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Haymitch's Pov
Mi trovo sul mio grande letto, coperto da un paio di bottiglie, ormai vuote.
Mugugno sonoramente, rendendomi conto che una orribile giornata è appena cominciata.
Provo ad alzarmi, nonostante i postumi della sbornia, cercando di rendermi presentabile.
Oggi è una giornata importante, per Panem perlomeno, è il giorno della mietitura.
Un giorno in cui due sfortunati ragazzi saranno chiamati ad affrontare un viaggio verso la morte.
Ed io, Haymitch Abernathy, ho il compito di prendermi cura di questi ragazzi cercando di tenerli in vita, nel bagno di sangue degli Hunger Games.
Erano passati ormai anni, dalla mia vittoria agli Hunger Games, anni che ho passato sommerso da rimpianti, incubi e molto, molto alcohol.
Improvvisamente, sento bussare alla grande porta principale.
Chi diavolo è quest'ora?
"Cosa diavolo-" in fronte alla mia porta si stagliava una piccola figura stravagante, che sprigionava colori e gioia da ogni poro.
"E tu chi saresti, dolcezza?"
La donna esita leggermente, ma osservandola bene, capisco che viene da Capitol City.
"Piacere,il mio nome è Effie Trinket, sarò la nuova accompagnatrice dei tributi degli Hunger Games; e lei dovrebbe essere il loro mentore..giusto?"
"Haymitch Abernathy" rispondo in modo secco, tendendo la mia mano verso la donna.
La vedo tentennare a stringerla, sembra quasi disgustata.
"Cosa c'è? Non sono come mi avevi immaginato cara?" dico stuzzicandola un po'.
"N-no" risponde lei stringendo la mi mano, mentre mi guarda negli occhi.
"Quindi dolcezza, a cosa devo la tua presenza?"
"Beh, oggi è il giorno della mietitura, e tra meno di un ora dovremmo essere davanti al palazzo di giustizia."
La vedo esprimersi con precisione e senza distrarsi mai.
Meglio tornare ai miei alcolici.
"Che peccato, penso ti toccherà andare da sola." dico mentre metto fine a quella ridicola conversazione, chiudendole quasi la porta in faccia.
"Aspetti! É suo dovere venire con me alla mietitura, altrimenti ci saranno della conseguenze molto gravi per lei!" Inizia a strillare con la sua voce squillante.
"Va bene, va bene..ora smettila di strillare!Non aiuti il mio mal di testa."dico massaggiandomi le tempie.
La capitolina sembra aver smesso mentre si ricompone e mi squadra dall'alto al basso.
Così, dopo pochi minuti, ci incamminiamo verso il palazzo di giustizia dove vedo riuniti una moltitudine di ragazzi spaventati.

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