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«Stai uscendo?»- il timbro della voce di Louis mi fa sobbalzare, mentre prendo un forte respiro, cercando di non fargli notare la mia frustrazione.
«Si.»-mi limito a dire, come se fosse la risposta che Louis vuole sentire da me, ma non posso assolutamente dirgli che sto uscendo con Alex: non capirebbe nemmeno se gli dicessi che lo sto facendo per ottenere finalmente ciò per cui sono ritornata al Bronx.
«Sto andando a fare la spesa.»-annuisco alle mie parole come se mi potesse vedere, mettendogli spudoratamente, ma non sembra rendersene conto e continua a farmi l'interrogatorio, più preoccupato di me per la mia vacanza prolungata.
«Hai parlato con il primario?»-chiede con un tono severo, mentre lo immagino sdraiato sul divano ad alzare gli occhi al cielo.
«Ci ho parlato, forse riuscirò a partire domani mattina.»-le mie parole suonano talmente ridicole che mi schiaffeggio mentalmente e maledico me stessa per l’ennesima volta per essermi fidata ad Alex quando in realtà so che questa sera non sarà l'ultima in cui verrò tormentata da lui.
Non capisco il suo atteggiamento, ma sicuramente questo non è un appuntamento romantico, dato che non ha mai provato nulla per me da quando è comparsa Catherine e ha un'altra donna al suo fianco, con la quale condivide un figlio.
Io e Naily forse non siamo così diverse: siamo state entrambe vittime della stronzaggine di Alex: ha lasciato incinta Naily di Giulietta, per poi abbandonarla sola, e ha lasciato incinta me di due gemelli, per poi finire dietro le sbarre.
Io e Naily abbiamo sofferto entrambe per un uomo orgoglioso, ma con la differenza che lei lo ha riavuto di nuovo, mentre io cerco di convincerlo di lasciarmi per sempre.
È inutile che mi senta in colpa per non dirgli all'istante che siamo mamma e papà di Noah e Ryan, perché infondo non se lo merita e preferisco che mi odi per non essergli andata dietro come un cagnolino al suo padrone, cinque anni fa, piuttosto che cercare la sua compassione, sapendo già che non ci penserebbe due volte prima di sottrarmi i miei figli.
«Sono sicura di riuscire a convincerlo.»-dico con un filo di voce, che dice il contrario delle mie parole, dopo un lungo silenzio da parte sua.
«Clara, io ti amo, lo sai… »- si interrompe, quasi pensando a come dirmi ciò che prova senza offendermi, ma so già che è spaventato della mia lontananza, anche se lo lascio continuare a parlare senza intervenire: « Ma non capisco perché non vuole darti il divorzio.»-conclude, facendomi aggrottare la fronte.
Non appena realizzo le sue parole mi affretto a ribattere, davvero offesa da ciò che vuole farmi capire:
«Stai insinuando che mi sto inventando tutto.»-la mia suona come un'affermazione, piuttosto che una domanda, ma mi ha letteralmente sbattuto in faccia che secondo lui sono io quella che non vuole divorziare.
Forse pensa che non ho il coraggio di chiederlo ad Alex o che abbia cambiato idea, quando in realtà lo sto pregando ogni santo giorno e non mi arrenderò fino a quando non mi separerò da Alex.
Mi pento subito del tono amaro che ho usato nei suoi confronti, non appena lo sento sospirare dall'altra parte della linea, quindi mordo l'interno della guancia e cerco di rimediare, pensando come anch'io all'inizio ero sicura di non impiegarci più di un minuto per convincere Alex.
«Ti capisco Louis, ma ti prego di avere pazienza.»-cerco di convincere più me stessa che lui, per poi continuare a tranquillizzarlo: «Ci sto mettendo l'anima per convincerlo… »
«Ti credo.»-dice, infine, con un tono più sicuro:« Ma non Pen che tu possa farcela da sola.»-alzo gli occhi al cielo al suo ennesimo tentativo di convincermi che è meglio che anche lui venga nel Bronx.
«Se Alex sa che stiamo insieme, non mi darà mai il divorzio per quanto si sentirà ferito nell'orgoglio.»-osservo con amarezza, rovinando i piani di Louis per l'ennesima volta e facendolo sospirare di nuovo.
«Se chiami un avvocato?»-chiede all'improvviso, come se avesse appena trovato una soluzione al nostro problema, quando in realtà ci ho già provato e ho fallito.
Gli avvocati più competente a quanto pare sono anche dei delinquenti e Alex può ricavare informazioni su di loro facilmente, quindi non posso tentare invano di assumere un altro.
«Così farò.»-decido di mentire a Louis, senza dirgli che ci ho già provato pur di lasciarlo speranzoso e fargli togliere dalla testa che la sua venuta potrebbe essere una soluzione.
«Sei solo?»-chiedo, corrugando le sopracciglia quando una voce femminile si diffonde dall'altra parte della linea.
«Si.»-si affretta a rispondere, mentre lascio la mia stanza e inizio a colpire il pavimento con le mie scarpe da tennis, approfittando dell’assenza dei miei genitori e dei gemelli.
Se Louis vedesse come sono conciata in questo momento, mi lascerebbe prima ancora di sposarci, ma era l'unica soluzione per non sentirmi a disagio e provocante davanti ad Alex stasera.
Sono sicura che mi porterà in un ristorante elegante, quindi ho deciso di indossare dei legins scuri e coprire il mio fondoschiena con una lunga felpa grigia.
Per completare la mia opera d’arte non mi sono truccata affatto, ho mantenuto i capelli disordinati e ho indossato un beanie scuro, in contrasto con il biondo delle mie ciocche.
«Non essere gelosa. È solo la televisione.»-ridacchia, facendomi spuntare un piccolo sorriso, ma sa meglio di me che non diventerei mai gelosa di lui, dato che il suo è amore puro nei miei confronti e Louis è la persona più onesta che abbia mai conosciuto.
È un uomo di cui mi posso fidare, tanto da non preoccuparmi nemmeno se mi dice che in casa in questo momento è circondato da delle spogliarelliste.
«Va bene. Devo andare.»-il sorriso mi muore sulle labbra e mi affretto a chiedere la chiamata prima che Louis ricambi il saluto quando il campanello suona ripetutamente, facendomi capire che Alex è in anticipo.
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Sei Mia, Ragazzina! 2 || ©Tutti i Diritti Riservati
ChickLit◼ TUTTI I DIRITTI RISERVATI! √ Completa Sequel di " Sei mia, ragazzina!" Era una secchiona timida e noiosa, ma fece innamorare l'uomo più ricco, stronzo e tatuato del Bronx.