Capitolo 43

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Angela

Le dita di Demir accarezzano svogliate la mia pelle nuda.
Siamo stesi sul letto a casa mia, dopo aver fatto l'amore.
Credo che nessuno dei due voglia addormentarsi per paura che il mattino arrivi troppo presto.

Sento male dentro il petto.
Non sono pronta a dividermi da lui, non ora ch ci siamo ritrovati.

<<Piccola devo chiederti una cosa>>.

Dal suo tono di voce, già so che non mi piacerà.

<<Dimmi amore>>.

<<Ritornare alla mia vita, comporterà dei rischi. Anche se saranno minimi, non posso escludere che ci siano. Vorrei che andassi a vivere insieme a Jasmine ed Hope. In questo modo io e Tiran saremmo più tranquilli. Non dovremmo dividere gli uomini e tenervi al sicuro sarebbe più facile. Nessuno limiterà la tua libertà, non avrai autista. Neanche ti accorgerai di avere degli uomini che ti seguono>>.

Sollevo lo sguardo verso il soffitto.

Mi sta chiedendo di lasciare il mio appartamento.
Di rimettermi sotto protezione come accadde due anni fa.
Non avevo pensato a questo, eppure era scontato.
Jasmine vive costantemente così era scontato che valesse anche per me.
Per quanto vorrei dirgli di no, so che sarebbe da stupida farlo.
Ho pagato sulla mia pelle cosa significasse sottovalutare i rischi di essere la sua donna.

Demir mi guarda in attesa di una risposta.

<<Sai che molto probabilmente ucciderò la sorella di Jasmine vero?>>.

<<Ti pagherò il miglior avvocato>>.

<<Grazie>>.

Sorridiamo entrambi.

<<So che stai rinunciando a tanto a causa mia>>.

<<Non mi pesa vivere con Jasmine ed Hope. Penso che sia un bene farlo, in modo da portarmi riabituare. So che non cambierà mai questa condizione. Ci sarà sempre qualcuno che mi seguirà e penserà alla mia protezione>>.

<<Mi fa stare più tranquillo saperti al sicuro. Ti ripeto in questo momento non c'è nessun pericolo, non voglio tu ti senta a rischio, ma io non sarò con te ed ho bisogno di avere la testa libera dalle preoccupazioni>>.

<<Demir davvero non è un problema, da domani sera mi trasferirò alla Villa. Credo che anche Demir ne sarà felice>>.

<<Quando pensi che gli cambierai il nome? Ti rendi conto che diventerò lo zimbello di Istanbul non appena si verrà a sapere>>.

Cerco di trattenere le risate.

Non ha proprio tutto i torti, un uomo del suo calibro che va in giro, con a guinzaglio un cane che si chiama come lui.

<<Ma come farò ad abituarlo ad un altro nome è impossibile!>>.

<<Almeno provaci>>.
È davvero disperato.

Bacio le sue labbra.

<<Non ti prometto nulla>>.

Parliamo ancora ed ancora, fino a quando non so come scivolo nel sonno.

Quando riapro gli occhi Demir non è al mio fianco.
Lo sento parlare, mi sollevo dal letto, seguendo la sua voce, è in cucina.
Sta discutendo con il cane.

<<Ho vinto io bestiolina, ti verrà cambiato il nome>>.
Il cane lo guarda come se fosse matto e beh forse non ho proprio tutti i torti.

(Sequel) Close your eyes and live Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora