Conquistare la fiducia del proprio Capo costituisce un buon punto di partenza per sopravvivere all'interno di un posto come Sona, ma non è sufficiente: essere utili non porta mai a risultati a lungo termine, per essere sicuri che ciò accada, e di avere il culo parato, bisogna diventare indispensabili.
Per mia enorme fortuna, non tutto il gruppo dei fedelissimi di Lechero mi odia: c'è una piccola eccezione costituita da un giovane, poco più grande di un ragazzo, che si chiama Juan Nieves.
Nieves è l'unico che mi rivolge la parola con gentilezza, senza sbeffeggiarmi o prendersi gioco di me, e che mi dà continui consigli su come comportarmi con il mio Patròn: Lechero è un uomo dal carattere piuttosto volubile, ed è molto sensibile alle entrate di denaro; il mio nuovo amico messicano lo sa molto bene, perché in qualità di spacciatore ufficiale di Sona è costretto a subire molto spesso le sfuriate del suo Capo quando fa ritorno con una busta molto più sottile di quello che lui si aspetta.
Un giorno, addirittura, assisto in prima persona ad una di queste fantomatiche sfuriate da brividi in seguito all'ennesima busta sottilissima di denaro frusciante: il mio Patròn lo aggredisce quasi fisicamente, accusandolo di essersi sparato tutta la droga in vena anziché averla venduta ai detenuti, e Juan è costretto a difendersi mostrandogli le braccia immacolate, su cui non c'è neppure l'ombra della puntura di un ago, ribadendo che lui non c'entra nulla e che i guadagni sono scarsi a causa del poco tempo che viene lasciato ai clienti per procurarsi i soldi.
Un'altra volta, invece, assisto ad un'altra scena altrettanto interessante: vedo Nieves parlare con Mahone, l'agente americano, in preda ad una vera e propria crisi di astinenza, e così per puro caso, senza lasciarmi sfuggire una sola parola del loro dialogo, apprendo che l'uomo è solito ad assumere un farmaco che il mio amico messicano non può procurargli, visto che Sona non è una farmacia; e quando gli viene offerta una bustina di eroina, Alexander la rifiuta in modo violento, sia perché non ne vuole sapere di iniettarsela in vena e sia perché, in assenza di denaro contante, non è assolutamente intenzionato a fare marchette.
Per un'intera giornata, nei momenti in cui non sono impegnato a soddisfare le richieste del mio Capo, rifletto a lungo su questi due eventi completamente distaccati, che ad una prima occhiata non hanno nulla a che fare l'uno con l'altro, finché non trovo il giusto modo per incastrare le due cose insieme, come i pezzi di un puzzle.
E l'occasione perfetta per mettere in atto il mio piano si presenta una mattina, mentre aiuto il mio amico a preparare le nuove dosi di eroina per i suoi clienti abituali.
"Non ti ho ancora ringraziato per quello che hai fatto qualche giorno fa, sai... Quando mi hai aiutato a raccogliere tutta la roba che Lechero aveva sparpagliato sul pavimento" commenta lui, facendo riferimento all'ultima sfuriata "a volte lavorare per lui non è affatto semplice, comprendi?"
"Ohh, si, comprendo benissimo" mormoro, sedendomi sul bordo di una brandina "ma io e te siamo amici, Nieves, giusto?".
Allungo la mano destra e lui me la stringe, tornando poi ad occuparsi delle ultime bustine; non c'è nessun altro del gruppo all'interno dell'appartamento di Lechero, ad eccezione di noi due, neppure il padrone di Sona in persona perché questo è il momento della giornata in cui è solito recarsi dal barbiere per darsi una sistemata.
Cosa che ha vivamente consigliato di fare anche a me, dato che con i capelli scompigliati e la camicia sempre chiazzata di sudore gli ricordo un barbone.
"Appena Lechero cambierà umore, metterò una buona parola su di te, Blancho, così potrai fare carriera"
"Apprezzo molto il tuo gesto, Nieves, dico davvero" commento a mia volta, svuotando il contenuto di una busta di plastica sul materasso, alzandomi poi in piedi "ma se c'è una cosa che ho imparato dalla vita, è che le occasioni vanno create, non si possono aspettare".
STAI LEGGENDO
Livin' On A Prayer; Prison Break (✔️)
FanficSECONDO LIBRO. "Un sogno non può durare per sempre. Arriva per tutti il momento di svegliarsi e di fare i conti con la realtà. E quel momento, purtroppo, è arrivato anche per me". Dopo due sole settimane, Nicole ritorna a Chicago portando con sé i s...