38. 𝙂𝙧𝙖𝙯𝙞𝙚.

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Giordana' s POV

L'ho portata a casa, sapevo che mamma avrebbe apprezzato, piuttosto non mi aspettavo da me stessa questa fretta.
Un po' la scusa del farlo perché a breve ci saranno articoli, foto e video in ogni dove, un po' perché a breve voglio dirlo al mondo.
Ma un po' perché lei è la ragazza da portare a casa, è la persona che ti da tanto in poco tempo, che magari non dice nulla ma ha il viso pulito di chi ti incanterebbe raccontando la sua vita, ho voglia di ascoltarla di viverla, di portarla con me, di conoscere nuove cose, di conoscere nuovi lati di me stessa e di scoprirne i suoi.

L'ho portata a casa per questo, questo è solo il primo dei tanti passi che farò assieme a lei, non posso dire di esserne innamorata, forse è presto, anche se penso che l'amore non ha tempo, ma mi ha preso tanto e probabilmente a breve sarà spontaneo anche dire che questo nostro è un grande amore.

C: «Allora devi portarmi in un posto? Che posto?»

G: «Diciamo che volevo portarti via da casa, capisco bene che potevi sentirti a disagio, un passo per volta ce sta, ma costringerti anche a sentire mia madre parlare di me in ogni mia sfaccettatura era pesante, non te l'avrei mai chiesto, ciò non toglie che vederti a casa mia è stato bello, e aspetto con ansia che tu venga ancora.
Ma ti dico di più, vederti lì non è stata una novità.»

C: «In che senso? Sembra tu stia sminuendo questo incontro...»

G: «No, affatto.
Penso di averti vista bene, nel senso che mi è piaciuto, sembrava tu facessi già parte di quel pezzo di me che è la mia quotidianità!
Mi spiego, è come se tu ci fossi sempre stata, pur non essendoci stata mai, sembra una frase fatta e non volevo portela così smielata, ma è la realtà.
Tu che sensazioni hai avuto?»

C: «Un po' di miele non mi dispiace affatto.
In ogni caso ti ringrazio, perché mi sono sentita anch'io a mio agio.
Era tutto come mi aspettavo fosse, e per quanto sia stato tutto improvvisato non è da tutti portare qualcuno nel proprio intimo e far conoscere una persona così importante.
Penso quella sia la parte migliore di te, e sono veramente felice di averla potuta conoscere.
Che dire di tua madre, è meravigliosa come immaginavo, è bella, è dolce, gentile, mia madre al suo posto non so come avrebbe reagito, senza un minimo di preavviso ahahah..»

G: «Sono felice tu sia stata bene, e sapevo che mia madre ti sarebbe piaciuta e viceversa, ma chiederò conferma quando io e lei saremo sole, ti farò sapere o forse no, chissà..»

C: «Idiota, voglio sapere ogni cosa!»

Si avvicina pizzicandomi su un fianco e mi regala un lungo bacio sulle labbra, io tiro fuori le mani dalle tasche per poi avvolgerla con le braccia e tenerla stretta a me.

C: «Ci tenevo a ringraziarti»

G: «Per quale motivo?»

C: «Per qualsiasi cosa, se vuoi parto dal principio...
Insomma chi sa quale santo mi ha aiutata a farti leggere quel che ho scritto, grazie per avermi dedicato il tuo tempo e per esserti ricordata di me, per aver trovato il modo di scrivermi, di conoscermi, grazie perché mi hai fatto spazio nella tua vita e hai fatto sì che nascesse tutto questo, che è poco agli occhi degli altri probabilmente ma io fino a qualche mese fa nemmeno l'avrei immaginato.
Mi hai sconvolta totalmente, hai cambiato ogni mio piano ed hai reso tutto più bello.
Certo c'è stato di già il nostro primo momento di crisi, sono stata male, ma ad oggi ne è valsa la pena, e capisco per quale motivo tu abbia fatto determinate cose.
Insomma ti ringrazio, se non l'avessi capito!»

Rien qu'une fois Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora