Al mio rientro in camera, non bado minimamente a Lincoln che sta parlando al telefono: mi lascio cadere su una poltroncina bianca, nascondo il viso tra le mani e scoppio nel pianto disperato che ho trattenuto per tutta la strada del ritorno.
Distrattamente, sento Burrows chiudere la chiamata, avvicinarsi a me e costringermi a scostare le mani.
"Ma si può sapere che cazzo ti è successo? Perché perdi sangue dal naso?" domanda, sconcertato, squadrandomi da capo a piedi "ma quello che indossi è un abito da suora?"
"Sì" rispondo, togliendomi il velo e gettandolo a terra con rabbia "indosso un maledetto abito da suora perché sono una maledetta cretina. Una maledetta cretina convinta di poter rimediare agli errori che ha commesso"
"Potresti essere più chiara? Perché non ho capito una sola parola di quello che hai detto"
"Te la farò molto più semplice, Burrows, in modo che perfino un gorilla come te riesca a capirlo: sono riuscita ad entrare a Sona, è da lì che vengo infatti"
"Stai scherzando?"
"No, idiota, per quale motivo dovrebbe essere uno scherzo?"
"E si può sapere come sei riuscita ad entrare lì dentro?"
"Grazie ad una ragazza che si chiama Carmelita" dico, spiegandogli chi è la ragazza panamense, come si è svolto il nostro incontro casuale, ed il piccolo trucco che lei usa per intrufolarsi indisturbata nella prigione; Lincoln ascolta ogni mia parola in silenzio, ma la sua espressione, solo apparentemente impassibile, mi fa capire che sono nei guai.
"Tu non sei neppure lontanamente consapevole dell'enorme rischio che hai corso facendo questo, vero?" tuona, alzando la voce "non hai pensato che qualche detenuto avrebbe potuto scoprirti? A quel punto che cosa avresti fatto? Come pensi che saresti riuscita ad uscire indenne da una situazione simile?"
"E invece ti sbagli, perché ho pensato a questo. Ho pensato a qualunque eventualità, ma ho deciso di affrontare ugualmente i possibili rischi perché avevo bisogno di parlare faccia a faccia con Teddy, senza reti a dividerci"
"E cosa hai ottenuto?"
"Niente... A parte uno schiaffo e qualche livido sul collo che apparirà nei prossimi giorni"
"Ha provato a strangolarti?"
"Mi ha solo minacciata. Lo ha fatto per intimidirmi. Ha detto che non devo più presentarmi a Sona, perché la prossima volta non sarà così clemente, e credo che non stesse bluffando"
"E doveva aggredirti e picchiarti di nuovo per farti capire che devi stare lontana da lui il più possibile? Mi auguro che dopo questa brutta esperienza, tu abbia finalmente imparato la lezione" commenta lui, dando il colpo di grazia al mio sistema nervoso.
"Sei proprio uno stronzo" sibilo, inviperita "parli in questo modo perché odi Teddy, e perché non vuoi neppure sforzarti di capire e comprendere la situazione in cui mi trovo. Tu non hai la più pallida idea di come ci si sente a perdere una persona che si ama"
"Attenta a quello che dici, perché tu non sai assolutamente nulla di me"
"Vorresti dirmi che anche tu sai che cosa significa soffrire per amore?" domando, in tono derisorio, per ripagarlo delle offese e delle frecciatine gratuite che non perde occasione per lanciarmi, e la sua risposta mi coglie del tutto impreparata: mi si avvicina, fronteggiandomi con uno sguardo duro e con voce altrettanto glaciale.
"Sì, perché poche settimane fa ho assistito all'esecuzione della donna che amavo, e non ho potuto fare nulla per salvarla perché stavamo parlando al telefono ed eravamo a chilometri di distanza l'uno dall'altra: l'ho sentita supplicare per essere risparmiata, ed ho sentito i colpi di pistola che l'hanno uccisa. E adesso sto per rivivere quest'incubo una seconda volta, perché gli uomini che hanno freddato Veronica, senza battere ciglio, sono gli stessi che mi hanno incastrato e che volevano farmi finire sulla sedia elettrica. E adesso..." s'interrompe per prendere da una tasca della giacca due fotografie e le scaglia sul tavolino che costituisce l'unico ostacolo tra noi due "adesso hanno preso mio figlio e Sara. E se entro una settimana Michael non riesce ad evadere da Sona insieme ad un loro uomo che è stato rinchiuso lì dentro a sua volta, uccideranno anche loro due. Quindi non provare mai più a dirmi che non so che cosa significa perdere qualcuno che amo, perché sto rischiando di perdere tutto ciò che ho di più importante nella mia vita nell'arco di pochissime settimane".
STAI LEGGENDO
Livin' On A Prayer; Prison Break (✔️)
FanfictionSECONDO LIBRO. "Un sogno non può durare per sempre. Arriva per tutti il momento di svegliarsi e di fare i conti con la realtà. E quel momento, purtroppo, è arrivato anche per me". Dopo due sole settimane, Nicole ritorna a Chicago portando con sé i s...