7. 𝘿𝙖𝙣𝙖.

351 15 0
                                    


Gior(dana)' POV

Non pensavo che un giorno avrei mai considerato l'idea di scrivere ad una mia "fan".
(In realtà nemmeno immaginavo che un giorno avrei avuto una fan)
Però è successo, ed è successo perché questa ragazza in particolare un giorno mi ha portato un quaderno, un quaderno totalmente pieno, pieno di lei.
In quel quaderno c'era scritta la normalissima vita di una ragazza di 20 anni, ma l'ho letto, l'ho divorato come se fosse il libro autobiografico di una grande scrittrice.
Mi ha lasciato tutti i suoi contatti lì sopra, decisi che però non le avrei risposto.
Purtroppo non sapevo nemmeno se me l'avrebbero lasciato fare, e poi pensavo anche alle conseguenze.
Poteva essere una fan accanita che avrebbe divulgato i messaggi o il numero o qualsiasi altro contatto della sottoscritta e non volevo rischiare, volevo mantenere le distanze, e avere un bel ricordo, anche se con un pizzico di curiosità, di parlarle, di conoscerla davvero e di persona.

"scrivi, se vorrai potrò essere... non so, la tua amica di penna, quella con la quale parli quando hai un problema e non sai di chi poterti fidare, so che è assurdo immaginare tu ti possa fidare di me, ma qui ti ho scritto la mia intera vita, mi sono spogliata di ogni mio timore, quindi fiducia per fiducia no?!
Dai scherzo, ma se vorrai un giorno, anche tra 20 anni, io ci sarò!"

Queste le ultime righe incise sul quaderno!
E davvero, nello scherzo, quasi volevo fidarmi, ma non potevo commettere errori.

La mia carriera proseguiva a gonfie vele, d'altronde sono agli esordi, avevo già quasi concluso le canzoni del nuovo album.

Ho girato l'italia quest'estate e ho sentito tanti nomi, ma tra quelli cercavo Claudia, non sapevo quale fosse il suo viso, come ho detto non ho assolutamente sbirciato, nemmeno sui social, quindi dovevo solo affidarmi a quel poco che ricordavo del primo incontro e alle mie sensazioni... e ad un nome.

Lei è di Napoli, non sapevo se aveva preso un biglietto per uno dei miei concerti e per quale.

Iniziò il tour, io ero al settimo cielo, ancora non realizzavo ciò che mi stava succedendo, quel calore, quell'affetto di tutte quelle persone che conoscevano ogni singola parola dei miei testi, che cantavano, ballavano insieme a me, sembrava tutto un sogno, un meraviglioso sogno.

E credo sia stato solo quello il momento in cui per un mese circa quel nome e quella curiosità sparirono dalla mia mente, e non perché lo volessi, ma perché non avevo modo nemmeno di rendermi conto di quello che avevo attorno.

Poi però successe qualcosa, ad agosto.
Dopo le mie vacanze, torno con un concerto, in Calabria.
Ero lì super emozionata di tornare a cantare su un palco.
Arrivo con l'auto ed inizio a vedere lì un gruppetto di persone già intente a fare la fila.
Saluto tutti con un grande sorriso.
In pochi secondi noto una ragazza, stava fumando, e quasi non capiva perché le persone attorno a lei urlavano e salutavano l'auto, al che si gira verso di me, mi guarda, il suo viso si dipinge di rosso, inizia a fare dei piccoli colpetti di tosse, al che sorrido, questa volta quasi divertita.

Iniziamo le prove, poi pian piano dopo un'oretta iniziano ad entrare persone.
Io mi nascondo nel backstage per l'effetto sorpresa.
Mi sembrò carino uscire e salutare i presenti uno ad uno.
Ritrovai così tra quelle persone la ragazza che stava per soffocare, e mi venne spontaneo sorriderle.
Mi avvicinai e quando l'abbracciai, capí che non era la prima volta che la vedevo.
Mi parlò, e mentre l'ascoltavo divertita, perché cercò di parlare in fretta per lasciare spazio alle altre persone, si fece scappare una cosa fondamentale.

"so che non hai tempo, ma se non l'hai fatto, vorrei leggessi quelle poche righe che ti ho scritto, vedrai ti faranno ridere!"

Aveva palesemente l'accento Napoletano e inoltre sottolineò "poche righe" mimando con le mani delle virgolette.

Lì quasi mi girava la testa, le sorrisi e passai a salutare gli altri; mi aveva sconvolto, ero tornata di nuovo a quel pensiero, e questa volta finalmente potevo dare un volto a quelle parole.

La continuavo a guardare, anche prima di salire sul palco, senza che lei mi vedesse, cercavo di stampare il suo viso nella mia mente per evitare di dimenticarla.
Il concerto andò a gonfie vele, forse guardai un po' troppo verso la sua direzione, forse mi feci scappare qualche lieve sorriso di troppo, ma non mi sapevo controllare.

Avevo una voglia matta di rileggere ogni sua frase scritta in quel quaderno, mi ripromisi che una volta ritornata in viaggio l'avrei fatto, e così feci!
Per questo motivo decisi che le avrei scritto.
Nessuno della mia troupe avrebbe saputo nulla, soprattutto il mio tour manager, mi avrebbe fatta a pezzi!
Una semplice email era l'idea, con il mio vecchio indirizzo, tanto anche se avesse capito subito il collegamento a me, mai avrebbe creduto che a scriverle fossi realmente io, quindi dovevo tentare.

Ho tentato, ed oggi sono arrivata a questo punto, fortunatamente non ha ancora capito niente, ho provato a darle un indizio ma non l'ha colto..
BS—-> Britney Spears
Ormai è ovunque la storia di lei che mi viene in sogno, dai Claudette, ci puoi arrivare!

Rien qu'une fois Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora