Sentisti bussare alla porta.
"Vai via!"
"É casa mia, fammi entrare."
"Non puoi restare un altro poco coi tuoi amici?!"
"Apri, cazzo. Prima che decida di sfondarla, questa porta."
Ti alzasti dalla posizione rannicchiata che avevi assunto ed andasti a girare la chiave, senza aprire la porta, facendo per tornare a sederti.
"Dobbiamo parlare." Il tono di voce di Dabi era freddo ed inquietante, sembrava quasi ringhiasse dalla rabbia.
"Facciamo un'altra volta." Gli dicesti, restando di spalle.
"No. Parliamo adesso." Ti prese il braccio per farti girare verso di lui.
"Che c'è? Non ti piace il vestito?" Speravi, pregavi, fosse quello il problema.
"Il vestito è..." Ti guardò, dalla testa ai piedi cercando una parola appropriata, mentre il suo sguardo si addolciva leggermente. "... è wow!"
"Allora qual è il problema?" Ed eccola che tornava la rabbia nei suoi occhi.
"Perché diamine non mi hai detto di questa!?" Alzó il tuo braccio che aveva stretto poco prima, come per indicare la tua cicatrice.
"Era importante?"
"Sono stato io?" Ora era triste. Tutte quelle emozioni ti confondevano.
"Tu... non devi preoccupartene." Provasti ad accarezzare il suo viso con la mano sinistra, lui l'afferrò, per stringertela, per poi scendere lungo il braccio e delineare i bordi della tua ustione.
"Mi dispiace." Sguardo basso, occhioni di ghiaccio e quasi in lacrime, ti disse quelle due parole, che a te sembravano completamente folli.
"No! Tu... Hai cercato ti salvarmi! Io... lo nascondevo perché mi ricordava troppo la tua morte." Questa volta fosti tu ad abbassare lo sguardo, osservando la mano che stringeva il tuo braccio e non riuscisti a trattenere le lacrime.
Ti strinse, non riusciva a vederti così, e tu, incredula lo lasciasti fare, fino a che, dopo qualche infinito secondo, non lo stringesti anche tu.
"Voglio sapere tutto quello che ho perso di te." Ti disse tra i capelli e tu annuisti nella sua spalla intendendo che valeva lo stesso per te, così restaste qualche minuto in quella posizione, e scopristi quanto quelle braccia non avevano mai smesso di essere casa.
"Comunque... non vorrei sprecare questo bel vestitino." Sussurrò al tuo orecchio, dandoti un leggero morso al lobo.
"T-tu c-cosa?!" Spingesti con forza sul suo petto per allontanarlo, lui lasciò un po' la presa, ma non abbastanza da essere spinto lontano da te quanto volevi.
Il suo sguardo era completamente diverso, ti guardava negli occhi con un sorrisetto strano.
"Senti, allora, non so cosa ti sia messo in testa, ma Tog-" Non potesti finire la frase, con un braccio ti aveva spinto vicino a sé, facendo in modo che i vostri bacini si toccassero, così come le punte dei vostri nasi. Sentivi il suo respiro sulle tue labbra, ed iniziasti ad avvampare, come sempre.
"Fermami, e non farò nulla che tu non voglia." Si avvicinò fino a sfiorare le tue labbra con le sue, bloccandosi un attimo, per poi sorridere al fatto che no, non lo avresti mai fermato. Cosí le appoggiò dolcemente e, per un tempo che avresti definito interminabile, ti baciò, con gentilezza e senza pretese, continuando a sorridere, finché non ti staccasti per un secondo, cercando, tra l'altro, di ignorare quel qualcosa che si muoveva tra il tuo ed il suo ventre.
"Smettila." Gli desti un colpetto sulla spalla, sorridendo.
"Pensavo ti stesse piacendo." Ti urtava quel ghigno che aveva sul viso.
"Smettila di sorridere così, intendo! Mi uccidi." Alzò un sopracciglio, perplesso, ma quella affermazione non lo aiutò a smettere, anzi, iniziò a ridere, per poi stringerti di nuovo.
"Quindi posso continuare? Non avevo mica finito." Da quella posizione iniziò a baciare e mordere leggermente il lobo del tuo orecchio, piano piano scendendo sul tuo collo con continui dolci baci. Stavi morendo nella dolcezza che le sue labbra e le sue mani ti trasmettevano. Si spostò avanti, baciando i bordi del tuo viso fino a tornare alle tue labbra. Ti chiese con la lingua il permesso di entrare, e tu lo lasciasti fare, iniziando una danza tra le vostre bocche che fu dolce ed eterna.
Sentiste ridere alle vostre spalle "Sapevo che il vestito avrebbe fatto colpo!" Toga era entrata nella stanza, non avevate chiuso la porta a chiave e pensava fossi ancora da sola, arrabbiata, voleva chiederti scusa, ma a quanto pare non ce n'era bisogno.
"Toga... Corri." Dabi le ringhiò contro, attivando il suo quirk ed iniziandola a seguire, quando lei accolse il suo suggerimento. Li vedesti sparire per i corridoi mentre restasti lì, immobile, con le dita ad accarezzarti le labbra e mille domande nella tua testa.
***
Eri andata a dormire da un po', quando sentisti Dabi tornare, quando entrò nella stanza e vide che eri rannicchiata nelle coperte poggiò una mano sulla tua spalla, appoggiandosi leggermente alla tua schiena per avvicinarsi al tuo orecchio e sussurrarti "E' un vero peccato per il vestito. Recupereremo un'altra volta." Si allontanò ed andò in bagno, per poi cambiarsi ed arrivare a letto.
Tu intanto, eri lì completamente rossa, a crogiolarti in quelle parole imbarazzanti. Lui ti strinse nelle sue braccia, appoggiando la sua testa sulla tua, facendo così che tu avessi il volto nel suo petto.
"Buonanotte, Bambolina."
Spazio Autore
Scusate se questo capitolo è un po' più corto, ho voluto dedicarne uno interamente a questo momento "Clue", nell'attesa dei prossimi sviluppi tra i due *coff*.

STAI LEGGENDO
Play With Fire. [DabixReader(OC)]
Fiksi PenggemarATTENZIONE - CONTIENE SPOILER DEL MANGA. Eravate migliori amici, lui il figlio del numero due, tu la nipote del numero uno. Succedono cose e vi perdete. Finché non scoprite che non eravate realmente persi e vi ritrovate. Ma tu sei un eroe e lui...