Anche se le mie giornate sono piene e movimentate, ci sono dei rari momenti in cui riesco a respirare un po' di pace e tranquillità: a giorni alterni, Lechero si reca dal barbiere di Sona in compagnia di Sammy e del suo gruppo di fedelissimi.
Per mezz'ora me ne sto completamente da solo nel suo appartamento e solitamente ne approfitto per riposarmi sul divano, per fumare una sigaretta, ripassando mentalmente i pezzi del puzzle che ancora mi mancano per poter ammirare l'opera finale.
Ed è quello che sto facendo quando vengo bruscamente interrotto dal rumore di un asse del pavimento che scricchiola.
Aspiro l'ultima boccata di fumo dalla sigaretta, spengo il mozzicone dentro un posacenere e mi alzo dal divano per avvicinarmi al corridoio e vedere chi è l'intruso, ma quest'ultimo mi precede, palesandosi ai miei occhi, lasciandomi perplesso e sorpreso: si tratta di Carmelita, avvolta nel suo finto abito da suora, con il velo nero a coprirle i capelli.
"Carmelita?" domando, confuso, raggiungendola "che cosa ci fai qui? Oggi non è il tuo giorno di visita e Lechero è dal barbiere"
"Lo so, sono venuta qua apposta perché volevo vedere te".
Percepisco un brivido di piacere scendere lungo la spina dorsale.
"Davvero? Sei venuta qui per vedere me?" chiedo, perché ho bisogno di avere la conferma che tutto questo non sia solo un meraviglioso sogno; lei sorride, mostrandomi due file di denti bianchi, ed annuisce con la testa, stringendomi la mano destra.
"Sì, davvero" conferma poi, con un sorriso che finisce per contagiarmi "non ti ho ancora ringraziato per avermi salvato la vita ieri, ma adesso penso di avere trovato il modo giusto per ripagare il mio debito".
Un altro brivido di piacere mi corre lungo la schiena: sono pienamente consapevole del rischio inutile che sto per correre, che sto giocando con un fuoco che potrebbe ridurmi in cenere all'istante; Lechero ed i suoi uomini potrebbero arrivare in qualunque momento, e se dovessero trovarmi in atteggiamenti inequivocabili in compagnia di Carmelita, per me sarebbe la fine: potrei dire addio al mio piano.
Ma sono pronto a questa evenienza, dal momento che lei stessa mi ha appena confidato, in un sussurro, di desiderarmi ardentemente almeno quanto io desidero lei ed il suo corpo.
"Non credevo che questo momento sarebbe arrivato" sussurro, accarezzandole il viso con la mano destra "ma dobbiamo fare presto, abbiamo poco tempo a nostra disposizione e l'ultima cosa che voglio è essere scoperto dal tuo amante. Ho visto quello che è capace di fare, e preferirei che la mia testa rimanesse ancora attaccata al resto del corpo"
"Aspettami qui, torno subito" mormora lei, scomparendo nel corridoio da cui è apparsa, ed io sorrido compiaciuto, pregustandomi la sorpresa che ha in serbo per me: già me l'immagino riapparire con addosso solo un paio di slip ed un reggiseno, con i capelli sciolti, le mani appoggiate sullo stipite della porta ed un sorriso furbetto sulle labbra, che m'invita a fare tutto ciò che voglio, che ho sognato e represso per giorni; ma la persona che fa timidamente capolino dal corridoio non è la prostituta personale di Lechero, anche se indossa a sua volta un abito ed un velo neri da suora, ma una ragazza che purtroppo conosco fin troppo bene.
Ci guardiamo entrambi negli occhi, in silenzio, perché aspettiamo entrambi che sia l'altro il primo a parlare.
"Nicole?" domando, ed io stesso non riesco a capire se sono più sorpreso o furioso "sei proprio tu?".
La mia ex compagna annuisce, si avvicina, e si toglie il velo, rivelando i capelli biondi: sì, non si tratta di un sogno che si è trasformato in un incubo, è proprio lei.
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Livin' On A Prayer; Prison Break (✔️)
FanfictionSECONDO LIBRO. "Un sogno non può durare per sempre. Arriva per tutti il momento di svegliarsi e di fare i conti con la realtà. E quel momento, purtroppo, è arrivato anche per me". Dopo due sole settimane, Nicole ritorna a Chicago portando con sé i s...