"Ti ho detto di passarmi la Nutella, non di mangiartela!"
Noah puntò minaccioso il mestolo nella mia direzione e non appena lo vidi protendersi verso di me, nel tentativo di togliermi il barattolo dalle mani, prontamente feci un passo indietro, sottraendomi dalla sua presa.
"Ma se ti sto aiutando! Ecco, vedi, adesso ti peso la quantità di Nutella necessaria per la crostata"
"Alice" Noah mi guardava perplesso, senza riuscire a nascondere un sorriso divertito sulle sue labbra rosse "Non è necessario pesare la Nutella, si stende e basta sulla pasta frolla, perciò non mi stai aiutando affatto" incrociò le braccia al petto e mi ritrovai a boccheggiare contrariata.
Noah si era messo in testa di voler preparare una crostata per ringraziare i miei genitori dell'ospitalità e stavamo approfittando dell'assenza di mamma per occupare la cucina e trasformarla in un campo di battaglia.
Io, dal mio canto, lo aiutavo leggendogli la ricetta e scegliendo le canzoni dal suo cellulare.
In tutta risposta affondai il cucchiaino nel barattolo e lo portai alle labbra, sotto lo sguardo attento e divertito di Noah.
"Sei sporca qui"
"Dove?"
Con uno scatto veloce Noah colpì la mia fronte con il palmo della mano, sporcandomi di farina.
"Ecco, adesso sei pulita"
"Tu giochi sporco! Letteralmente" borbottai, passandomi una mano sul volto, ritrovandomi così le dita imbiancate.
Noah scoppiò a ridere, e proprio mentre era troppo distratto per accorgersi di me, afferrai una manciata di farina dal tavolo e gliela lanciai.
I suoi capelli castani diventarono immediatamente bianchi, mentre i suoi occhi ambrati saettarono su di me, inchiodandomi sul posto.
Mi affrettai a correre dall'altro lato del tavolo, facendo in modo che esso si interponesse tra di noi.
Una scarica di adrenalina mi attraversò la schiena quando Noah poggiò i gomiti sul tavolo, protendendosi maggiormente verso di me.
"Come hai osato?" Finse un'espressione oltraggiata, mentre le sue labbra si curvavano in un sorriso e le sue mani afferravano l'intero pacco di farina.
Io, dal mio canto, presi il barattolo di Nutella.
"È stato un incidente" provai a difendermi, scrollando le spalle.
"Allora perché scappi?" domandó, squadrandomi furtivamente.
"Perché sei armato" risposi, stringendo maggiormente il barattolo tra le mani.
"Anche tu"
E prima che potessi rispondergli, Noah aggirò il tavolo, correndo nella mia direzione mentre mi affrettavo ad uscire dalla cucina lanciando un urlo che fu seguito dalla sua risata prorompente.
Oltrepassai la porta d'ingresso ed uscii nel cortile di casa, ma subito dopo aver superato il porticato due braccia mi circondarono la vita, afferrandomi per il busto e sollevandomi da terra come se fossi una piuma.
Noah mi posizionò sulla sua spalla e tornò indietro verso casa, riportandomi in cucina.
"Lasciami Noah, che se ti viene l'ernia poi devo pure portarti in ospedale e non potrai più finire di prepararmi la crostata"
"Quindi ti preoccupi più per la crostata che per la mia salute?" alzò un sopracciglio e nascosi un sorriso affondando il volto nella sua spalla.
"Certo"
"Alice?"
"Sì?"
Qualcosa mi si ruppe in testa.
Sentii colarmi tra i capelli un liquido viscoso e non appena mi portai una mano sulla testa capii immediatamente cosa fosse appena successo: Noah mi aveva appena rotto un uovo in testa.
Sentii colarmi l'albume fino alla nuca e Noah si affrettò a mettermi giù dalla sua spalla, mentre con un'espressione inorridita lo fulminavo con lo sguardo.
Con le mani ancora sporche di uovo accarezzai il volto di Noah, sorridendo vittoriosa mentre lo stringevo con più forza, assicurandomi che non scappasse da nessuna parte.
Riuscivo a percepire solamente i nostri respiri affannati, e con il suo volto ad un soffio dal mio non ero sicura che il mio cuore stesse battendo più velocemente solamente per la corsa appena compiuta.
Puzzavamo entrambi di uova e farina, eppure non avevamo alcuna intenzione di allontanarci l'uno dall'altra, di fare un singolo passo indietro.
Il suo profumo di fiori d'arancio mi invase le narici, e mi ritrovai a chiudere gli occhi, beandomi di quella fragranza.
Il trillo del campanello ci fece allontanare, e con un passo indietro presi le distanze, tornando a respirare.
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Countdown || Noah Centineo
FanfictionÈ la vigilia di Capodanno e Alice non la passerà, come da tradizione, nella sua Inghilterra, ma in America, dove l'autista si trova a destra, e non a sinistra, si guida dalla parte sbagliata della strada e le temperature sono talmente basse da far i...