Il sabato sera passò tranquillamente, i villain nel loro habitat naturale erano abbastanza socievoli, sembravano quasi persone con cui avresti potuto fare amicizia, andando oltre alle cicatrici, i tic, la bipolarità e la schizofrenia che li caratterizzava.
Sì, tutto sommato, erano persone normali, come tante altre persone normali. E questo ti ronzò per la testa per tutta la sera, finanche al giorno dopo, in cui ti svegliasti nel letto di Dabi verso le dieci del mattino, stranamente rilassata.
"Finalmente ti sei alzata, principessa. Ti svegli sempre così tardi?"
"Princi- CHE?" Urlasti buttando una ciabatta verso Dabi, tentando di non colpirlo troppo forte. Lui ovviamente la scansò e tu continuasti, rispondendo alla sua domanda fingendo di non essere sorpresa dai suoi riflessi felini. "Di solito no, comunque. È che il tuo letto è comodo."
"Lo so. Per quello mi fa male anche il culo, dormendo su quel divano." Si girò a metà frase tornando in cucina, in cui tu lo seguisti.
"Ti ho detto che ci posso dormire io, sul divano, sai?" Ti guardò male, ma sembrò pensare a qualcosa prima di risponderti.
"Potremmo trovare un compromesso. Mhh.. Dormiamo entrambi sul letto" A questo ti fece l'occhiolino, mettendoti in mano una tazza di cappuccino e uscendo di nuovo dalla cucina, per poi uscire anche dall'appartamento in cui eravate.
Eri rimasta immobile, con un cappuccino bollente in mano ed un rossore bollente in viso. "Cosa era quello?"
***
Bevesti il cappuccino e restasti in camera fin dopo pranzo, per poi scendere in una sala che sembrava essere una specie di soggiorno, in cui trovasti ognuno a fare le sue cose, chi chiacchierava, chi giocava a poker, chi ai videogiochi e chi guardava il notiziario o leggeva il giornale.
I tuoi nuovi coinquilini vivevano la domenica un poco come immaginavi si vivesse a Las Vegas, con tanta spensieratezza e pochi pensieri.
Un giorno e mezzo e già sembravi di casa, la tua entrata nella stanza non aveva scaturito vocii né tantomeno occhiatacce. A quanto pare ti sentivano già uno di loro.
"Hey, hey, hey! Ciao bellissima! Come va? Hai dormito bene? Dabi ti ha già baciata? Vivete insieme, vero? Deve per forza baciarti!" Toga aveva iniziazo a saltellarti vicino mentre entrasti nella stanza, ovviamente non faceva altro che peggiorare la situazione di imbarazzo in cui ti trovavi da quella mattina.
"Toga, quei due 'vivono insieme' perché Dabi deve tenerla sotto sorveglianza." Re-Destro si intromise nella sua cantilena di domande per ricordarle quel particolare, ma lei sembrava troppo felice di avere una ragazza con cui parlare di... cose di ragazze (?) per potersene importare, quindi ti guardò impaziente aspettandosi una risposta da te.
Non avresti voluto neppure risponderle, ma lo facesti per pura cordialitá. "Ha ragione Destro, non credo sia una cosa possibile." Era delusa da quella risposta, lo vedevi chiaramente nei suoi occhi ma non smise di sorridere e sperare che aggiungessi altro fin quando non vide arrivare Dabi.
Lui ti passò vicino, ma sembrò ignorarti per andare verso il gruppo che avevi conosciuto il giorno prima.
Sospirasti, ma poi vedesti Hawks, che guardava il notiziario, così decidesti di andare da lui, una vecchia conoscenza avrebbe potuto solo farti bene.
Chiedendogli di nuovo cosa ci facesse lì, a bassa voce per non farvi sentire ti rispose semplicemente con un "Copertura" seguito da uno sguardo che era un invito a non chiedere altro, invito che accogliesti subito, in quella situazione, ovviamente era meglio non parlavare.
Passaste qualche altro minuto insieme a chiacchierare del più e del meno, poi decidesti di tornare in camera, non sapendo che altro fare, lì ti mettesti a suonare quel violino che avevi infilato nel borsone di fretta e furia, suonando qualcuna delle canzoni che avevi imparato negli anni.
***
Passasti qualche ora persa nella melodia che quello strumento, vibrando appoggiato al tuo collo, provocava nel tuo corpo. Suonare il violino ti calmava sempre, era la tua via di fuga dal mondo.
Non ti eri accorta che da qualche minuto abbondante qualcuno era entrato nella stanza finché non ci fu un colpo di tosse ed un "É quasi ora di cena, ti porto qualcosa?"
A quelle parole di fermasti di scatto. "Oddio, da quanto sei qui?" Eri completamente rossa in viso, tuo zio sapeva che quando suonavi non doveva esserci nessuno nella tua stanza, essere vista ti metteva sempre in imbarazzo, quando suonavi eri completamente messa a nudo.
"Abbastanza per sentirti suonare He Is dei Ghost." Fece un sorriso. Era strano, avanti agli altri non sorrideva mai. "Quello è un gruppo 'da villain', lo sai?" Mimò le virgolette, ma sapevi cosa intendesse, ed era qualcosa tipo "le brave ragazze non ascoltano i Ghost" ed eri sempre più convinta che si fosse auto-imposto la missione di farti capire quanto tu non fossi davvero la brava ragazza, o per meglio dire l'eroe, che tutti credevano.
"Posso uscire anche io per la cena?" Cambiasti argomento, posando il violino nella sua custodia e sperando in nel sì che arrivò.
Usciste andando in un locale diverso da quello del giorno prima, e nel concludere la cena speravi soltanto che il giorno dopo non sarebbe stato semplice da affrontare.
Si tornava a scuola.
Spazio Autore
Spero di concludere questa storia prima di dover ricominciare a studiare per gli esami, ma so già che sarà abbastanza lunga. Spero davvero di non stancarvi con elucubrazioni inutili.
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Play With Fire. [DabixReader(OC)]
FanfictionATTENZIONE - CONTIENE SPOILER DEL MANGA. Eravate migliori amici, lui il figlio del numero due, tu la nipote del numero uno. Succedono cose e vi perdete. Finché non scoprite che non eravate realmente persi e vi ritrovate. Ma tu sei un eroe e lui...