Capitolo 2

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"Io non ti uccido e non dico nulla a nessuno, se mi segui al Fronte di Liberazione Paranormale."

"Scusami l'ignoranza, non vorrei proprio offenderti, ma.. al che di cosa?" Lo stavi guardando, ancora perplessa perché quegli occhi ti ricordavano qualcosa, ma era troppo buio per capire che cosa. Man mano stavi riuscendo a mettere a fuoco delle enormi cicatrici, sicuramente causate da ustioni, che andavano dal labbro inferiore alle clavicole e altre sotto agli occhi, tutte contornate da anellini argentati. Con quel colore violaceo sembrava avesse delle enormi borse "magari deve solo dormire un po'" Quasi ti venne da ridere, ma in quella situazione non ti sembrava il caso, lui era strano, ma da quello che riuscivi a vedere, aveva dei bei lineamenti.

"Il Fronte di Liberazione Paranormale. Sai... la vecchia League of Villain si è un po, come dire... rimodernata."

A quelle parole i brividi ti salirono lungo tutta la schiena. Ci avevi preso, era davvero uno importante. Ma ora come potevi uscirtene da quella situazione?

"Ma.. io sono un Hero! Sto studiando alla UA, non posso mica seguire un tizio come te, incontrato in un vicoletto buio, dopo che ha ucciso un tizio a caso, nel FRONTE DI NONSOCOSA PARANORMALE!" Avevi omesso volontariamente la tua parentela con All Might. Avrebbe potuto ucciderti all'istante se lo avesse saputo.

"Beh, mi sembra esattamente una ragione in più perché tu debba seguirmi, no?". Il suo sguardo era così intenso che sembrava stesse per bruciarti, leggesti sulle sue labbra un sussurrato "Dove ti ho già vista?" che disse prima di riprendere a parlare. "Ti sei guardata bene? Non credo di aver mai visto un eroe sbudellare qualcuno per poi mangiarlo." Avevi intenzione di parlare, ma lui, avvicinando il suo viso a te, mise una mano sulla tua bocca continuando. "Potresti continuare ad andare in quella scuola, se resti con noi, puoi tornarci utile, in qualche modo. Sempre che tu non voglia che si venga a sapere tutto." Detto questo ti tolse la mano dalla bocca con un sorriso compiaciuto, e portando la mano piú in basso, ad altezza del tuo collo, ti disse "Hai 30 secondo per darmi una risposta. O con me. O la tua fine."

Ma tu la fine la stavi vedendo davanti ai tuoi occhi. Quando si era avvicinato a te, avevi riconosciuto quel qualcosa che ti sembrava familiare. E no, non c'era assolutamente più nulla che doveva dirti per convincerti, ti era bastato riconoscere quegli occhi.

"Ho bisogno di recuperare le mie cose a casa." Gli dicesti, alzandoti, abbassando lo sguardo e passandogli accanto.

"Quindi non vivi nel dormitorio del liceo, eh? Dovevo immaginarlo."

Non rispondesti, volevi piangere, urlargli, dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma non sapevi chi avevi di fronte adesso, di certo quello non era il bambino che ti insegnava a giocare col fuoco, ma d'altra parte, tu non eri neppure più quella di allora, così andasti al tuo appartamento mentre lui ti seguiva silenzioso, gli chiedesti di aspettare fuori mentre prendevi le poche cose che avevi portato con te dal tuo ultimo viaggio, tra cui una foto con quel vecchio amico perduto.

Uscisti dalla stanza e iniziasti a seguirlo.

Spazio Autore

Okay, ragazzi, che ne pensate? Un po' troppo? Un po' troppo poco?

Spero come sempre che la storia vi stia piacendo e come sempre, se avete suggerimenti, sono tutta orecchi.

Play With Fire. [DabixReader(OC)]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora