33. 𝙇𝙖 𝙣𝙤𝙨𝙩𝙧𝙖 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖.

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Giordana's POV

Onestamente nonostante io abbia fatto godere solo lei penso sia stato uno dei momenti che più ho preferito in assoluto.
Adesso soprattutto, vederla qui, che ancora respira a fatica, con le guance colorate di rosso e le labbra più grosse del solito a causa dei suoi stessi morsi che le permettevano di soffocare le urla.

Questo come dicevo è il momento piú bello, la sto guardando come a volerle scattare una foto, ma questa rimarrà semplicemente impressa nella mia mente.
Prendere il telefono implicherebbe svegliarla da quel suo momento di trans e lasciare che lo spettacolo finisca.

Non so cosa provare in questo momento, ho il cuore che scoppia di gioia, sono piena di emozioni, parte di me pensa a quando usciremo da questa porta ed inizierà la vita vera, dove ci assaliranno con interviste e domande, l'altra parte invece ipotizza di chiudere a chiave la porta e vivere delle nostre carezze per sempre.

Questi miei pensieri non mi lasciano godere lo spettacolo che ho davanti, distolgo lo sguardo per cercare di mandar via la parte negativa che pensa al peggio.

C: «A cos'è che pensi?»

Non so come ma non appena i miei occhi hanno cambiato direzione i suoi si sono aperti, come se lo sentisse che non la stavo piú guardando, probabilmente i miei occhi sulla sua pelle bruciavano e la facevano sentire al caldo, al sicuro.

G: «E te che c'hai? I superpoteri? Io non penso a niente, te piuttosto? Non te sei presa na pausa npo' lunga, a che pensavi?»

C: «Ho chiuso gli occhi per intrappolare tutto quello che ho appena vissuto, avevo quasi paura a riaprirli e affrontare la realtà, vorrei restare qui per sempre, assieme a te»

G: «Ti sembrerà strano ma pensavo alla stessa cosa, sto così bene qui con te che non voglio varcare quella porta, pur sapendo che non è possibile restare qui in eterno.
E mi sento strana, sei arrivata come un uragano verso di me, eppure sei così timida ma m'hai travolta, e già adesso con così "poco" non riesco ad uscirne.
Forse per te è lo stesso, forse no, ma in ogni caso ora sono felice, grazie!»

C: «Per me è lo stesso, ti dirò di più, credo ancora che sia tutto uno splendido sogno, mi risulta difficile pensare di aver avuto questa fortuna, di averti potuta conoscere, di aver scoperto chi sei, ed ora di sapere chi tu sei con me principalmente, e mi piace, tu mi piaci, da impazzire!»

E cosa c'è da dire? nulla.
Ed è per questo che la bacio, un altro bacio che vorrei non finisse mai, ma devo anche prenderla un po' in giro no?!

G: «Questo nel caso in cui dovessi dimenticare che è tutto vero.»

Se la ride ancora, ed io mi godo il solito spettacolo che tanto amo.
Ma tra una risata e l'altra arriva la domanda che ci stiamo ponendo entrambe da quando ci siamo baciate la prima volta probabilmente.

C: « Ed ora che cosa dobbiamo dire, una volta fuori intendo, cosa abbiamo pensato di fare?
So che probabilmente basta uscire da qui e vivere normalmente, ma capisco che tu sei un personaggio pubblico e non saremo le uniche ad occuparci della nostra storia.»

La nostra storia..
Sembra poco, ma a sentir quelle parole mi brillano gli occhi, non so cosa succederà una volta fuori di qui, ma di sicuro dopo quello che ha detto lo affronterò senza troppi problemi.
Nonostante le sue domande so che la certezza c'è, non la vede come un'occasione quella che è nata tra noi, ed io come lei.
Era il mio più grande timore, ora sono tranquilla, ma dobbiamo pensare al da farsi.

Rien qu'une fois Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora