Capitolo 15

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Erano già due giorni che sentivi salire la fame. Quel brontolio dello stomaco per cui non sarebbero bastate due pizze. Urlasti dal dolore che non riuscivi più a trattenere. Erano due giorni che non andavi a scuola. Ma non potevi ancora uscire. Se fossi uscita allora ti avrebbero seguita.

"Bambina mia, tutto bene?" All Might fece per entrare in stanza.

"Fermo! Non entrare." Con una tua coda chiudesti la porta prima che tuo zio entrasse. "Ti prego, resta fuori, aspetterò la notte per uscire." E così facesti. Lasciasti passare la notte. Ormai gli eroi conoscevano i tuoi orari, e così, passata l'ora in cui di solito andavi a dormire, uscisti dalla finestra, controllando che nessuno ti seguisse.

"Solo questo ci mancava."

Girasti per la città fino ad arrivare nei bassifondi, trovando un tipo intento a farsi una siringa di chissà quale sostanza. "Bleh... i drogati hanno sempre un brutto sapore..." Ma in quel momento non potevi più resistere, soprattutto quando sentisti l'odore del sangue uscire dal foro causato dalla siringa.

Ti fiondasti su quell'uomo senza che se ne accorgesse. Silenziosamente e chiedendogli perdono facesti il necessario.

"Vedo che certe cose non cambiano mai. Hero." Un brivido percorse la tua schiena, ma di nuovo non ti girasti a quella presenza.

"Vattene via. Villain." Sembrava tutto un deja vu, ma questa volta era diverso, Dabi era alle tue spalle, e si avvicinava inesorabilmente a te.

"Siamo stati buoni fino ad ora, con tutti quegli eroi a seguirti, ma ricorda che avevamo sempre un patto. Se non vuoi che la tua vita finisca, devi stare con noi." Detto questo mise una mano con un fazzoletto sulla tua bocca. Un forte odore di mandorla riempì le tue narici mentre ti dimenavi, finché non perdesti le forze per poi svenire.

***

Ti risvegliasti in una stanza buia, nella quale passava la luce solo da una finestrella alta sul soffitto.

"Buongiorno, mocciosetta. Ci hai creato non pochi problemi, sai?" Tomura era lì con te, ti guardava con uno sguardo minaccioso che ti fece rabbrividire.

Non potevi rispondere, avevi le mani e le caviglie legate, ed una fascia che ti bloccava la bocca, ma avresti giurato che lo avresti ucciso volentieri.

"Ascoltami bene. Non so cosa credi di poter fare. Ma ti sei presa abbastanza tempo per riflettere, quindi cosa vuoi fare? Restare qui e passarci informazioni senza proteste, tornare a casa e fare in modo che tutti sappiano cosa fai nel tuo tempo libero" Disse mentre stava gettando delle foto sul pavimento ai tuoi piedi. "O preferisci morire?"

Fece cenno a qualcuno dietro di te di toglierti la benda, e così fece, in silenzio. Riconoscesti le delicate mani di Toga.

Non dicesti una parola, lanciandogli solo uno sguardo di sfida.

In quel momento bussarono alla porta.

"Bene. Giusto in tempo, vediamo un po' se tu riesci a farla ragionare." Tomura disse, facendo cenno a Toga di uscire con lui e lasciando entrare il terzo arrivato.

Chiuse la porta, e poco dopo sentiste una chiave. "Non uscirete da qui finché uno dei due non sarà morto. O finché non avrete un accordo. Dabi, questa è la tua punizione."

"Tsk." Fece il moro girando lo sguardo per non guardarti.

"Punizione?" Chiedesti, non sapendo a cosa pensare.

"Pensano che abbia fatto troppo casino." Fece spallucce e cercò di guardare il cielo da quello spiffero di luce che penetrava dal soffitto.

"Bellissi- CHE CAZZO VAI A PENSARE, IDIOTA. TI TIENE PRIGIONIERA."  Riuscisti a pensare, tentando di trattenere la tua mente bloccata sulla rabbia che provavi per lui. 

"Comunque non siamo qui a parlare di me." Si girò verso di te e mise le mani in tasca. "Hai avuto un mese per accumulare informazioni. Sputa qualcosa e ti tratteremo bene."

E sputasti. Prendendo la mira verso Dabi, centrandolo sulla gamba.

"Va bene così, stronzo?" Si avvicinò a te, con una mano alzata pronto a darti uno schiaffo, ma si fermò di botto. "Fallo, avanti. Così mi dimostrerai che Touya è davvero morto. Io, davvero non riesco a capire come possa essere stata così STUPIDA a fidarmi di te. Come ho potuto credere che un villain venuto dal nulla, che aveva palesemente avuto a che fare con All For One, potesse essere il mio migliore amico. Potesse essere il ragazzo che amavo." A quelle parole non riuscisti più a trattenere le lacrime. "Sono stata una stupida. La persona più stupida del pianeta. FALLO! Fai quello che devi. Prendimi a schiaffi, torturami, uccidimi, se è quello che devi. La mia vita non ha un senso, in ogni caso."

Singhiozzasti e prendesti fiato, pensando a tutte le cose che ti giravano nella testa, senza sapere quale fare uscire prima, e se farle uscire.

"Da quando Touya è morto passo la mia vita, giorno dopo giorno, in un ciclo infinito, guardo avanti, e faccio un passo, ripeto quello che ho fatto il giorno prima, faccio quello che devo. Quello che tutti si aspettano io debba fare. Endevour mi ha persino chiesto se avessi cambiato idea e volessi sposare Shoto, sai? Gli ho detto che ci avrei pensato. Tanto sarebbe solo un'altra routine, mi abituerei dopo un poco e farei finta di niente. Che dici, eh? Tanto a te non importa niente di me."

"Smettila." Abbassò la mano. Ti aveva lasciato parlare fino a quel momento, e ora ti chiedeva di smetterla? Si alzò, andando in direzione della porta. "Lo ucciderò, quello stronzo." E cercò di aprirla.

"É già morta?" Urlo Toga, dispiaciuta, pensava avresti combattuto di più.

"No, Toga. Ma fammi uscire da qui."

Vedesti comparire i suoi occhi da uno spioncino. "Ma come, neppure un po' di sangue? Non posso. Ordini del capo." Chiuse lo spioncino e la sentiste andare via, eravate rimasti solo voi e nessuno che potesse aprire quella dannata porta, che Dabi iniziò a prendere a pugni dalla rabbia, mentre tu ancora piangevi, alle sue spalle.

Tornò a guardarti, per poi sedersi nell'angolo della stanza più lontano da te. Osservandoti, ma cercando di evitare il tuo sguardo, rosso di lacrime, e così facevi tu. 

Play With Fire. [DabixReader(OC)]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora