Lincoln mi raggiunge sul molo, e si siede affianco a me.
Provo così tanta vergogna per me stessa che non ho neppure il coraggio di guardarlo negli occhi, e continuo a fissare l'oggetto che ho tra le mani; aspetto che sia lui a dire qualcosa, ma quando il silenzio diventa insopportabile da sostenere, decido di spezzarlo per prima.
"Puoi dire tutto quello che vuoi, sai? Puoi anche dire 'te l'avevo detto', ne hai tutto il diritto"
"Non sono venuto qui per inferire"
"Perché?" domando, alzando finalmente il viso "è proprio quello che merito"
"Nicole, quello che è successo non è colpa tua"
"No, ti prego, non dire così. Non dire che la colpa non è mia perché è l'esatto opposto: la colpa è solo ed esclusivamente mia" ribatto, incapace di reprimere un singhiozzo dalla rabbia "sono la persona più stupida che esista sulla faccia della Terra. Avrei già dovuto capire tutto quando sono stata abbandonata per la prima volta, ed invece non l'ho fatto: quando mi ha chiamata, completamente ubriaco, sono partita subito per Panama, senza chiedermi se quello che stavo facendo fosse giusto o sbagliato. Sono scattata come un cagnolino ubbidiente e fedele"
"Nicole, il tuo lato razionale era offuscato dai sentimenti. Quando si tratta di amore, è più che normale commettere azioni impulsive"
"Ohh, sì, certo. Azioni impulsive che comprometteranno per sempre la tua vita. Karla, la mia unica amica, aveva provato a farmi aprire gli occhi, proprio come hai fatto tu, ma io ho volontariamente ignorato i consigli di entrambi... E cosa ci ho guadagnato? Solo l'ennesima mazzata sui denti" i miei singhiozzi si trasformano in un pianto di rabbia e delusione "io ho voluto credere alle sue parole, mi sono fidata di lui perché lo amavo. Avrei fatto qualunque cosa per stare a suo fianco, e gliel'ho dimostrato più volte. Ho gettato al vento la mia vita solo per stare insieme a lui, mi sono trasformata nella complice di un criminale, ho messo a tacere la mia stessa coscienza, mi hanno rapita ed ho rischiato di beccarmi un proiettile in fronte... Ma questo non è stato abbastanza per lui. Non lo è mai stato e mai lo sarà. E me lo ha dimostrato nel modo più diretto ed efficace".
Dischiudo le dita della mano destra e mostro a Lincoln l'oggetto che ho sul palmo: la catenina dorata con la fede nuziale che appartiene a Teddy; o forse, alla luce degli ultimi avvenimenti, che apparteneva a Teddy.
Burrows guarda l'anello, e poi si concentra nuovamente sul mio viso: le sue iridi verdi esprimono compassione ed un enorme dispiacere; due sentimenti che contribuiscono sono ad accrescere la rabbia ed il disgusto che provo nei miei confronti.
Incredibilmente, in questo momento, non sento nulla per il mio ex compagno, ad eccezione di un vuoto che non so come colmare; posso davvero prendermela con lui per avermi prima illusa e poi abbandonata? No, non del tutto almeno.
Karla, Lincoln e Michael hanno tentato più volte di farmi aprire gli occhi e di mettermi in guardia, io non ho voluto ascoltarli e ora ne pago le conseguenze: Linc può andare avanti anche tutto il giorno ad affermare il contrario, ma né lui né nessun altro riuscirà a farmi cambiare idea.
La colpa è solo, ed esclusivamente, mia.
"Nicole... Nickie, posso chiamarti in questo modo?" domanda prima di proseguire "non essere troppo dura con te stessa. Stai dimenticando un particolare essenziale: stiamo parlando di T-Bag. Purtroppo quell'uomo è un bugiardo patologico molto convincente e lo ha dimostrato numerose volte. Sarebbe accaduto lo stesso a qualunque altra persona, hai solo avuto la sfortuna di essere stata proprio tu quella persona"
"E questo dovrebbe farmi sentire meglio? Dimostra solo quanto io sia profondamente stupida ed ingenua. Mi vergogno così tanto che non ho neppure il coraggio di rientrare nel capannone. Non riuscirò mai a guardare in faccia gli altri, non dopo aver difeso a spada tratta Theodore"
"Nessuno è arrabbiato con te"
"Mi dispiace, ma continuo a non sentirmi meglio"
"No, sono io a doverti chiedere scusa, ma purtroppo non sono mai stato bravo a consolare. Di solito è Michael a saperci fare con le parole, lui sa sempre dire la cosa giusta al momento giusto. Forse è meglio se torno dalla squadra, immagino che vorrai rimanere un po' da sola, ho già combinato abbastanza danni".
Poso una mano sul braccio sinistro del giovane uomo, stringendo appena la stoffa della manica, facendogli capire che non desidero affatto che se ne vada.
"Scusami, sono un mostro" mormoro, sforzandomi di sorridere e di essere gentile, perché lui non c'entra assolutamente nulla con ciò che è successo tra me e Teddy, come del resto tutti gli altri "e ti ringrazio per quello che stai cercando di fare, ma non me lo merito"
"Tu non sei un mostro, Nicole, adesso l'ho finalmente capito: anche tu, come tutti noi, sei solo una vittima. Mi dispiace non averlo capito prima e mi dispiace essere stato rude nei tuoi confronti. Ho detto cose di cui, adesso, mi pento"
"Non ti preoccupare. Io per prima non sono stata un esempio di gentilezza nei tuoi confronti".
Lincoln mi rivolge un sorriso che, mio malgrado, ricambio; si alza e mi porge la mano destra, invitandomi a fare lo stesso.
Dopo un attimo di esitazione accetto, alzandomi a mia volta, ma non sono ancora pronta a tornare dentro al capannone, perché prima c'è una cosa che devo assolutamente fare; Theodore è stato fin troppo chiaro con il messaggio che mi ha lasciato: non ha solo troncato ogni rapporto con la squadra e l'operazione Scylla, ha fatto lo stesso anche con me, semplicemente perché mi sono opposta all'assurda decisione di abbandonare tutto e riprendere la vita da ricercati.
La nostra relazione, il nostro matrimonio, è definitivamente finita.
Sfilo la fede che indosso ancora all'anulare sinistro e la poso sul palmo della mano destra, affianco alla catenina del mio ex compagno, guardo i due gioielli brillare alla luce del sole e, senza ripensamenti, li lascio cadere in acqua, in un simbolico colpo di grazia.
Li osservo sparire tra i flutti, verso il fondo dell'oceano, mi asciugo le lacrime e finalmente sono pronta per tornare dagli altri insieme a Lincoln.
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Livin' On A Prayer; Prison Break (✔️)
FanfictionSECONDO LIBRO. "Un sogno non può durare per sempre. Arriva per tutti il momento di svegliarsi e di fare i conti con la realtà. E quel momento, purtroppo, è arrivato anche per me". Dopo due sole settimane, Nicole ritorna a Chicago portando con sé i s...