Quando arrivo a Sona, vengo accolta da una spiacevole sorpresa: un secondino mi spiega che l'orario di visita sta per finire; ciò significa che non può farmi passare e che devo attendere fino al primo pomeriggio del giorno seguente.
"La prego!" provo ad insistere, supplicandolo con lo sguardo "si tratta di una questione della massima importanza! Ho bisogno di vedere il mio uomo in questo stesso momento, ho bisogno di sapere che stia bene, le prometto che non le ruberò molto tempo! Sarà questione di qualche minuto, il tempo di vederlo e di scambiare qualche parola con lui, e me ne andrò subito. Sono sicura che potrà fare un'eccezione, almeno per una volta!"
"Mi dispiace, ma questo è impossibile, deve tornare domani. Le consiglio di uscire e di non insistere per non aggravare la situazione" risponde l'uomo, completamente sordo ed impassibile alla mia richiesta, e non mi resta altro che seguire il suo consiglio per non beccarmi una denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale, perché sento di essere vicina a perdere la pazienza e ad alzare le mani: esco dall'ufficio, torno in strada, e mi lascio scivolare lungo il muro alle mie spalle, ritrovandomi seduta sul marciapiede deserto e polveroso.
Avvolgo le braccia attorno alle gambe ed appoggio la fronte sulle ginocchia, chiudendo gli occhi, e resto immobile, ripiegata su me stessa, finché una voce maschile non attira la mia attenzione; sollevo lo sguardo e mi rendo conto che proprio di fronte a me c'è un uomo alto e robusto, dalle spalle larghe e dal fisico prestante: indossa un paio di jeans, una camicia nera quasi completamente sbottonata, con le maniche appallottolate all'altezza dei gomiti, ed un paio di lenti scure.
Si toglie gli occhiali da sole e mi rivolge uno sguardo perplesso, che io ricambio con uno ostile, visto che l'ultima ed unica volta in cui ci siamo visti mi ha detto, senza mezzi termini, che mi considera una pazza.
"Allora sei davvero tu. Si può sapere che cosa ci fai, qui, seduta sul marciapiede?"
"Potrei rivolgerti la stessa domanda, Lincoln Burrows" rispondo, socchiudendo gli occhi "in ogni caso sto aspettando, non è abbastanza evidente?"
"E si può sapere che diavolo stai aspettando?" mi domanda ancora; questa volta resto in silenzio, e mi stringo nelle spalle: non mi va di dargli spiegazioni sul perché sono a Panama, perché Teddy odia sia lui che Michael, ed io sono fedele al mio uomo "d'accordo, se non vuoi dirmelo, non sono intenzionato ad insistere... Almeno hai un posto dove trascorrere la notte?"
"No"
"Allora, forse, faresti meglio a seguirmi".
Mi giro di scatto verso Burrows e gli rivolgo uno sguardo sprezzante, socchiudendo le labbra in un sorriso.
"Sul serio mi stai chiedendo di seguirti? E per quale motivo dovrei farlo, dal momento che mi consideri una pazza instabile?"
"Guarda che io lo dico per te. Panama non è il luogo migliore per una ragazza giovane e completamente sola, soprattutto quando cala la notte. Se resterai qui, su questo marciapiede, potresti rischiare di fare degli incontri molto spiacevoli... A questo non hai pensato? Quindi, se vuoi accettare la mia proposta, questa è la tua ultima possibilità".
Lincoln inforca nuovamente gli occhiali da sole ed attraversa la strada per raggiungere il marciapiede dall'altra parte; osservo la schiena dell'uomo, in silenzio, riflettendo velocemente sulle due opzioni che ho a mia disposizione: o resto qui a fare la bella statuina per tutto il resto del giorno e della notte, a mio rischio e pericolo, o accetto il suo aiuto non richiesto.
La scelta, mio malgrado, si rivela molto semplice a causa di una domanda, che una vocina mi sussurra nelle orecchie, e che mi fa piegare le labbra in una smorfia contrariata: senza Teddy a mio fianco, come posso sperare di cavarmela nelle strade di Panama in piena notte?
"Aspettami!" urlo, in modo che il fratello di Scofield possa sentirmi.
Mi alzo dal marciapiedi, ripulendomi i pantaloni dalla polvere, raccolgo il mio zaino e lo raggiungo a passo veloce.
"Prego" dice Burrows: apre la porta di una camera e si fa da parte, in modo che io entri per prima "non so se qualcuno te lo ha già detto, ma ti sconsiglio di bere l'acqua del rubinetto perché potresti beccarti qualcosa di poco piacevole. Se hai sete, prendi una lattina dal minibar".
