Capitolo 28

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Ci fermiamo davanti al ristorante italiano Dino's. Guardo l'insegna con gli occhi a cuori. Amo la cucina italiana. Lui se accorge e sorride "sbaglio o avevi detto che Roma era stata la città più bella che avevi visitato?" mi giro verso di lui, annuisco. "Il cibo non sarà come quello che hai mangiato in Italia, ma nella zona come ristorante italiano è il migliore. Andiamo?" e annuisco. Silenziosa perché sono stranita del fatto che lui ricordi perfettamente ogni cosa che dico o che ho detto anche 10 anni fa. E non so se è un bene questo per me. Entriamo e ci fanno accomodare. Il ristorante è tutto in legno, ha un aria così intima, così calda. Arriva il cameriere e ci dà i menù, ci dice che verrà tra poco per prendere le nostre ordinazioni. "Che prendi?" mi dice con la faccia nel menù. "Spaghetti allo scoglio, li ho mangiati quando sono stata Napoli credimi, una vera delizia." Ordiniamo due spaghetti allo scoglio e un tiramisù da dividere per dolce. Mentre aspettiamo lui mi fa molte domande sui miei viaggi. "l'Italia quindi è bella?" "Oh Tim davvero fantastica, purtroppo ho visitato solo Firenze, Roma e Napoli. E credimi sono meravigliose. Firenze e Roma sono città d'arte, piene di cultura. Roma di sera è suggestiva, il Colosseo illuminato un vero sogno." Lui mi ascolta con attenzione. "Napoli invece è arte e cultura ma allo stesso è tradizione, valori, calore umano. Le persone sono squisite, ti accolgono con folclore e passione. Davvero un posto unico" arrivano i piatti e iniziamo a mangiare. "Tu invece? Hai fatto viaggi?" lui nega con la testa. "Sai quando hai una famiglia è un po' difficile e costoso. Le bambine erano piccole, viaggiare con loro un po' complicato e poi..." tentenna "e poi Evelyn non ama viaggiare. Diciamo che lei è più da casa, figli, marito. Non è mai stata per la vita mondana, è sempre stata riservata. Gli piace stare a casa insomma..." Non termina la frase forse non sa neanche che dire e io annuisco incerta. Abbasso lo sguardo nel piatto. "Sai quando è venuta la settimana scorsa ho notato che è una bellissima donna. Le poche foto che aveva sui social non le rendono giustizia. È davvero bella, alta, biondissima e ha degli occhi verdi davvero splendidi. Olly li ha presi da lei, due smeraldi" alzo lo sguardo e lo trovo a fissarmi, con sguardo interrogativo. "Perché mi guardi così?" "Sono due muniti che parli della mia ex moglie." "E quindi?" "E quindi non capisco il perché" io mastico velocemente "Non c'è niente di male nel dire che Evelyn è bellissima." Tim posa la forchetta, appoggia i gomiti sul tavolo "sbaglio o sento nella tua voce una punta di..." "gelosia?" lo interrompo. "Non hai niente di cui essere gelosa" abbasso lo sguardo imbarazzata. "no non è gelosia è un dato di fatto. È bella nonostante si nasconda in quelle tute grosse ha davvero un bel corpo per aver partorito due bambine. Gira senza un filo trucco e diavolo è perfetta." Lui scoppia a ridere. "Che cazzo ridi?" "Niente, niente è che mi fa ridere il fatto che il grande avvocato Jenni Dorey, dai vestiti sexy e dalla posa sicura, sempre così impeccabile dal trucco ai tacchi immancabili, parli di una donna in tuta e scarpette completamente struccata e così trascurata e ne parli in questi termini" alzo lo sguardo fiera, un po' di rossore mi colora il viso "una donna che gira in tuta e scarpette e struccata non è trascurata, anzi è solamente sicura di se!" "E tu? Tu sei sempre perfetta, non sei sicura di te? Del tuo aspetto" smetto anche io di mangiare. "Se mi dicessero che sono poco intelligente o poco professionale o poco brava nel mio lavoro, riderei in faccia a chi me lo ha detto. Perché so di essere intelligente e dannatamente brava nel mio lavoro. Ma se mi dicessero che sono poco avvenente, credo che non riderei e con tutta sincerità mi farei dei problemi in merito." Lui non sorride più, anzi mi guarda profondamente negli occhi, come a chiedermi il perché. "Non chiedermi il perché. Non lo so neanche io. Ma il fatto di combattere sempre con il mio peso in tutti questi anni, per colpa del mio problema, un po' mi ha dato delle insicurezze." Sospiro e riprendo senza freni. "Quando il mio corpo per colpa della patologia è iniziato a cambiare è stato un brutto colpo, mi guardavo allo specchio e non mi riconoscevo più, non mi piacevo più. Non nego che ho avuto dei problemi anche a relazionarmi con altri uomini" e un po' sorrido "ok forse questo non avrei dovuto dirlo, ma è la verità. Poi con le cure per la fertilità ho preso parecchi chili ed anche se il mio ex marito mi rassicurava io non lo sopportavo, vedermi così grossa e gonfia e con tutte quelle smagliature. Odiavo il mio corpo. Con la maturità ho iniziato ad accettare il mio destino di donna curvy, diciamo così. Ma ciò non toglie che non mi vedrai mai al supermercato, in ufficio o in tribunale in tuta e in scarpette o struccata. Ho bisogno di sentirmi all'altezza delle mie capacità e se sono perfettamente truccata e vestita mi sento meglio con me stessa" ascolta il mio discorso. Io sono terribilmente imbarazzata ma è la pura verità. Non voglio nascondergli questo lato di me. Mi prende la mano, me la stringe. "Se tu potessi vederti un solo minuto con i miei occhi, saresti dannatamente perfetta anche senza tacchi, trucco o bei vestiti. Anzi perfettamente nuda saresti davvero, davvero perfetta." Io abbasso ancora lo sguardo. "Se potessi vederti con i miei occhi, vedresti davanti a te la donna più bella del mondo. Lo sei sempre stata per me. Evelyn si è una bella donna ma non c'è mai stato paragone, mai e se ci fosse stato avresti sempre e dico sempre vinto tu" mi alza il viso, rosso, con gli occhi che brillano per via delle lacrime che lottano per uscire ma che riesco con gran fatica a trattenere e ripete "sempre tu."

