"Cazzo cazzo cazzo" urlo dal dolore. Mi prendo il piede in mano ed inizio a saltare per la stanza. Come diavolo ho fatto ad appoggiare la scrivania sul piede invece che a terra? "Dio mio che dolore" mi siedo sul divanetto e mi tolgo la scarpa per costatare i danni. Improvvisamente un tonfo alla porta mi fa girare di scatto. "Avvocato tutto bene? Ti ho sentita urlare" Marlen la mia segretaria si avvicina. Con gli occhi sbarrati. Già in espressioni normali è inquietante. Capelli biondi sfumati blu, occhi azzurri cerchiati con matita nerissima, carnagione chiara. Per l'amor dio è splendida. Alta, slanciata con tutto al posto giusto. Ma è strana forte. Quando le feci il colloquio, per il posto da segretaria, mi fece rimanere senza parole. Credetemi è difficile lasciare me senza parole. Era appena uscita una ragazza in tailleur pantalone nero con camicia bianca. Stavo togliendo il suo nome dalla lista, quando entra questa ragazza davvero alta con pantalone di pelle, maglietta bianca, scarpette e una testa bionda con riflessi rosa. Un orecchio completamente pieno di orecchini. Appena mi sorrise due palline rosa le brillavano sui denti. Non feci neanche in tempo a dire buongiorno che lei si sedette e mi disse: "Avvocato la scopa nel culo io l'ho lasciata a casa!" Si può esordire ad un colloquio di lavoro come segretaria in questo modo? No, non si può. Fu proprio quello per cui io risposi: "La scopa nel culo già ce l'ho io, in questo ufficio ne basta una. Sei assunta." Lei mi sorrise io mi alzai, le diedi la mano e le dissi "benvenuta nel nostro studio di associati, signorina Marlen Brenten." Marlen nonostante l'aspetto estroso, aveva un curriculum di tutto rispetto. Aveva lavorato in altri due studi legali, forse un po' meno prestigiosi del nostro, ma i suoi ex datori di lavoro le avevano fatto delle ottime referenze. Ero diventata da poco socia di uno degli studi legali più famoso di Los Angeles. Io ero la più giovane, l'unica donna, ma come disse il mio capo all'inizio del praticantato anche la più tosta. Sono un avvocato matrimonialista. Infondo chi più di me che ha già un matrimonio disastroso alle spalle e un divorzio ormai archiviato, potrebbe interpretare meglio il ruolo. I miei clienti sono per lo più donne, tradite, usate, violate, maltrattate. Ricche da far schifo, ma povere di attenzioni e amore da parte di uomini ricchi e senza cuore. Vedere donne inermi davanti ad uomini subdoli e viscidi mi da la giusta carica per distruggerli. Parlantina veloce e tagliente, il classico aspetto da stronza, l'istinto che non sbaglia mai e un fiuto sopraffine per scovare i bugiardi fedigrafi. Ho trascorso 6 anni nello studio associato Burney- Curten-Dorey, ma prima dell'estate ho preso il mio pacchetto clienti, ho salutato tutti e dopo un mese di vacanza nella Maremma toscana, sono tornata a casa. Proprio a casa. A Roseburg, Oregon. Ho rilevato la vecchia casa della signora Gutter, i lavori di ristrutturazione sono terminati la settimana scorsa. Ora al piano terra ho il mio studio e al primo piano ho la mia casetta, ancora sotto sopra, piena di scatoloni. Ho deciso di sistemare primo lo studio, e visto che la settimana scorsa la ditta di imbianchini ha finito di ridipingere, sto sistemando il mobilio. Ma la mia scrivania di noce naturale dal peso astronomico ha appena tentato di tranciarmi il piede di netto. Guardo la mia Louboutin di vernice beige e mi assicuro che non abbia subito danni. È stato uno degli ultimi regali che mi sono fatta, prima del trasferimento. Los Angeles mi mancherà, fare lo shopping là è tutto un'altra cosa. Ora abito a due isolati dalla casa dei miei genitori. Quando ho detto a mia mamma che sarei tornata a casa, ha urlato così forte che mi sono fischiate le orecchie. Blaterava dalla felicità, a suo dire era un miracolo che sarei tornata a casa. Pensava che non sarei più tornata. In effetti in 10 anni sarò tornata per qualche natale o ringraziamento o per qualche compleanno speciale. Ma si contano sulle dita delle mani le volte che sono tornata. Credevo che questo posto non mi apparteneva più, che non c'era più posto per la nuova me. Perché avevo lasciato lì la piccola e indifesa Jenni Josephine Dorey, mentre la nuova me era forte, sicura di se, con un gran ego e un gran rispetto per se stessa. Ero una figura imponente e di sicuro non volevo ritrovarmi ad unirmi con la mia versione passata. Ma dopo 10 anni da sola, con pochi amici, una vita fatta esclusivamente di lavoro, qualche viaggio alla scoperta del mondo, un doloroso divorzio alle spalle, avevo bisogno di un posto che mi desse calore, affetto e genuinità. Qui avevo i miei genitori, mia sorella Jamie, la mia nipotina Julia di solo 9 mesi. Avevo le mie migliori amiche, Madison e Taylor felicemente sposate con prole. Volevo vivermi tutto, tutto quello che mi ero persa. Volevo su di me tutto quell'amore. L'amore mi mancava troppo. Dopo il divorzio, tre anni prima mi ero ritrovata in una grande casa da sola e sinceramente all'età di 31 anni era ora di voltare pagina. Per alcuni può sembrare che sono tornata indietro. Invece il fatto che fossi la, vuol dire che ero andata davvero avanti. Troppi ricordi, troppo dolore, troppo tutto. Se anni indietro guardare il passato faceva paura, oggi il coraggio superava la paura.
Eccomi qua, su un comodo divano di velluto nero, a mantenermi il piede e ad imprecare a più non posso. Marlen si avvicina con un busta di ghiaccio secco. "Avvocato metti questo, vedi che non si gonfierà." Lo prendo e lo stringo sul piede. "Grazie Marlen, come farei senza di te" lei sorride "non lo scoprirai mai. Non ti mollo." Ed è vero, non mi ha mollato. Dopo che ho dato le dimissioni, lei mi ha seguito. Io le dissi che Roseburg era piccolissima in confronto a Los Angeles, che il clima qui faceva schifo e che la vita era più semplice e che soprattutto non avrebbe trovato tutti quei locali strani che lei frequenta. Ma lei mi ha risposto che essendo una piccola città il suo stipendio che lei reputa da urlo, sarebbe durato di più e avrebbe speso di più. Ho detto che è strana forte. Chi lascerebbe Los Angeles a 25 anni per trasferirsi in una piccola cittadina, dove l'evento mondano per eccellenza è la sagra del maiale a novembre? Nessuno sano di mente. Ma visto il suo stato mentale, Marlen è venuta con me. Ha preso un piccolo loft ammobiliato in affitto vicino allo studio. Ed eccoci qua, pronte per questa nuova avventura. So per certo che i primi tempi sarà dura. In una piccola cittadina, in cui ancora si crede che il matrimonio sia un valore aggiunto per una coppia che si ama. Che i figli vanno fatti solo dopo il matrimonio. Che la vergogna di un divorzio è cento volte più forte di una vita infelice affianco ad un uomo che non ami più o che magari ti tradisce o peggio ancora ti picchia. Non voglio certo mettermi a fare una propaganda pro divorzi, ma se c'è qualcuno che ha bisogno di aiuto, io posso aiutarlo. Certamente le mie parcelle non saranno alte come quelle di Los Angeles. Ma quando guadagni 500 dollari ad ora per circa sei anni e non spendi praticamente niente perché lavori solo e sempre, hai soldi abbastanza per lavorare di meno e guadagnare di meno. Questo intendo fare, goderti di più la vita, e lavorare quel poco per una vita semplice che mi aiuti a vivere meglio l'affetto della mia famiglia. Sembro una vecchia zitella di 50 anni, prossima alla pensione. In effetti, se non avessi già detto che ho 31 anni l'avrei creduto anch'io. Ma quando la vita ti grida "frena" tu devi frenare. Tolgo il ghiaccio, rimetto la mia scarpa e finalmente mi siedo sulla mia bellissima sedia di pelle nera. Per quanto l'ho pagata sapevo che fosse comoda, ma non fino a questo punto. Mi appoggio alla spalliera, soffice e appoggio i piedi sulla scrivania. Orgasmica, Taylor avrebbe detto proprio orgasmica la sensazione di beatitudine che provo ora. I tecnici informatici hanno montato il mio pc, la linea internet e telefonica è stata installata. Tutto è pronto. Ora ci vogliono solo i clienti.
Sento il telefono squillare. Guardo lo schermo è mia madre. "Pronto mamma?" "Amore, ti sei sistemata?" abbasso i piedi dalla scrivania, accendo il pc "Si, mamma tutto bene! È tutto pronto" già me la immagino tutta felice al telefono. È un mese che non fa altro che sorridere per ogni cosa. "Oh menomale, stasera ti aspettiamo per cena, ci saranno anche Jamie e Jake con la piccola. Una piccola cena di incoraggiamento!" Alzo gli occhi al celo "mamma ho aperto uno studio legale, non parto per l'Afganistan!" "Apri uno studio legale per far divorziare la gente in questo paese, di sicuro è più rivoluzionario che partire per la guerra in America." Grazie mille madre penso tra me e me. "Ok, ok ci vediamo stasera e per piacere niente pesce, né verdure. Carne tanta carne perché da domani ricomincio la dieta" "ok a dopo!" Una cena a casa Dorey, mi mancavano tanto. Mi mancava la mia famiglia. Mi mancava tutto e sono pronta a riprendermelo.
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Fiori D'arancio. Ancora noi.
ChickLitJenni ha 31 anni è un avvocato matrimonialista e la sua vita a Los Angeles è tutta lavoro e carriera. Ma dopo anni trascorsi così, decide di tornare a casa. A Roseburg, Oregon. Non è più la ragazzina insicura e timida che a 21 anni scappa dalla sua...