Capitolo 1

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Cinque anni più tardi.

John Fitzgerald Kennedy International Airport

Odio viaggiare in aereo, ma ormai è diventata un'abitudine, tanto che non ascolto più attentamente gli avvisi delle hostess come facevo le prime volte, quando volevo assicurarmi che l'alligatore ferreo fosse tutto integro e che il pilota fosse ancora vivo.
Vedere la bella New York dall'alto mi distrae per un momento, ma sobbalzo quando mi accorgo che Noah si proietta in avanti e picchietta il piccolo indice sulla spalla di un passeggero.

«Ma perché le tartarughe non hanno i capelli?»-roteo gli occhi, ma non mi intrometto e li lascio continuare divertita.
«Perchè si fanno la ceretta ogni mattina.»-rido alla risposta di dell'uomo anziano, mentre sua moglie gli tira una gomitata.
«Quindi anche tu fai la ceretta ogni mattina?»

Approfitto della distrazione di Noah per aggiustarmi lo chignon, attendendo l'avviso della hostess per togliere la cintura di sicurezza e portare queste due bestie fuori dall'aereo:
Mi guardo su uno specchietto per vedere se sono presentabile, ma la matita incornicia i miei occhi in modo impeccabile e il rosso delle mie labbra è in netto contrasto con il mio viso pallido.
Da quando sono nati i due gemelli non c'è bisogno che mi metta il rossetto dato che le mie labbra sembrano sul punto di sanguinare per quanto sono rosse.
Getto di nuovo lo specchietto nella borsa piena, per poi poggiare la nuca sul sedile, sbuffando.

Ho odiato Chris dal primo momento che l'ho conosciuta, poi la nostra è diventata una specie di strana amicizia.
Se prima pensavo che la sua relazione con Justin sarebbe terminata prima o poi, ora ne ho la dimostrazione del contrario, dato che ritorno in America in parte solo per il loro matrimonio.

Sono terrorizzata.

Sono cambiata in questi anni, sono diventata una donna più responsabile e sicura di sé, ma temo che questa corazza non basterà per affrontare il passato...
Sarà difficile guardare in faccia i miei genitori, soprattutto dopo esserci parlati solo tramite videochiamate imbarazzanti e insulti silenziosi.
Non hanno approvato la mia decisione e sono ancora feriti da quanto è successo quel giorno, quando mi sono ritrovata a salire questo stesso aereo con un abito bianco.

*Calmati. Non ho intenzione di sposarla...*
Distolgo gli occhi velocemente, mentre le mie mani sudano sotto il telefono, che getto per terra, non avendo il coraggio di leggere il resto, ma Louis si alza immediatamente in piedi:
«Non ho intenzione di sposarla.»-ripete e capisco subito le sue intenzioni, quindi mi affretto a puntarlo con l'indice:
«Zitto!»-urlo disperata, ma continua senza pietà, costringendomi a chiudere le orecchie con i palmi delle mani.
«La abbandonerò sull'altare per farle capire che non provo più un cazzo per lei!»-continua a recitare, mentre le lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance:
«Non continuare, ti prego!»-lo supplico, mentre affondo le unghia nell'abito bianco che sembra di soffocarmi.
«Il prossimo aereo per Roma parte tra tre quarti d'ora.»

Porto una mano sul petto, sentendo il cuore martellante, mentre un paio di occhi scuri ritornano a dominare i miei pensieri.

Non so nulla di lui. Mi sono rifiutata di sentire anche solo pronunciare il suo nome e ho finto di non sentire la sua presenza dappertutto sul mio corpo, anche se mi sono addormentata  con il suo profumo nelle narici ogni sera e con i suoi occhi che mi fissano nei miei incubi.
Ed è dannatamente impossibile dimenticarlo, dato che nessuno dei gemelli mi assomiglia: loro mi hanno curata, dato che sicuramente sarei finita in un manicomio cercando di cancellare il passato invano.
Tutti hanno avuto la reazione che temevo quando ho partorito, soprattutto i miei gen, che hanno abbassato la testa e si sono lanciati una lunga occhiata prima di chiedermi di mostrare Ryan e Noah sullo schermo.
Ero terrorizzata anche dell'idea che Clelia capisse che fossero i suoi nipoti, ma nessuno ha fatto domande, limitandosi a fingere di guardarmi con pietà, quando in realtà nessuno mi compatisce o ha provato a capirmi, nemmeno gli amici che tanto mi vantavo di avere.
Tutto questo mi ha fatto pensare due volte prima di decidere di ritornare per un paio di settimane alla villa, ma non ho cambiato idea, e non solo per il bene che voglio a Chris e Justin, ma perché lui oggi esce dalla prigione e io otterrò a tutti i costi ciò che mi ha spinta a lasciare da parte la paura...

Sei Mia, Ragazzina!  2 || ©Tutti i Diritti RiservatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora