22. 𝙇𝙖 𝙨𝙤𝙡𝙞𝙩𝙖 𝙨𝙩𝙧𝙤𝙣𝙯𝙖!

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Claudia's POV

Sono sveglia, mi giro e rigiro nel letto, ripenso ai momenti che ho vissuto in questo periodo, sono totalmente scombussolata, sono felice ma non mi capacito di ciò che si è creato e si è distrutto in così poco tempo, mi fa male ma non posso più far nulla.
Ci ho provato, mi son fatta avanti, son stata io da lei, mi ha vita piangere per ben due volte, e non ha smosso un dito, non so realmente più cosa pensare, probabilmente le sono indifferente, per lei quel momento è stato come tanti, per perdere tempo.
Per me, invece, è stato l'opposto, quei momenti se pur brevi sono stati magici, e saranno indimenticabili.

Poi mi si illumina improvvisamente lo schermo del cellulare.
Una colpo al cuore quando leggo la notifica.
Un suo messaggio alle 4:01 del mattino:

G: «sei nei miei pensieri, ti chiedo scusa per ogni cosa.»

Ed ora cosa pretende?
Un messaggio pensa che possa cambiare tutto?

Non nego che probabilmente aspettavo almeno questo piccolo pensiero.
Ma analizzando le parole scritte...
"Sei nei miei pensieri"
Adesso?
Tu sei nei miei fottuti pensieri da giorni, da mesi, io spunto nei tuoi pensieri solo adesso mia cara Giò?
Hai proprio ragione, sei la solita stronza!

Mi spiace, ma dopo aver visto le mie lacrime non può aspettarsi che risponda.
Non sono orgogliosa, con l'orgoglio non si va da nessuna parte.
Ma sarebbe davvero troppo mettermi sotto i suoi piedi per la terza volta in una giornata.

Le risponderò?
Certo, sono educata e non lascio nulla in sospeso.
Ma dovrà aspettarmi, io ho aspettato lei, sono andata da lei, senza invadere troppo i suoi spazi, credo d'esser stata fin troppo corretta.
Adesso la stronza la faccio un po' anch'io.

Scrivo tra le note del telefono ciò che vorrei risponderle, sperando di poterle dire tutto un giorno, ma per il momento questi restano solo miei pensieri buttati su "carta".

«Ti penso anch'io, non solo adesso, non solo durante questa nottata che ha un cielo tappezzato di stelle, io penso a te da tempo, il problema è proprio questo, tu non hai idea di quanto il pensiero del tuo viso riempie le mie giornate.
Guardo la luna, mi chiedo se anche tu la stai guardando, mi chiedo cosa tu stia facendo, quali sono i tuoi piani, a cosa pensi, a chi pensi.
Cosa devi fare, sei felice, e come stai?
Questo è un grosso problema, io nonostante tu mi abbia fatto del male penso a te, penso a come tu stai, e non a come sto, sono altruista, e solo adesso mi rendo conto che è un difetto.
Forse dovrei pensare più a me stessa.
Ma spiegami tu, com'è che si fa?
Solo io ho visto i fuochi d'artificio in pieno giorno quando sei stata da me? Solo io ho provato quelle sensazioni meravigliose?
Davvero spiegamelo se puoi, probabilmente come solito mi son fatta un bel film mentale, era bello, se non l'hai visto anche tu, sarei felice di raccontarti tutto, ma devo ancora scriverne una fine.
Buonanotte o buongiorno mia cara Dana, mi manchi dio santo, vorrei solo sapere perché sei così lontana, e non parlo dei chilometri che ci separano, ma della distanza che hai creato tu tra noi due non appena sei salita su quel treno.
Ma io ti aspetto, non lo sai adesso, ma lo saprai prima o poi, sperando tu non ti arrenda scrivendomi solo un misero messaggio.»

Chiudo tutto, e chiudo a forza gli occhi, li stringo fino a farmi male.
Le lacrime lottano per uscire, ma adesso basta così, niente più lacrime, un'altra semplice delusione, ma stai tranquilla Clà, passa anche questa, siamo abituate qui no?!

Rien qu'une fois Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora