26. 𝙍𝙤𝙢𝙖.

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Giordana's POV
 
Mi ha risposto con un "ok vediamoci"
Prendo subito la situazione in mano e vado al dunque.

G: «ci sei domani alle 16:30? Potresti venire a Roma? Ovviamente puoi ritornare a casa in giornata, o se vuoi e puoi rimanere qui anche di più.»

Ho tantissime cose da fare ma le sposterò, troverò un modo per vederla ormai le ho dato un orario e se mi dice di si, 'sti cazzi del resto.

C: «A Roma? Mi sembra una pazzia, ma ho bisogno di sentire ciò che hai da dirmi, quindi ok...
tornerò a casa in giornata, faccio i biglietti, a domani!»

G: «Sta' ferma, ma che devi fa'? il biglietto è questo!»
«1 allegato»

Ovviamente aspettavo solo il suo si, avevo giá inserito i dati per prendere il biglietto, ma quello del ritorno col cazzo che lo faccio, la convincerò a stare una giornata insieme a me, una notte insieme a me...
Già spero mi perdoni, ma penso che venire qui infondo le fa piacere.

C: «Giordà sei impazzita? Ok ormai l'hai fatto ma domani ti prendi i soldi, faccio quello per il ritorno va'...»

G: «Nt'azzardà, prendila come parte delle scuse, e niente biglietto del ritorno, già te l'ho fatto io, domani te lo mando.»

Sisi... già te l'ho fatto, col cazzo.🤭

C: «Non stai bene, domani ti restituisco tutto, le scuse che voglio sono altre.
buona serata, a domani... grazie!»

G: «Metticelo ncuoricino non te mangio mica..!»
«Buona serata a te Ma Claudette, ti aspetto!❤️»

E il cuoricino? Figuriamoci se poteva mandarmelo, ma io lo so che avresti voluto, nme freghi Cla.

Già fremo all'idea, e ancora devo parlarle.
Nella mia testa è tutto risolto, anche se non è proprio così..

In un battito di ciglia mi sveglio, son le 4 di mattina... neanche a farlo apposta quest'orario me perseguita.
Ho dormito proprio tanto e in modo alquanto pesante.

Riprendo il telefono tra le mani per capire se ho sognato tutto o davvero mi aspetta un bel pomeriggio.
Mi stropiccio gli occhi in modo violento rileggo quei messaggi e capisco che è tutto reale.
D'un tratto una scarica di energia si fa spazio lungo il mio corpo, la mia giornata inizia prima del previsto, ma ne sono felice.

Tra una cosa e l'altra s'è fatta ora, ed io lei non l'ho sentita per niente, così le invio un messaggio.

G: «Buon Pomeriggio, sei in viaggio?»

C: «Ciao, si sono in treno, tra 20 minuti son lì, non mi hai detto nulla riguardo al posto, dove devo raggiungerti?»

G: «Non devi raggiungermi da nessuna parte, devi solo uscire dalla stazione.»

Detto questo blocco il telefono, un po' di profumo, chiavi in mano, e si corre in macchina.
Un po' di musica a palla che mi fa compagnia per una decina di minuti, poi arrivo lì davanti alla stazione.
La vedo e per pochi secondi si ovatta tutto, la musica senza che io la tocchi si abbassa, il volume del mio cuore invece si alza, perché lo sento forte e chiaro, sta andando a mille.

Strizzo gli occhi per poi ritornare alla realtà, faccio un colpo di clacson, lei si gira, un cenno di mano e viene verso di me.

Mentre si avvicina, nonostante i miei vetri scuri noto ogni suo particolare, noto che ha accorciato leggermente i capelli, porta un pantalone attillato nero, ed una maglia bianca 10 taglie la sua, un giacchettino leggero nero sulle spalle ed uno zainetto che porta in mano.
Occhiali da sole come ferma capelli e sguardo sempre rivolto verso il basso.

Lei apre la portiera ed io stringo il volante così forte che quasi potrei staccarlo, lo faccio per trattenermi dalla voglia di salutarla come realmente vorrei fare.

Le sorrido mentre si siede e mi chino verso di lei per darle due baci.

G: «Ciao Clà.»

C: «Heilà»

Mi risponde con un filo di voce, sembra stia per scoppiare in lacrime.

Rien qu'une fois Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora