EPILOGO: I FEEL SO ALONE... (NICOLE)

125 7 26
                                    


Lincoln parcheggia la macchina vicino ad un vialetto; gira la chiave, spegne il motore e stringe con forza il volante per sfogare la rabbia che, a quattro giorni di distanza, continua ad artigliargli il petto e lo stomaco.

Appoggio la mano sinistra sul suo braccio destro, risalgo lentamente e mi soffermo sulla guancia, accarezzandogliela con delicatezza; contemporaneamente lui apre gli occhi e mi rivolge uno sguardo carico di dolore e rammarico: si considera responsabile per ciò che è accaduto e non riesco a fargli cambiare idea.

"Perché lo ha detto ad Alex? Perché non mi ha detto nulla riguardo a ciò che era intenzionato a fare? Era mio fratello..."

"Perché sapeva che ti saresti opposto, e quello era l'unico modo per permettere a Sara di scappare" mormoro "Michael aveva fatto degli esami ed i risultati parlavano chiaro: il tumore non se ne era andato del tutto, aveva ripreso a crescere e ben presto lo avrebbe ucciso. Sapeva che gli rimaneva poco tempo a sua disposizione, e così ha voluto sacrificare la sua vita per permettere a Sara ed al loro bambino di costruirsene una nuova"

"Diceva sempre che c'era una soluzione a tutto e che c'era sempre un modo per sistemare le cose. Mike ha fatto così tanto per me, ed io, invece, non sono neppure riuscito a proteggere la mia famiglia. Se in passato non fossi stato così stupido, adesso..."

"No!" esclamo, spalancando gli occhi "non azzardarti a terminare la frase! Togliti dalla testa la malsana idea che la colpa è tua, Lincoln, perché non è affatto così. Il tuo arresto non ha nulla a che fare con quello che è successo a Michael, perché la malattia aveva già iniziato a svilupparsi quando è arrivato a Fox River, purtroppo doveva accadere. Né tu, né Sara, né io avremmo potuto fare qualcosa per impedirlo. Ti prego, non vivere nel rimorso, perché finirà solo per avvelenare la tua esistenza. Dobbiamo essere grati per la seconda possibilità che ci è stata concessa, e dobbiamo godercela fino infondo. Sono sicura che Michael la penserebbe allo stesso modo, e se in questo momento potesse vederti, sarebbe molto arrabbiato. LJ, Sara ed il bambino che aspetta hanno bisogno di te"

"Ed io non sono intenzionato a deluderli" sussurra Linc; prende la mia mano, la stringe nelle sue e se la porta alle labbra, prima di lasciarmi andare "che cosa farai adesso?"

"Chiederò a Karla di ospitarmi per qualche giorno, e quando mi sarò ripresa penserò a ricostruire la mia vita da zero, mattone dopo mattone. Molto probabilmente me ne andrò via da Chicago, qui ci sono troppi ricordi che mi tengono ancorata al passato"

"Se pensi che questa sia la soluzione migliore, allora hai il mio completo appoggio, Nickie" questa volta è Burrows ad appoggiarmi una mano sul braccio sinistro, per infondermi coraggio "immagino che tu abbia bisogno di un po' di tempo per te stessa, per riorganizzare le idee, ma per qualunque cosa non esitare a chiamarmi".

Mi allunga un bigliettino su cui ha scritto un numero di cellulare; lo prendo e lo ripongo con cura in una tasca dei jeans.

"Grazie, Linc"

"Ricordati che io ci sarò sempre per te, per qualunque cosa" dice, afferrandomi il volto con le mani "ed anche se adesso vale ben poco, sappi che mi dispiace terribilmente per tutto quello che hai passato. Non meritavi di soffrire così tanto, Nicole, mi dispiace davvero tanto"

"Nessuno di noi meritava di soffrire così tanto. Grazie, Linc, ti auguro il meglio. Salutami Sara ed il bambino, dille che tutto andrà bene"

"Lo stesso vale per te, Nickie: andrà tutto bene".

Sorrido un'ultima volta al giovane uomo, scendo dalla macchina e la osservo allontanarsi; alzo la mano destra, in segno di saluto, e resto immobile sul marciapiede finché la vettura non si trasforma in un puntino lontano e indistinguibile dalla linea dell'orizzonte, solo allora abbasso il braccio e percorro il vialetto affiancato da un giardino ben curato.

Livin' On A Prayer; Prison Break (✔️)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora