Capitolo 5

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"Perché hai deciso di diventare un Hero?"

Deglutisti a fatica, aveva davanti il maggiore adepto di All for One e dei suoi insegnamenti, eppure, non avresti mentito davanti a quella domanda.

"Voglio uccidere colui che ha ucciso mio zio." Sapevi benissimo che era ancora vivo e camminante su questa terra, ma sapevi bene che tuo zio era un uomo morto e questo non lo avresti mai perdonato né a te, né ad All for One.

"Quindi vorresti uccidere All For One? Ma tu sai con chi stai parlando, mocciosa?" Twice intervenne per la prima volta in quel discorso, ma fu fermato da una potente risata di Tomura che si alzò venendo verso di te, voleva guardarti negli occhi.

"Gli eroi non uccidono, ragazzina. Ma come, mi cadi così? Ce lo insegnate sempre, voi." Si alzò, si girò verso gli altri e disse a Dabi "Mi piace. Può restare. Tieni sotto controllo ogni suo passo, ci divertiremo con una come lei."

***

Ti slegarono e Dabi ti riportò nella sua stanza, trascinandoti, di nuovo senza dire una parola. Era scosso, non si sarebbe mai aspettato una risposta del genere da te, né tantomeno da Shigaraki.

"Perché Diamine hai dovuto dire una cosa del genere?" Ti aveva appena sbattuta sul divano, e ti guardava nervosissimo.

"Semplicemente perché è la verità" Avevi fatto spallucce, incrociando le braccia e girando lo sguardo, lui ti prese il viso, stringendo forte le guance ed avvicinandosi a te.

"Lo hai divertito. Sai che vuoi dire? La tua vita è finita, sappi solo questo."

"Qual è il problema? Non era questo il tuo scopo?" eri confusa.

"Il mio scopo era usarti per avere informazioni. Il suo scopo, sarà qualcosa tipo usarti per distruggere il mondo." Ti lasció andare, allontanandosi da te.

Ti alzasti e cercasti di prendergli il braccio ma lui si ritrasse, mettendo le mani in tasca come suo solito. "Cos'era quello?" ti disse.

"Niente...

"Io comunque so cavarmela da sola, non ho bisogno che ti preoccupi per me. Deve prima convincermi se vuole usarmi per qualcosa, e non mi convinco molto facilmente." Gli dicesti, e questo lo fece zittire per un po'. 

"Si, certo.." Disse, pensieroso. Si allontanò da te e andò a prepararsi un caffè.

***

Passarono un paio d'ore, ed il tuo stomaco iniziò a brontolare, era ora di pranzo, ma non sapevi come funzionasse, in quel posto. Lui però sentì i richiami della tua pancia, a quanto pare, perché prendendoti di sorpresa ti disse "Io qui non ho niente da preparare, vuoi fare un giro per mangiare qualcosa?"

Ti scappò un sorrisetto e alzandoti di scatto verso di lui dicesti "Sì, ti prego, mi sto auto-digerendo!"

Prima di uscire si mise una sciarpa ed un paio di occhiali che coprissero le bruciature, ti diede una mascherina, ma gli chiedesti se fosse necessaria per nascondervi, e quando lui disse di sì, cambiasti il tuo colore di capelli in un nero corvino, grazie alla tua quirk, e modificasti leggermente i tratti della tua mascella. "Così dovrebbe andare, che dici?" Gli chiedesti, immaginando che non avrebbe risposto.

Lo seguisti fin fuori l'edificio e poi per le strade di quella piccola città in cui vi trovavate, vi fermaste in un locale isolato in cui a quanto pare si trovava mezzo Fronte, ti convincesti del fatto che fosse un locale di fiducia, soprattutto quando videsti Dabi togliersi gli occhiali ed appenderli a quella sua maglia un po' troppo scollata che aveva addosso. Ti fermasti a fissare la parte di pettorali che si intravedeva, chiedendoti il perché di una scollatura così pronunciata. "Vuole proprio far vedere quanto è figo, eh?"

Intanto lui aveva iniziato a schioccarti le dita avanti al viso, senza neppure guardarti negli occhi. "Fuori dal mondo dei sogni, bambolina. Ti ho chiesto che vuoi mangiare." Fece una pausa, sorrise e disse, beffardo "Spero non uno dei nostri."

"Ha.ha.ha. Spiritoso. Primo: Smettila di chiamarmi in quel modo, cazzo. Secondo: No, voglio cibo vero, non so... mhh... noodle e verdure?" Pensavi ad alta voce.

"Niente carne?"

"Niente carne, non mi piace." Dicesti guardandoti intorno, distratta, mentre lui ti guardava perplesso e divertito.

Ordinò un Ramen completo per sé e i tuoi noodles, vi sedeste ad un tavolo e quando vi servirono iniziaste a mangiare. Era davvero buona la cucina in quel posto.

"Devi spiegarmi questa cosa della carne." Ti disse Dabi mentre guardava intensamente uno dei pezzi di carne del suo ramen e te lo puntava contro.

"Non mi piace, è semplice, se potessi vorrei essere vegetariana, ma insomma... non credo avrebbe senso nella mia posizione."

"No, non avrebbe senso per niente..." Era pensieroso, ma detto questo mangiò il pezzo con cui ti stava indicando e tacque di nuovo.

Non ce la facevi più. Avevi una domanda nella testa e quella sembrava la migliore (e peggiore) occasione per porgliela.

"Come hai fatto a sopravvivere, Touya?" Sussurrasti quel nome, non sapevi se qualcuno sapesse chi fosse, e non volevi farti sentire da qualcun altro. Ovviamente quella domanda non era stata gradita dal tuo commensale che sbatté un pungo sul tavolo, facendo girare qualche cliente.

"Non sono sopravvissuto. Touya è morto quel giorno. Usa di nuovo quel nome e te ne pentirai." Avevi tirato fuori una faccenda spinosa e lo sapevi, ma nel fondo del tuo cuore sapevi che lui era ancora quel tuo vecchio amico, e che alcuni suoi atteggiamenti nei tuoi confronti ne erano la prova. [N.A. **]

"Voglio solo sapere perché mi ritrovo davanti a qualcuno che sembra il mio migliore amico. Il mio migliore amico morto. Stecchito. Quattro anni fa."

"Partiamo dal fatto che anche io mi ritrovo a parlare con la persona più cara che avevo. Quella che anche io pensavo fosse morta, stecchita. E che invece adesso è un mezzo mostro mangia-uomini che aspira a diventare un eroe?" Disse l'ultima parola in modo inquisitivo, quasi non avesse senso. "Vogliamo davvero parlare di come ha fatto chi a sopravvivere come?" Stava cercando di non urlare e si vedeva chiaramente.

Lo guardasti dritto negli occhi per un momento e tornando a fissare le tue verdure, e gli rispondesti tra un boccone e l'altro "Direi che l'unica risposta possibile è che abbiamo sempre avuto la pellaccia dura, eh?" Indicandolo con uno spaghetto, imitando il suo gesto di poco prima. Stavi cercando di calmarlo con una mezza risata. Con un gesto alquanto imbarazzante, cercasti un contatto, cercando di accarezzargli la gamba con la tua.

Stranamente sembrò funzionare, perché l'unica cosa che disse fu un "Già..." e riprese a mangiare, tu decidesti che era meglio chiudere lì il discorso, per il momento. Ma volevi sapere di più, e non avresti esitato, in futuro a chiederglielo.

Quando finiste, usciste dal locale e lui si accese una sigaretta, offrendone una anche a te, che però rifiutasti muovendo la mano in cerchio intorno al tuo visto e accennando un "Minorenne?" e una risatina.

Sospirò e guardo avanti a sé facendo un tiro. "Minorenne...".

Così tornaste alla sede, che sarebbe stata la tua nuova casa, in silenzio e girando qui e lì per le vie della città, per via della tua curiosità, arrivando quasi al tramonto.

Fortunatamente Dabi aveva avuto la brillante idea di fermarsi in un super-market della zona e recuperare qualcosa per cucinare in serata, non era certo il caso di uscire di nuovo.



 **Nota Autore: Sto rileggendo questa storia dopo anni, Immagino che molti di voi stiano leggendo questa storia anche dopo anni che l'ho scritta, quindi ci tengo solo a scusarmi se ci sono inesattezze su Dabi e la sua back story, ma quando la scrissi non era ancora confermato che fosse davvero Touya, quindi ci sono un bel po' di cose che viste ora avrei scritto diversamente, ma spero possiate comunque apprezzarla, nonostante tutto ;) 

Play With Fire. [DabixReader(OC)]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora