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Haymitch's Pov
"Haymitch, ci sei?" La voce di Plutarch continua a risuonare nella stanza.
"Si, scusa mi ero distratto."
Sono in una strana stanza, tutta grigia, sembra quasi una cella.
"La rivoluzione è pronta, dobbiamo solo fare in modo che Katniss esca dall'Arena."
"E possibilmente anche gli altri." borbotto.
Mi sento ancora in colpa per aver promesso a entrambi i miei tributi di proteggere l'altro.
Se non riuscissi a salvare anche Peeta, non solo mi sentirei in colpa, ma la nostra "ghiandaia imitatrice" non si fiderà mai più di me.
E soprattutto mi odierà, oh quanto mi odierà.
"Bene, la riunione è chiusa. Ricordate, non appena il piano di Beete riuscirà a compiersi, dovremmo lasciare Capitol City."
Annuisco leggermente, mentre mi dirigo verso l'ascensore che porta ai nostri alloggi.
Non avrei mai pensato di far parte dell'organizzazione di una seconda rivoluzione, ma ne sono fiero dopotutto.
Mi sembra però, di star dimenticando qualcosa.
.......
Le luci della sera illuminano la città, mentre nel cielo blu intenso non brilla neanche una stella.
Arrivato al dodicesimo piano, mi dirigo lentamente verso l'appartamento.
Il silenzio pervade la sala d'ingresso per qualche minuto, fino a quando una voce squillante irrompe nella stanza.
"Haymitch!"
Effie si avvicina a me, indossa una semplice vestaglia di seta rossa e i suoi capelli naturali sono raccolti in una coda. Da quando ha saputo che la preferisco nella sua versione naturale, cerca sempre di essere il più naturale possibile...almeno finché siamo da soli.
Lei mi trascina sul divano, mentre mi lascio cadere su di esso.
"Allora, sei riuscito a trovare qualche sponsor?"
I suoi occhi mi guardano entusiasti, mentre una ciocca le ricade a fianco al suo viso.
"Oh, certo dolcezza."rispondo con noncuranza e senza rendermene conto, mi ritrovo a fissare i suoi occhi struccati, giocando con i suoi morbidi capelli.
"Sai, ho una strana sensazione..
Penso che questi Hunger Games non andranno a finire come speriamo.
Insomma, come faranno quei poveri ragazzi a fronteggiare tutti quei tributi." dice in tono desolato e quando mi guarda vedo gli occhi inondati dalle lacrime.
Afferro la sua testa, e la poggio a fianco alla mia spalla, proprio sopra il mio cuore.
"Ho tutto sotto controllo, tranquilla."
dico più a me stesso che a lei.
Sento la donna stringere le sue braccia attorno alla mia vita.
"Ho...ho..paura Haymitch." dice.
"Tranquilla, ci sono io ora.."
E li capì, che quello che stavo dicendo era una grande menzogna.
Che non sarei stato in grado di esserci quando avrebbe avuto davvero bisogno.
E li capì, che era lei quel pezzo che mi stavo dimenticando.
La stavo abbandonando.
La strinsi ancora più forte, talmente forte da quasi toglierle il fiato.
............
........
.....
Apro gli occhi lentamente, mentre la luce pervade nella sala d'ingresso.
La sera prima io e Effie ci eravamo addormentati mentre guardavamo gli Hunger Games.
Katniss e Johanna avevano accettato il piano di Beete, quindi era solo questione di tempo prima che Plutarch mi chiamasse.
Sento un leggero ticchettio vicino alla porta, e subito dopo un fruscio.
Scosto Effie dal mio petto,cercando di non svegliarla, dirigendomi poi verso la porta.
"Haymitch,
Ti aspettiamo sul tetto dell'edificio tra un'ora circa.
La rivoluzione sta per iniziare.
Plutarch."- leggo velocemente.
Sento la voce di Effie mugugnare, così mi affretto a accartocciare il biglietto nella mia tasca.
Mi volto verso la capitolina, rendendomi conto che forse questa è la mia ultima possibilità di passare del tempo con lei.
"Effie, svegliati.." sussurro mentre le accarezzo i capelli e le accarezzo il braccio. Poco dopo, vedo un sorriso spuntare sul suo volto.
"Buongiorno, Abernathy.."dice stiracchiandosi.
"Da quanto sei sveglio?" chiede alzandosi e la vedo dirigersi verso la cucina, probabilmente intenta a cercare una senzavoce, ma le afferro il polso trattenendola vicino a me.
"Ascoltami bene, so che per te sarà tutto difficile, ma io ora devo andare..via."
Non ho intenzione di dirle dove sto andando in realtà, meglio che non sappia nulla.
"C-cosa, andare via?-Non puoi andartene via, non puoi lasciarmi-" dice inizialmente confusa poi i suoi occhi si spalancano, probabilmente dalla rabbia.
"Mi dispiace Effie, devo andare."
Lascio andare il suo polso, dirigendomi verso la porta.
"Haymitch Abernathy! Esigo delle risposte, non puoi abbandonarmi co-"
Ripensandoci, mi giro verso di lei, chiudendole la bocca con un bacio.
"Addio, Effie.." sussurro staccandomi definitivamente da lei.
"Ma Hay-"
Mi chiudo la porta alle spalle, non sopportando più la sua voce implorante.

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