Ascolto distrattamente le sue parole mentre lascio cadere a terra lo zaino, mi avvicino ad una finestra per osservare il panorama, incrociando le braccia, e gli rivolgo una domanda senza guardarlo negli occhi.
"Perché sei a Panama?"
"Sto ancora aspettando la tua risposta a questa domanda"
"Devo fare visita ad una persona che è stata rinchiusa a Sona" mormoro, mi volto finalmente verso Lincoln e gli mostro la fede che ho ripreso ad indossare all'anulare sinistro: l'altra, quella di Teddy, la custodisco sempre appesa al collo, in attesa dell'occasione giusta per restituirgliela; gli occhi chiari di Burrows si spalancano alla vista del piccolo cerchio dorato, e mi guarda come se fossi davvero una pazza furiosa ed instabile di mente.
"Lo hai sposato? Vi siete sposati?"
"Sì, un paio di settimane fa, a Las Vegas"
"Non ci posso credere" commenta, passandosi una mano sulla testa completamente rasata e scuotendola "sei ancora più pazza di quello che credevo"
"Smettila! Tu non sei nessuno per poter giudicare me e lui!" esclamo, seccata e per nulla intenzionata a rimanere zitta come ho fatto nello Utah, perché in quel caso dovevamo recuperare i cinque milioni di Westmoreland il più in fretta possibile, in una vera e propria lotta contro il tempo "io e Teddy abbiamo deciso di ricominciare una nuova vita insieme, nel migliore dei modi, ed il matrimonio ci è sembrato il perfetto punto di partenza. Che senso aveva aspettare, dopotutto?"
"Già, non aveva alcun senso, soprattutto perché ogni ragazza sogna di sposare un maniaco sessuale che soffre di manie di grandezza e che non si fa problemi ad uccidere chiunque gli capiti tra le mani. In verità, sono sorpreso di vederti ancora viva, non credevo che saresti resistita così tanto nelle mani di T-Bag, visti i suoi precedenti, e se fossi una persona intelligente, approfitteresti di questa occasione per scappare il più lontano possibile e dimenticarti di lui"
"Parli così solo perché sei un grosso bestione ignorante. Tu non sai nulla di Theodore, a te non ha mai mostrato il suo vero volto"
"Riguardo a questo credo che ti stia sbagliando, tesoro, perché il suo vero volto lo ha mostrato a me ed al resto della squadra. A te ha mostrato la stessa maschera che devono aver visto le sue vittime prima di essere state uccise e fatte a pezzi" ribatte Lincoln, in tono duro, prendendo le distanze dalla mia posizione; il modo in cui continua a fissarmi, come se davanti ai suoi occhi avesse una bestia rara, mi irrita a tal punto da spingermi a chiedergli spiegazioni "ti guardo in questo modo perché non riesco davvero a capire che cosa passa per la tua testa, non riesco a capire se T-Bag ti ha fatto un lavaggio del cervello o se ha avuto la 'fortuna' di trovare un mostro come lui"
"Con quale coraggio dici questo? Tu non immagini neppure quello che ho passato"
"Dico questo perché sei indifendibile. Capirei se ti avesse sposata con l'inganno, presentandosi come un'altra persona, ma tu sei salita sull'altare pienamente cosciente dell'uomo che avevi davanti ai tuoi occhi e dei crimini di cui si è macchiato le mani. Come potrei difenderti od essere comprensibile nei tuoi confronti?".
Rivolgo uno sguardo rancoroso al giovane uomo, senza degnarlo di una risposta, e poi torno a concentrarmi sul panorama che si gode dal quinto piano dell'hotel.
Sono stanca, agitata, e per nulla intenzionata a proseguire la discussione con Burrows: lui considera Teddy un mostro orribile per ciò che ha fatto, su questo è inamovibile, insistere equivarrebbe solo ad urlare contro un muro, ed io non ho voglia di consumarmi inutilmente le corde vocali a causa di uno stupido gorilla dalla testa dura.
Tutto ciò che desidero, adesso, è vedere il mio uomo il prima possibile, chiarire quello che è successo e, magari, studiare un modo per farlo uscire di prigione.
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Livin' On A Prayer; Prison Break (✔️)
FanfictionSECONDO LIBRO. "Un sogno non può durare per sempre. Arriva per tutti il momento di svegliarsi e di fare i conti con la realtà. E quel momento, purtroppo, è arrivato anche per me". Dopo due sole settimane, Nicole ritorna a Chicago portando con sé i s...