanto non vivrà mai tanto a lungo per spifferarlo in giro o comunque scoprire chi è mio fratello.
"Noah." Rispondo tranquillamente e lo vedo corrugare le sopracciglia.
"Non conosco nessuno che ha un fratello che si chiama Noah , ti prego magari hai sbagliato persona." Dice con voce disperata.
Certo che è proprio stupido.
"Magari non tutti spifferano ai quattro venti che hanno dei fratelli." Lo vedo stringere gli occhi , ha capito che il suo tentativo di scappare non ha funzionato.
Illuso.
Sto per ricominciare il mio lavoretto quando vedo la porta essere spalancata di scatto.
Ouch abbiamo visite.

Appenna riconosco i 4 soggetti che entrano alzo gli occhi al cielo.
Tutte oggi eh.
"Oh, guarda chi si rivede" incrocio le braccia al petto appoggiandomi alla scrivania.
Cameron , il capo di questa mini gang di pivellini, mi lancia un'occhiataccia guardandosi distrattamente intorno.
Non è la prima volta che ci scontriamo ,anzi, ormai mi danno la caccia da più di 2 mesi, si divertono a fare i supereroi fermando i miei simili e bruciando le loro anime che si dissolvono nell'aria come cenere.
In realtà sono solo un gruppetto di femminuccie.
Le 4 dell'ave maria.
I loro nomi ormai li so a memoria , per tutte le volte che si sono schierati quattro contro uno li urlavano cercando di avvertirsi a vicenda.
Ma la cosa più divertente: loro non sanno il mio.
Ripeto non è la prima volta che li incontro ma sono sempre riuscito a svignarmela tanto il mio obbiettivo è uccidere i miei ostaggi.
Loro sono solo un piccolo intoppo.