Usciamo dal ristorante, abbracciati e soddisfatti di aver ancora una volta giocato a carte scoperte. Parlare a cuore aperto è difficile, ma a volte è l'unica cosa che ci serve. Perché la verità rende liberi. Se sei vera, se non ti nascondi, se ti mostri per quello che sei, se dai voce ai tuoi pensieri, in quel preciso istante sei libera. Per me la verità è libertà. Saliamo in macchina "ed ora l'ultima tappa" gli metto le braccia intorno a collo, lo bacio sotto l'orecchio, poi gli prendo il lobo tra i denti. Sento il suo respiro aumentare. Poi gli sussurro "spero che sia casa mia, perché io ho una voglia disperata di averti dentro di me" mette in moto, accelera e tra i denti dice "Fanculo l'ultima tappa". Arriviamo a casa mia eccitati da morire, non apriamo neanche la porta che praticamente già siamo nudi. 15 giorni lontani sono davvero troppi. Arriviamo in camera da letto, nudi e già affannati dai baci, mi tiene avvinghiata a lui. Mi getta sul letto, mi prende un piede e lo bacia, mi lecca la caviglia e mentre lo fa, mi guarda intensamente. Io ho la testa alzata verso di lui. Non riesco a distogliere lo sguardo da quella scena così erotica eppure così dolce. Tim mi venera e non solo dopo avergli rivelato le mie insicurezze, lui venera il mio corpo da che ricordo, ed ora più che mai. E al diavolo, i chili in più, le smagliature, il culo grosso. Al diavolo tutto. Se hai un uomo che ti guarda con la fame negli occhi, la brama nelle mani. Se hai un uomo così, non puoi far altro che sentirti bellissima. E mentre facciamo l'amore, più volte io non solo mi sento bellissima io mi sento dannatamente fortunata. Perché nonostante le sofferenze, nonostante il dolore, i pianti, le paure, nonostante questi dieci anni, in questo momento tra le sue braccia io mi sento la donna più fortunata del mondo. E rifarei tutto, tutto da capo se sapessi che la vita mi avrebbe portato a questo preciso istante.

Fiori D'arancio. Ancora noi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora