Ancora una volta, Michael ignora volontariamente i miei consigli ed i miei dubbi riguardo alla presunta trappola e mi dimostra che l'ottusità non è un tratto predominante che appartiene solo al suo adorato fratello maggiore, che nel frattempo è rimasto a Panama insieme al figlio, nel tentativo di ricostruire una nuova vita lontano dall'Illinois.
Puntuali come un orologio svizzero, ci presentiamo sul molo vicino al luna park alle undici e, dopo qualche minuto, si palesa dinanzi a noi il nostro informatore, che attira la nostra attenzione chiamandoci per nome; si toglie il cappello a tesa larga da pescatore, fa lo stesso con gli occhiali da sole dalle lenti scure, e ci troviamo faccia a faccia con l'ultima persona che ci aspettavamo di vedere sulla faccia della Terra: Alexander Mahone.
"Ha!" esclamo, soddisfatto, tirando fuori da una tasca dei pantaloni il mio fedele cacciavite a stella "visto? Te lo avevo detto che era solo una trappola! La Compagnia ha mandato Mahone per ucciderci e per fare a pezzi i nostri corpi, in modo che nessuno possa mai trovarli!"
"Vi siete fatti un'idea completamente sbagliata, non sono qui per conto della Compagnia. Ho davvero delle informazioni che possono esservi utili, ma prima vi devo parlare di un'altra questione e non posso farlo qui. Siamo troppo esposti, dobbiamo andare in un posto più riparato, seguitemi".
Alex ci fa segno di seguirlo in direzione della spiaggia, per allontanarci dalle persone che passeggiano sulla banchina o in prossimità delle giostre; cerco di avvisare Michael con un'occhiata, facendogli capire che non è una buona idea seguire la persona che aveva il compito di uccidere gli Otto di Fox River, ma ancora una volta non mi da retta e lo segue, costringendomi silenziosamente a fare lo stesso.
"Bene, adesso che siamo in un posto più isolato vuoi farci questa enorme rivelazione? Ohh, oppure si trattava solo di una messinscena e adesso tirerai fuori una pistola per ucciderci?"
"Non voglio fare nulla di simile, ve l'ho già detto, ma non dirò una sola parola fino a quando non avrai fatto sparire quel cacciavite"
"T-Bag, fa quello che Alexander ha chiesto. Sono curioso di sapere che cosa ha da dirci" rincara la dose Scofield, ed a me non resta altro da fare se non obbedire e mordermi la punta della lingua per trattenermi.
"Whistler si trovava in quell'edificio per un compito ben preciso. Doveva copiare una scheda: Scylla. Si tratta del libro nero della Compagnia. Dentro quel piccolo oggetto ci sono tutte le informazioni che la riguardano. Tutto, qualunque cosa"
"D'accordo, ma questo non ha nulla a che fare con quello che siamo venuti a fare e con quello che c'interessa: dicci ciò che sai riguardo a Sara e Nicole, e finiamo questa faccenda" ribatte prontamente Michael, tornando ad essere dalla mia parte; Mahone abbassa lo sguardo sulle scarpe che indossa e smuove della sabbia.
Mi bastano questi due semplici gesti per capire che c'è qualcosa che non quadra.
"Io non so nulla riguardo loro due, è Whistler ad avere le informazioni che state cercando. Ha mandato avanti me per convincervi ad incontrarlo"
"E perché non è venuto anche lui qui?" domando, con una smorfia, perché questa storia mi convince sempre meno.
"Perché siamo ancora troppo esposti, ma vi sta aspettando in un luogo più appartato a poca distanza dal molo. Vuole parlarvi con la massima urgenza. Adesso" mormora l'ex agente dell'FBI, rivolgendo lo sguardo a Michael "per favore, si tratta di una questione davvero importante".
Il luogo più appartato, citato da Alex, si rivela essere un vicolo stretto e sporco, che forma un curioso contrasto con il completo elegante che indossa James Whistler.
STAI LEGGENDO
Livin' On A Prayer; Prison Break (✔️)
FanfictionSECONDO LIBRO. "Un sogno non può durare per sempre. Arriva per tutti il momento di svegliarsi e di fare i conti con la realtà. E quel momento, purtroppo, è arrivato anche per me". Dopo due sole settimane, Nicole ritorna a Chicago portando con sé i s...