Capitolo 18

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Angela

Dobbiamo dormire, solo dormire.
Non andremo a letto insieme.
Anche se lo vorrei.
Non è il momento, so che me ne pentirei subito dopo.
Sta già succedendo tutto troppo in fretta.
L'ho rivisto solo un paio d'ore fa e già è a casa mia nel mio letto.
Con Demir è sempre stato così, tutto troppo facile, troppo veloce come se fossimo due calamite destinate sempre ad attrarsi.

Indosso il pigiama e vado nella mia camera.
Demir è steso sul letto, a torso nudo e già questo basta ad uccidermi. Per fortuna il lenzuolo copre la sua meravigliosa V.

Demir cucciolo è vicino a lui. Precisamente steso nel mezzo.

<<Perché lui è qui?>>.

<<Credo che il cane si stia domando la stessa cosa, dato che stai dormendo nella sua parte di letto>>.

Demir si copre il volto con le mani.

<<Non solo gli hai dato il mio stesso nome, gli hai permesso di occupare il tuo letto!>>.

<<Avresti preferito che fosse occupato da qualcun altro?>>.

<<No. Avrei preferito che fosse stato libero per me>>.

<<Ed il tuo letto Demir da chi è stato occupato?>>.

<<Da nessuno strega! Sono due anni che mi masturbo!>>.

Sento le guance diventare rosse.
In questo non è cambiato.

<<Non dirmi che tu non l'hai mai fatto? Non ti sei mai toccata pensando a me?>>.

Quasi ogni notte, ma di certo non glielo dirò.

Mi stendo nella mia parte di letto.

<<Allora? Esigo una risposta>>.

<<Buona notte Demir>>.

Spengo la lampada sul comodino.

Un attimo dopo sento Demir ringhiare.

<<Questo cane non mi permette di avvicinarmi a te>>.

<<È molto protettivo>>.

<<Uscirà presto da questo letto>>.

<<Io credo proprio di no>>.

Demir poggia il muso sulla mia pancia.

<<Hai vinto la battaglia ma non la guerra!>>.

<<Stai davvero litigando con il cane?>>.

<<Se si mette fra me e la mia donna si!>>.

<<Non sono tua Demir!>>.

<<Buona notte angela>>.

Sorrido fra me.
Questo letto non è mai stato così pieno.

Solo che è difficile prendere sonno, sapendo che Demir è qui.
Sento il suo profumo.
Il suo respiro.
Il peso del suo corpo sul materasso.

<<Lo so che sei sveglia>>.

<<come fai a saperlo?>>.

<<Di solito russi>>.

Mi allungo per pizzicargli il fianco.

Lo sento ridere, mentre io resto pietrificata.
Con le dita ho sfiorato la sua cicatrice.

Sento gli occhi pizzicare.

<<Angela tutto bene?>>.

Nego, ma è buio e non può vedermi.

(Sequel) Close your eyes and live Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora