Capitolo 11

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Percorro il vialetto con i miei alle calcagna. Con mio padre che continua chiamarmi. Ma io fingo di non sentirlo. Entro nello studio e trovo una stanza piena di gente. Che potete ben immaginare non sono clienti. Marlen è seduta sulla sua scrivania. Taylor è al centro stanza con il piccolo Ben in braccio mentre fa dondolare il passeggino avanti e indietro. La piccola Ilary sgambetta avanti e indietro da una poltrona all'altra dello studio con Madison che la segue. Jamie è seduta e da il Biberon a Julia e stanno parlando una sull'altra, mentre i bambini urlano e giocano. Appena entro, scende il silenzio persino i miei nipoti stanno zitti. Guardo Marlen e incazzata nera le urlo "sei licenziata!" da dietro sento mio padre che mi chiama ancora "Jenni Josephin Dorey" urlo "non ora papà" entro nel mio ufficio spingo la porta ma non sento sbatterla di sicuro l'avrà fermata lui. Mi chiudo in bagno. Mi guardo allo specchio. Oddio sono un disastro. Ho il rossetto sbavato, le labbra gonfie. Anche un cieco capirebbe che sono stata baciata. Ho il mascara colato e mentre tento di riparare ai danni sento distintamente le voci di là, che incuranti che io possa sentirli iniziano a parlare a gran voce. Jamie dice a mio padre "papà calmati, ti prego ti verrà un infarto" "calmarmi?? Mi dici di calmarmi?? Vengo qua a trovare mia figlia che non vedo da una settimana e me la ritrovo che scende dalla macchina di quel coglione. Da quanto tempo sta qua? Due mesi? Neanche. E lui già è tornato all'attacco! Fottuto idiota." Mia madre lo rassicura "Dominick caro, ci sarà sicuramente una valida motivazione." Ma mio padre urla ancora più forte "Mary per quanto tempo abbiamo gioito che finalmente ce lo eravamo tolto dai coglioni? Quanto? Forse ancora oggi dopo dieci anni quando stappo una bottiglia di spumante ancora festeggio! Ed ora me lo ritrovo ancora tra i piedi!" ruggisce. Taylor allora gli parla "Dominick non è come crede. Era un appuntamento di lavoro." lui ride sarcastico. Una risata che sa di veleno. "Lavoro! lo so io che tipo di lavoro vuole fare. Il suo preferito. Vuole distruggere mia figlia. Come ha fatto 10 anni fa, come ha fatto per tutto il tempo della loro relazione. Mary abbiamo lottato per non farli starli vicino. E più li allontanavo, più tentavo di tenerlo lontano e più lui stringeva il cappio attorno il collo di mia figlia. Ha stretto fin quando non l'ha fatta soffocare" nella stanza cala il silenzio. E io ricomincio a piangere. Anche quando teneramente aggiunge "la mia bambina tornava sempre piangendo. Passava ora su quel letto a piangere e disperarsi per lui. E a lui non fregava un cazzo di lei. Me l'ha distrutta. Diceva di amarla, ma chi può amare e infierire così? È scappata da tutto per riuscire a respirare. È scappata da lui, da noi, da me. L'avrò vista 10 volte in 10 anni e lei era la mia piccola e l'avevo persa per lui." Mia mamma con voce rotta "Dominick è tornata. Non scapperà più. La vedi è cambiata." "E' tornata. Ma lui è ritornato all'attacco. Brutto stronzo. Maledetto bastardo. Ma stavolta lo ammazzo con le mie stesse mani." Madison interviene "Dominick è una donna adulta ora, sa cosa fare. Non ha bisogno più di noi. Prenderà la decisione giusta per lei." "Jimmy era la decisione giusta" no ti prego non attaccare di nuovo con il mio ex marito. Dio ti prego. Non riesce ad accettare che abbia divorziato. Sono tre anni che lo mette sempre in mezzo. "Jimmy era perfetto per lei! Un bravo ragazzo. La amava, la accontentava sempre, cercava di renderla felice. Avvocato come lei, insieme avrebbero avuto sicuramente una bella vita. Una bella famiglia. Dei figli ed invece lei diceva solo che doveva pensare alla carriera! Carriera ma per piacere! Tre anni quel ragazzo appresso a lei, pronto a darle tutto, pronto a darle il meglio ma lei si negava sempre, perché? Perché secondo voi? Perché?" esco dal bagno come una furia, ancora piena di lacrime. Gli vado incontro "perché sono sterile! Sono sterile!" e scoppio a piangere i singhiozzi mi scuotono. Il cuore mi duole. Mi tengo il petto. Mi manca l'aria. Mi accascio sulla poltrona. Mia mamma si avvicina "respira amore, respira dal naso e caccia l'aria dalla bocca" mio padre rimane lì fermo vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime e non so se perché ancora una volta vede sua figlia cadere a pezzi o perché le mie parole lo hanno ucciso. Esce dalla stanza. Escono tutti. Rimaniamo solo io e mia mamma.

Fiori D'arancio. Ancora noi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora