Capitolo 26. Manette

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(Continuando sempre la presentazione dei personaggi, ecco a voi Candice King e Joseph Morgan nei panni di Freya e Nick! Se avete visto The Vampires Diaries diciamo che siete più agevolate!)


"Ti rendi conto? Non solo sono andata a prenderlo sotto casa sua e l'ho aspettato per mezz'ora, ma ha persino avuto il coraggio di darmi buca all'ultimo, dopo un pomeriggio intero passato dalla parrucchiera!" sbraitò Freya, gesticolando con un bicchierino da shottini tra le mani, ormai vuoto.

Erano le dieci di sera quando Freya mi aveva chiamata in preda ad un attacco di isteria, dopo che Nick, il suo capo, nonché uomo sposato da ben tre anni, e con il quale aveva instaurato una relazione segreta da circa sei mesi, le aveva scritto un misero messaggio le cui testuali parole utilizzate sono state:

"Cena a sorpresa dai miei suoceri. Uscita rimandata a data da destinarsi."

Da come si poteva ben intuire, Nick non sapeva neanche cosa significasse l'essere empatici, mentre Freya, quando mi capitava di inviarle un messaggio senza alcuna emoji, era capace di tenermi il broncio per un'intera settimana.

Non avevo mai conosciuto due persone così diverse come loro e nonostante fossi assolutamente contraria a quella relazione clandestina, chiunque, guardandoli insieme, anche semplicemente durante la pausa pranzo alla macchinetta del caffè, non avrebbe potuto far a meno di non notare l'alchimia che c'era nelle loro iridi quando le loro dita si sfioravano per sbaglio, e l'attrazione verso l'altro cedeva, per pochi secondi, alle scomode formalità.

"La piega ti durerà per almeno tre giorni, stai tranquilla" risposi, cercando di smorzare la tensione che l'aveva resa rigida e poco propensa al mio umorismo.

Bevvi un sorso del mio Cosmopolitan e Freya mi imitò, mandando giù un altro shottino e stringendo, successivamente, gli occhi in una smorfia buffa che mi fece sorridere.

"Di sicuro durerà più di Nick" continuai e Freya poggiò con forza il bicchierino sul bancone del bar, prima di rivolgermi un'occhiata e scoppiare a ridere divertita, mentre gli effetti dei cinque shottini precedenti cominciavano a manifestare il loro effetto.

Il Maui era il nostro luogo di ritrovo dai tempi del college, ci venivamo ogni volta che Freya aveva una crisi con il suo partner attuale e l'unico modo per tirarla su di morale era un drink alcolico, la musica alta ed una pista dove poter ballare fino ad avere dolore ai piedi.

Che poi, nessuna delle due aveva mai capito come diamine si ballava in discoteca, perciò finivamo per spingerci a vicenda ed improvvisare movimenti talmente ridicoli da farci ridere per la maggior parte del tempo.

"Tutti questi drink mi hanno stimolato la vescica. Vieni con me in bagno?" squittì Freya, afferrando la sua pochette e obbligandomi a scendere dallo sgabello.

Mi aggrappai al suo braccio mentre, a grandi passi, si faceva largo tra le persone ammassate tra loro e, puntualmente, quando qualcuno ignorava la nostra richiesta di farci passare, ecco che Freya pestava il piede alla persona in questione accompagnando quel gesto con un sonoro: "Testa di cazzo!"

L'anticamera del bagno era illuminata da alcuni neon blu e verdi ed un forte odore di erba sembrava ristagnare tra le pareti ricoperte di scritte.

Freya si fiondò subito in una cabina, chiudendosi la porta alle spalle con un tonfo, mentre io mi limitai ad appoggiarmi al labello del lavandino per osservare il riflesso che lo specchio mi mostrava.

I miei capelli si erano elettrizzati a causa dell'umidità dell'aria e del rossetto che avevo messo prima di scendere, adesso non vi era più alcuna traccia, a parte sul contorno delle labbra, il cui effetto mi rendeva oscena ed imbarazzante.

Countdown || Noah CentineoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora