Reagisco con sorpresa quando, attraverso un autoparlante, mi viene comunicato di avere una visita, perché credevo di essere stato molto chiaro con Nicole; e la mia sorpresa si trasforma in incredulità e curiosità non appena mi rendo conto che la ragazza che mi sta aspettando dall'altra parte della recinzione non è la mia ex compagna, ma bensì Carmelita: la prostituta panamense al servizio di Lechero.
Mentre mi avvicino a lei, mi soffermo ad osservare i vestiti che indossa: un paio di sandali, una minigonna jeans ed una canottiera bianca che lascia generosamente vedere il reggiseno di uno sgargiante arancione fluorescente.
"Sei sprecata con quegli abiti addosso, non rendono affatto giustizia né a te né al tuo corpo" commento, scrutandola ancora prima di concentrarmi sul suo viso "ed immagino che questo outfit non abbia nulla a che fare con il caldo di Panama City, ho indovinato? Non voglio dirti quello che devi o non devi fare, ma non credo che Lechero sarà molto contento di sapere che vedi altri uomini al di fuori di lui"
"Infatti non voglio più essere la sua donna, sono venuta qui proprio per dirti questo. Sono stanca di essere trattata come un oggetto e di avere costantemente paura di fare un passo falso che potrebbe costarmi la vita. Lo sai anche tu che quando è di pessimo umore, chiunque è in pericolo, perfino le persone che gli sono più vicine, ed io sono stanca di fare questa vita!" sentenzia lei, voltandomi le spalle, pronta ad andarsene per non tornare mai più a Sona; ma quando la richiamo, ad alta voce, Carmelita si blocca all'istante e si volta a fissarmi con un'espressione interdetta.
"Capisco benissimo la tua frustrazione, ma sai molto bene che non puoi abbandonare Lechero così"
"Dici di capire la mia frustrazione e subito dopo mi dici questo?" mi domanda la ragazza, risentita, avvicinandosi di nuovo alla recinzione; mi mordo la punta della lingua e penso rapidamente a qualcosa da dire per togliermi dalla situazione spinosa in cui mi sono incastrato, perché sto seriamente rischiando di perdere un enorme punto a mio favore, uno dei tanti tasselli per la riuscita del mio piano.
E tutti sanno molto bene che è impossibile arrivare alla soluzione di un problema se manca un passaggio, per quanto piccolo ed insignificante possa sembrare.
"Lo so, lo so, lo so... Ma io ho visto con i miei stessi occhi che cosa fa Lechero a coloro che gli voltano le spalle, come vuoi fare tu, ed il fatto che è rinchiuso a Sona non gl'impedirà di vendicarsi anche su di te. Manderebbe dei sicari ad ucciderti e tu non saresti al sicuro in qualunque posto. E poi..." aggiungo, abbassando lo sguardo "so che suona egoista, ma se te ne andassi da Sona, non potrei più vedere il tuo sorriso".
La ragazza panamense abbassa a sua volta lo sguardo, mordendosi il labbro inferiore, imbarazzata e lusingata allo stesso tempo per il complimento inaspettato che le ho rivolto; e mi basta questo per capire che il peggio è già passato, e che l'ho riavvicinata a me.
Non c'è nulla di più persuasivo del potere delle parole, basta intuire ciò che una persona vuole sentirsi dire, e con Carmelita si tratta di una faccenda tutt'altro che complicata: come ha detto lei stessa, è stanca di sentirsi un oggetto del sesso, una bambola da usare e gettare a proprio piacimento; è alla ricerca di qualcuno che la guardi con occhi diversi e che la tratti come un essere umano, di conseguenza nel suo caso è sufficiente qualche complimento e qualche gesto elegante.
"Credo di non averti mai ringraziato nel modo giusto per tutto quello che hai fatto per me" mormora poi, guardandomi di nuovo negli occhi, ed io mi limito a scrollare le spalle, liquidando l'intera faccenda come un gesto insignificante.
"Ohh, non è stato nulla... Non devi ringraziarmi"
"Sai benissimo che non è così. Quando ci siamo nascosti dalle guardie, non ne hai approfittato per allungare le mani, anche se avresti potuto farlo. E non hai esitato a difendermi davanti a Lechero, dicendo che quei soldi me li avevi prestati tu... Nessun altro dei suoi uomini avrebbe fatto lo stesso per me, se fosse stato al tuo posto. Invece tu lo hai fatto senza la minima esitazione. Mi dispiace per te e la tua ragazza" prosegue lei, riferendosi a Nicole, guardandomi con un'espressione costernata "credevo che ti avrebbe fatto piacere rivederla, per questo motivo l'ho aiutata ad entrare a Sona, volevo sdebitarmi con te... Non sapevo che voi due..."
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Livin' On A Prayer; Prison Break (✔️)
FanficSECONDO LIBRO. "Un sogno non può durare per sempre. Arriva per tutti il momento di svegliarsi e di fare i conti con la realtà. E quel momento, purtroppo, è arrivato anche per me". Dopo due sole settimane, Nicole ritorna a Chicago portando con sé i s...