66.Ma sentilo

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Cerco di fare più in fretta possibile e finalmente col fiatone riescio a raggiungere la stanza di Will.
Ti prego fa che sia qui.
Ti prego

Busso almeno 4 volte ma non ricevo nessuna risposta.
Cazzo
Non è qui.

Sto per andare a cercarlo da un altra parte ma, come se fosse il suono che aspettavo da tutta la vita, sento la serratura scattare.
Grazie Giove

Senza nemmeno aspettare il suo permesso appenna si apre entro colpendo però il naso di Will che si trova dietro a porta con solo un asciugamano addosso e i capelli tutti bagniati.
"Porca puttana!" Efferma molto finemente portandosi una mano sul naso e chiudendo la porta.
Ups

"Ouch... scusa" dico piano mentre cerco di mantenere la concentrazzione e di non abbassare lo sguardo, lui apre un occhio solo e mi squadra come se volesse letteralmente uccidermi.

"Macchina da distruzzione"afferma per poi prendere una cassetta da sotto la scrivania e tirare fuori del ghiaccio.

"Ho chiesto scusa" ripeto come se questo potesse risistemare il suo naso.

"A cosa devo questa tua irruzzione violenta in camera mia?" Mi chiede con una punta di acidità nella sua voce come se volesse dire in realtà "che cazzo vuoi?".
Ouch
È arrabbiato

Prendo un grosso respiro e...
"Ho appenna scoperto una cosa ma non te la dico se sei arrabbiato quindi se vuoi me ne vado e torno quando ti sei sbollito" dico velocemente per poi dirigermi verso la porta a passo svelto.

"Scarlet." Mi blocco davanti alla porta aspettando che continui.
"Ti ascolto solo... mi dai un secondo per sistemarmi?" Si togli il ghiaccio dal naso ed io impiego davvero tutte le mie forze per non scoppiare a ridere davanti al suo naso rosso e gonfio.

"Ehm... certo" deglutisco facendomi scappare un sorriso che fa apparire sul suo volto un'espressione confusa ma comunque non commenta.
Mentre lui si dirige verso il bagno io mi siedo sul letto.
"SCARLET!!" Urla dal bagno e mi sporgo un po' per vederlo mentre contepla il suo naso rosso davanti specchio.

"Ho chiesto scusa" ripeto, mi guarda male attraverso lo specchio per poi chiudere la porta davvero poco delicatamente.
E allora arrabbiati.

Passano almeno 20 minuti buoni quando finalmente sua maestà decide di degnarmi della sua presenza uscendo dal bagno.
"Ceh, no, ma con comodo tanto sono qui ad aspettare te io" borbotto mentre lui si asciuga i capelli con un asciugamano, si è vestito e nell'aria alleggia un dolce profumo di limone.

"Tu.." si toglie l'asciugamano dalla testa e mi punta addosso un'indice accusatorio.
"... piccola macchina da distruzzione hai rovinato questi bel faccino quindi non ti azzardare a lamentarti" mi dice con fare drammatico.

"Adesso mi ascolti o no?" Se continuiamo così non finiamo più.
"Aspetta" contia ad asciugarsi i capelli per qualche altro minuto per poi tirarmi l'asciugamano fradicio colpendomi dritta in faccia.
Ma porco crono.

"Giuro che la prossima volta te lo rompo quel naso altro che" tolgo l'asciugamano dalla faccia e lo tiro sul letto.

"Dai vieniii" ripeto e finalmente si decide a sedersi sul letto.
"Dobbiamo velocizzare il piano" dico si getto.
"Dobbiamo andarcene il prima possibile davvero anche a desso o quasto fine settimana ma-"
"Ehi ehi ehi calmati." Mi interrompe appoggiangondomi le mani sulle spalle.
"Ora fai un bel respiro... e ricomincia"
Si.
Ha ragione
Ok

Faccio un bel respiri e rincomincio.
"Dobbiamo andarcene di qui il prima possibile." Ripeto
"E perchè? Che ti ha detto Cameron?"
Cameron?
Ah giusto
Dovevo parlarci...
Eh vabeh

Qualcosa di specialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora