Capitolo 32

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«Avete chiarito e tu vuoi ancora il divorzio?!»-Tiara alza la voce, mentre Jessica e Annarita si scambiano un'occhiata.
Mi guardo intorno per assicurarmi che Louis sia abbastanza lontano, mentre aiuta Noah ad aprire un regalo.
Non ho mai visto il salone di questa caso così colmo di gente, ma dal momento in cui Clelia e Tom hanno messo piede in casa e si sono trovati di fronte a Louis non ho potuto fare a meno di pentirmi di aver organizzato una festa per i gemelli.
Ciò che temo è che qualcuno capisca dalla loro età che sono figli di Alex, anche se sono tutti abbastanza distratti a chiacchierare tra di loro, piuttosto che mettersi a fare due conti come mia madre si è affrettata a fare.
Nessuno finora mi ha chiesto quanti anni compiono e ho evitato di inserire una candela sulla torta per indicare il numero della loro età.
Riprendo a guardare la mia amica con un'espressione severa: « Louis ha rinunciato alla sua famiglia per cinque anni.»-sottolineo per l’ennesima volta, anche se il mio cuore batte all’impazzata da stamattina dal giorno in cui quelle parole sono scappate dalla mia bocca.
Non ho mai smesso di amarti.
Vorrei prendermi a schiaffi fino allo sfinimento per quello che mi sono lasciata sfuggire, anche se i miei sentimenti per lui forse erano già assai evidenti e tra noi non è mancato un contatto fisico da quando ho messo piede nella villa con l'intenzione di avere quel dannato divorzio.
Sapere che Alex non mi ha mai tradita mi fa venire voglia di ritornare in Australia e sfogarmi con Catherine per tutti gli anni che ho sofferto.
Ho sempre visto Alex come il colpevole di tutto, l'ho insultato nel peggiore dei modi e ho cercato di toglierlo dalla testa, per poi scoprire che lui era stato minacciato da quella donna.
Aveva incontrato e baciato Catherine solo per farle credere il suo piano, il che mi fa sentire sempre più in colpa per comportarmi in questo modo con lui: per quanto lui si sia sentito in difficoltà e abbia cercato di salvarsi dalle grinfie di Catherine, non è riuscito a evitare la prigione.
Il cuore mi sale in gola pensando a come sono stata ingiusta: non gli ho dato l'opportunità di spiegarsi, fidandomi delle parole di Louis e delle foto che m ha mostrato quel giorno, e ho impedito persino a Andrew di parlarmi, quando sicuramente avrebbe saputo farmi capire tutto e convincermi ad andare a fare visita ad Alex in prigione.
Se solo avessi saputo la verità non avrei esitato ad andare da Alex ogni giorno, anche solo per guardarlo e assicurarmi che stesse bene.
Invece ho preferito scappare solo dopo aver guardato una foto in cui Alex e Catherine davvero si baciavano: sono stata un'idiota per non essermi resa conto che tutto fosse una farsa. Avrei dovuto capire tutto dal modo in cui Alex ha insistito a farci sposare prima in comune: se avesse voluto davvero abbandonarmi all’altare sull’altare non mi avrebbe mai costretta prima a un matrimonio civile.
«Vuoi passare il resto della tua vita con lui?»-abbassa il tono della voce, indicando Louis con il mento, mentre le altre due continuano a rimanere in silenzio, ma ascoltando attentamente la mia discussione con Tiara.
Sono innamorata di Alex, dannazione! Anche se i dieci anni che abbiamo passato insieme mi hanno dimostrato che è difficile gestire un uomo come lui, l'idea che potremmo avere un futuro insieme mi fa rabbrividire, mentre mi illudo di poter parlare con Louis per fargli capire che per lui non provo altro che un grande affetto, ma non l'amore che mi tiene legata ad Alex.
Ma non avrei mai la faccia di dirgli di annullare i quattro anni che abbiamo vissuto insieme e di dimenticarsi di tutti i sacrifici che ha fatto per me e per i miei figli.
Alex non ci è mai stato, anche se non per colpa sua, e il modo in cui Louis ha deciso di diventare padre di due neonati a lui sconosciuti, supera di gran lunga l'amore che io provo per Alex.
Tra l’altro, se quest'ultimo sapesse la verità sui gemelli, non mi perdonerebbe mai di averlo tenuto lontano da loro per così tanto tempo.
Prendo un forte respiro, ma non rispondo alla domanda ironica di Tiara, abbassando gli occhi sul grembo e continuando a fissare l'orlo del vestito, sperando che questo incubo finisca,  fino a quando non mi sento chiamare da Ryan.
Faccio aderire le spalle allo schienale della sedia, alzando il mento per invitarlo a parlarmi, per poi affrettarmi a posare il bicchiere di vino sul tavolo e aggiustargli la maglia stropicciata.
Si allontana non appena si accorge del mio gesto, con un’espressione talmente scocciata che mi porta a corrugare la fronte di mio:
«Dov’è Alex?»-la mia confusione aumenta nel sentire le sue parole, stupita per la seconda volta, dopo ieri sera, della sua gentilezza nei confronti di Alex.
Il cuore mi sale in gola all'idea che si stanno affezionando al loro vero padre, ma più che preoccuparmi, l'immagine dei gemelli che passano del tempo con Alex mi fa tenerezza.
Mi guardo intorno, dopo essere rimasta a guardarlo dritto negli occhi per un paio di secondi, per poi sentire una morsa nel petto quando mi accorgo che non c’è da nessuna parte.
Pensavo sarebbe venuto dopo il pranzo, ma a quanto pare avrà avuto di meglio da fare con Naily. Abbasso di nuovo gli occhi su mio figlio,  e mi limito ad alzare le spalle con un'espressione dispiaciuta, il che lo porta a gonfiare le guance e assumere  smorfia arrabbiata.
Mi volta le spalle prima che possa cercare di trovare una giustificazione per Alex, quindi alzo gli occhi al cielo e sbuffo sonoramente, davanti agli occhi attenti delle mie amiche.
«Sembra essersi affezionato ad Alex.»-Jessica alza entrambe le sopracciglia, ma cerca di evitare il mio sguardo, portando un bicchiere tra le labbra.
Mi limito a lanciarle un’occhiataccia, anche se continua a non guardarmi, per poi mordere l'interno della guancia quando Annarita prende la parola:
«È una decisione importante quella che stai prendendo, Clara.»-osserva, premendo le labbra tra di loro per cercare di apparire il più comprensiva possibile:
«Da un lato hai un brav'uomo che si è preso cura di te per cinque anni di fila, che ha lasciato la sua famiglia per portarti al salvo in Italia, che è padre dei tuoi figli.»-prova a farmi ragionare, mentre annuisco alle sue parole per farle capire che è proprio ciò che vedo in Louis, ma subito dopo riprende a parlare:
«Dall’altro lato, però, c'è l'uomo di cui sei follemente innamorata, che ha smesso di fare cazzate per assicurarti un futuro migliore, che hai abbandonato cinque anni in carcere ingiustamente, che si è guadagnato la simpatia dei tuoi figli. »-inclina la testa, mentre la mia espressione passa da realizzata a perplessa e gli angoli della bocca si piegano verso il basso.
«Chi è quello giusto?»-insiste, guardandomi dritta negli occhi.
***
Posiziono l'ultimo piatto lavato affianco al lavandino, per poi asciugarmi le mani mentre mantengo uno sguardo perso, pensando al fatto che Alex non si è fatto sentire per tutta la giornata, anche dopo che gli invitati voluti dai gemelli si sono allontanati.
Non posso biasimarlo, dato che ieri sera gli ho spudoratamente rinfacciato di starmi lontano, afferrando la mano di Louis davanti ai suoi occhi.
Mi viene la pelle d’oca temendo di avergli fatto del male con quel gesto: avrei preferito rivederlo e litigare con lui, piuttosto che vederlo allontanarsi da me per davvero, anche se è proprio quello che gli ho suggerito di fare.
Sobbalzo quando mi sento abbracciare da dietro, ma mi rilasso rapidamente quando mi accorgo che è solo Louis:
«La camera degli ospiti e vuota… e i gemelli stanno dormendo in camera tua.»-sussurra vicino al mio orecchio con un tono provocatorio, facendomi alzare gli occhi al cielo, ma non faccio in tempo a girarmi e allontanarmi da lui che la voce grave di mio padre echeggia in salone:
«Bene.»-si schiarisce la voce, costringendo Louis a fare un passo indietro e lasciarmi respirare liberamente, per poi riprendere a parlare: « Ho bisogno di un po’ d'aiuto al vivaio.»-fa un cenno a Louis di seguirlo, al che l'uomo al mio fianco porta una mano sul retro del collo, per poi obbedire a mio padre rapidamente.
Trattengo un sorriso, mentre ringrazio mentalmente mio padre e mi avvio verso la mia camera, dove, invece di trovare i miei figli addormentati, noto che Noah giocherella con un piccolo peluche a forma di cagnolino, alquanto perplesso, mentre Ryan guarda il soffitto con le mani dietro al collo.
«Quanto entusiasmo!»-osservo sarcastica, per poi chiudere la porta alle spalle e dare un’occhiata fuori dalla finestra per capire che è quasi notte, ed essendo aperta, il vento entra nella camera ormai fredda, quindi mi affretto a chiudere l'anta, ma non appena muovo la tenda di lato faccio un salto nell'esatto momento in cui Alex compare dall'altro lato all'improvviso.
«Ah!»-urlo terrorizzata, facendo sobbalzare i gemelli alle mie spalle, che si alzano dal letto e si affrettano nella mia direzione.
Alex assume la stessa espressione sorpresa per un momento, ma poi si affretta a ricomporsi, incrociando i miei occhi per un millesimo di secondo, anche se la vista mi viene impedita dai capelli che svolazzano sul mio viso per via del vento: sposta l'attenzione ai bambini al mio fianco sollevando gli angoli della bocca in un sorriso, mentre io lo guardo perplessa dal basso, sorpresa di trovarlo di fronte a me, anche se sapevo che non avrebbe deluso Ryan.
«Credo di aver dimenticato di darvi il mio regalo.»-dice con una voce roca, ma il sorriso sulle sue labbra mi rilassa, mentre mi ipnotizzo guardando le sue fossette.
«Dov’è?»-Noah mi sorpassa, spintonandomi, per poggiare le mani sul davanzale della finestra e guardare le mani di Alex, ma rimane perplesso quando nota che sono vuote.
L'uomo di fronte a me avanza con il busto in avanti, per poi poggiare le mani sotto le ascelle di Noah per sollevarlo e portarlo dalla sua parte.
Non muovo un ciglio al suo gesto, mentre invita Ryan a fare lo stesso, come se mi avesse già chiesto il permesso, ma Ryan incrocia le braccia sotto il petto e abbassa le sopracciglia senza fare un passo in avanti:
«Non sei venuta al mio compleanno! Non verrò da nessuna parte con te!»-alza la voce al punto che ringrazio di nuovo mentalmente mio padre per aver allontanato Louis, ma Alex allarga il sorriso, facendomi mordere la lingua per non urlargli contro di smetterla di mostrarsi così irresistibile.
«È un peccato.»-Alex alza le spalle, facendomi socchiudere gli occhi, ma Ryan sembra capirlo e spalanca gli occhi quando continua: « È proprio l'ultimo modello.»-mio figlio scioglie le braccia ai suoi fianchi e decide di imitare Noah, emozionato come non lo è stato dall'inizio della serata.
Alex lo aiuta a uscire dalla finestra, lasciandomi completamente sola e impalata di fronte a quella scena, ma dopo un paio di secondi e quando si allontanano abbastanza da scomparire quasi alla mia vista, mi affretto a scuotere la testa e scavalcare il muro con difficoltà, per poi seguire i loro passi e assicurarmi che i gemelli ritornino sani e salvi a casa, prima che Louis si accorga che stiano passando di nuovo del tempo con Alex.
Dopo così tanti anni avevo persino dimenticato che affianco alla villa ci fosse un gigantesco garage, ma non appena faccio un passo all’interno l'odore familiare mi ritorna in mente, facendomi quasi sorridere al ricordo del passato, mentre strofino le braccia con le mani per il freddo che mi attraversa la pelle.
Faccio per guardarmi intorno sotto le esclamazioni dei miei figli, ma la mia attenzione viene catturata dai tre a pochi passi alla mia sinistra: spalanco gli occhi e sciolgo le braccia quando vedo Ryan su una gigantesca moto bianca, mentre Alex lo sorregge per le spalle, e Noah in basso accarezza la testa di una tartaruga vera.
Mi avvicino a passo felpato non appena Ryan chiede ad Alex di accenderla, ma non lo lascio rispondere, mentre giro intorno alla moto con le labbra spalancate, e inizio a balbettare:
«Hai comprato a un bambino di cinque anni una moto costosa per maggiorenni… »-porto l'indice sulla targa, trascinandolo sul metallo lucido, chiedendomi quanto avrà speso per un mezzo del genere.
«La userà da grande.»- risponde dopo un paio di secondi, con un tono talmente freddo che alzo la testa di scatto nella sua  direzione, notando che continua a non degnarmi di un'occhiata.
Abbasso la testa e decido di lasciarli soli, sentendomi di troppo per un momento e avanzando di alcuni passi fino all’entrata, dove decido di aspettare i miei figli.
«Ma mio padre non me lo lascerà tenere a casa.»-la voce di Noah echeggia nel garage, mentre appoggia la testa a un pilastro, voltandoli le spalle e iniziano a fissare gli alberi per distrarmi dall’indifferenza di Alex.
«Sono sicuro che nonno Alberto gli farà cambiare idea.»-le parole di Alex suonano come una minaccia nei confronti di Louis, ma non mi intrometto e decido di lasciarli giocare per un'altra mezz’oretta con quelli che a quanto pare sono stati i loro regali preferiti, mentre cerco di non pensare al disprezzo che Alex ritorna a mostrare nei miei confronti.
Faccio per prendere i gemelli di mano per ritornare a cenare a casa, ma mi sorpassano correndo, uscendo dal garage con tanto entusiasmo che alzo gli occhi al cielo, pensando a come convincerli a non parlare dei regali di Alex di fronte a Louis.
Non appena faccio un passo in avanti per lasciare Alex alle mie spalle, senza nemmeno salutarlo dato che mi ha chiarito di non gradire la mia presenza, ma sobbalzo quando vengo presa per il gomito e trascinata indietro, per poi sbattere la schiena al petto di Alex.
Mi sento circondare la vita da un braccio muscoloso dalle spalle e mi affretto a divincolarmi, ma il mio cuore batte all’impazzata quando sussurra sul mio collo con una voce graffiante:
« A mezzanotte ti aspetto nella mia macchina.»

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