Giordana's POVQuanto m'erano mancate quelle labbra, quanto avevo desiderato quel momento.
Avevano lo stesso esatto sapore dell'ultima volta, come se non ci fossimo mai staccate da allora.
E quanto mi è costato dovermi allontanare, ma il tutto stava diventando alquanto spinto e se stranamente non stavamo dando nell'occhio, così facendo finivamo per essere invece sotto gli obiettivi delle fotocamere.
Così la sto trascinando via con me, pronta a sentirmi di nuovo un'adolescente che all'uscita di scuola cerca il posto perfetto per farsi la limonata perfetta senza che nessuno la veda.La sua mano sinistra è intrecciata con la mia destra.
Scendiamo velocemente la scalinata che ci ha portato sulla terrazza, io mi giro e le sorrido, lei invece è intenta a guardare gli scalini per non cadere.
Arriviamo all'ultimo scalino, lei ancora con lo sguardo fisso a terra non si rende conto che mi sono fermata, giro completamente il busto verso di lei e per questo motivo sbatte la testa contro il mio petto.
Alza il viso confusa io con le mani le sposto i capelli, che le sono finiti sul viso mentre correva, e la bacio ancora una volta, questa volta in modo veloce, ma sempre intenso.
Sembra che io non ne abbia mai abbastanza.Poi nel silenzio del nostro bacio un rumore.
Quel rumore che rovina ogni cosa, e fa riemergere tutte le paranoie che hanno fatto si che mi allontanassi da lei.
Un "click".Sgrano gli occhi e lei si copre il viso con le mani, come se potesse camuffarsi.
G: «Continua a seguirmi verso la macchina»
Mi giro nuovamente verso la strada e proseguo senza voltarmi, incazzata.
So che questa è una delle conseguenze, ma trovo assurdo ancora tutto questo.
Tutto ciò che volevo evitare allontanandomi si è realizzato in pochi istanti.
Non volevo dare spettacolo ed ora finiremo su qualche rivista.
Sbuffo nervosa, quasi dimentico di avere Claudia alle mie spalle che continua a coprirsi con le mani e le braccia, come se potesse realmente fare qualcosa.E quando la vedo così impacciata, mi spunta un sorriso, e penso che non mi interessa nient'altro, potrebbe essere anche per lei lo stesso, peccato che questa domanda non gliel'ho ancora posta, e continuo a giungere io alle mie solite conclusioni.
Finalmente arriviamo all'auto, saliamo entrambe in modo veloce, mi rasserenano i miei vetri leggermente scuri che non lasciano intravedere nient'altro se non le nostre sagome.
Dopo aver chiuso le portiere quasi in modo simultaneo, mi giro verso di lei, la guardo, la vedo ancora impacciata con gli occhi sgranati che prova ad intravedere qualcosa o qualcuno del finestrino, e scoppio a ridere.
G: «Me devi scusa' ma me stai a fa mori, che pensi de fa co quelle mani davanti?»
Mi guarda in cagnesco ma si vede che vorrebbe ridere anche lei.
C: «Non t'azzardare sai, se provo a coprirmi in modo goffo è per tutto il discorso che m'hai fatto prima»
Quindi da come mi sta parlando, sembra mi voglia dire che ci ha provato solo per me, forse questo è il momento di mettere un po' in chiaro la situazione.
G: «Qui te volevo, io ti ho detto delle cose ma comunque non mi hai detto la tua.
Io non voglio che tu venga assalita, ma allo stesso modo ti ho baciata prima senza pensare alle conseguenze, io posso dirti che da domani tutti possono sapere di noi, ma tu devi dirmi come vuoi comportarti in merito a questa nostra situazione.
Adesso non sono io a scegliere per te, dimmi tutto ciò che pensi, se hai paura, se vuoi che resti segreto, se vuoi che tutti lo sappiano... non so come comportarmi, sei la prima ragazza con la quale mi rapporto dopo il mio debutto in un programma televisivo sono totalmente impacciata... perdonami»
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Rien qu'une fois
Fanfiction[COMPLETA]Questa è una storia vera. Almeno in parte. Forse un po'. Insomma è la mia storia, senza filtri, la storia di come una ragazza dai capelli nero corvino abbia conquistato il mio cuore, e quello di altre migliaia di persone, con il solo suono...