SCYLLA; PARTE QUATTRO (NICOLE)

76 6 15
                                    


Odio litigare con Teddy.

Odio questo continuo ferirci a vicenda.

Ma, più di ogni altra cosa al mondo, odio il fatto di non avere il tempo necessario per parlare con lui con calma, chiarire ogni divergenza e fare pace con un bacio, perché il recupero del dispositivo ha la priorità assoluta; peccato che, proprio a causa di esso e dell'operazione Scylla, ogni momento trascorso insieme potrebbe essere l'ultimo per uno di noi due.

Ed io non voglio che a Teddy o a me accada qualcosa strappandoci, così, l'opportunità di porre rimedio ad uno stupido battibecco.

Mi arrampico in cima all'enorme cancello di ferro battuto, lo scavalco e mi lascio cadere dall'altra parte; Alex mi afferra prontamente e, dopo avermi posata a terra delicatamente, ci nascondiamo in una nicchia della siepe che circonda il cancello, in attesa del segnale per entrare in azione.

"Non appena Burrows farà scattare l'allarme, dobbiamo correre in direzione della porta d'ingresso ed aspettare che Tuxhorn, dall'interno, lo spenga momentaneamente. A quel punto entriamo, recuperiamo il dispositivo ed usciamo prima che qualcuno possa accorgersi della nostra presenza. Scavalchiamo di nuovo il cancello e saliamo in macchina, pensi di avere capito tutto?" Mahone ripercorre a bassa voce le fasi del piano che dobbiamo seguire; lo ascolto in silenzio, annuisco e rispondo con un semplice monosillabo.

"Sì"

"Devi restare concentrata, i problemi che ci sono tra te e Bagwell possono attendere... O temi che dopo questa notte possa non esserci un'altra occasione per chiarire?".

Spalanco gli occhi e mi volto a fissare il mio partner, nonostante la semioscurità riesco a vedere un sorriso increspare le sue labbra.

"Come ci riesci?" mormoro, riferendomi alla sua innata perspicacia.

"Alcuni lo chiamano talento naturale, io preferisco definirlo spirito di osservazione. Non immagini neppure quante cose si possono capire di una persona con un semplice sguardo, senza che lei pronunci una mezza parola. L'espressioni del nostro viso, soprattutto quelle che facciamo a nostra insaputa, sono molto più rivelatrici di qualunque confessione fatta a voce. Il trucco sta nel non lasciarsele scappare. Tu ami quell'uomo, ma ci sono momenti in cui dubiti che questo sentimento sia ricambiato fino infondo, anche se non vuoi ammetterlo a te stessa... Ed hai paura che possa cambiare qualcosa tra voi due, se lui dovesse conoscere il tuo passato"

"Teddy conosce il mio passato, io stessa gliel'ho raccontato mentre eravamo in fuga" dico in un sussurro strozzato, senza riuscire a reprimere un brivido "abbiamo avuto un'infanzia molto simile, e questo è uno dei tratti che maggiormente ci accomuna. Sappiamo tutto l'uno dell'altra, di conseguenza non ha alcun senso quello che hai appena detto"

"Davvero? Sei davvero sicura che lui sappia ogni singola cosa, Nicole?" domanda Alex, guardandomi negli occhi, incatenandomi con lo sguardo, senza mai sbattere le palpebre; deglutisco a vuoto, con la gola improvvisamente secca, socchiudo le labbra e fortunatamente il suono dell'allarme attivato da Linc pone fine alla piega spinosa presa dalla conversazione.

Attendiamo qualche istante, il tempo necessario perché le guardie del corpo si spostino verso il lato destro della casa, usciamo dal nostro nascondiglio e raggiungiamo il più velocemente possibile la porta d'ingresso: grazie al vetro trasparente, riusciamo a vedere il quadro dei comandi dell'intero sistema di sicurezza.

Non appena la lucina lampeggiante rossa si spegne, sostituita da una verde brillante, entriamo nella villa e richiudiamo la porta senza fare rumore, muovendoci con passo felpato; abbiamo pochissimi minuti a nostra disposizione per trovare l'oggetto simile ad un comune cellulare, e dobbiamo fare attenzione a non imbatterci nel padrone di casa, altrimenti saremo letteralmente fottuti.

Livin' On A Prayer; Prison Break (✔️)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora