Capitolo 32

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Era il giorno del tuo compleanno, ormai era il terzo che trascorrevi da quando avevi iniziato a vivere con quella gabbia di matti, ti svegliasti nel tuo letto da sola, e questo ti fece rattristire di botto, ma ti alzasti pensando che Dabi avesse avuto da fare per non essere lì in quel momento.

Andasti in cucina, trovando una fetta di dolce sul tavolo, accanto ad un mazzo dei tuoi fiori preferiti ed un bigliettino.

"Mi hanno chiamato giù per un lavoro urgente, se quando sarai sveglia non sarò ancora tornato Buon Compleanno, Bambolina.

P.S. Il cappuccino è nella pentola, devi solo scaldarlo."

Sorridesti e ti fermasti a mangiare, pensando che quella fosse la migliore torta che avevi mangiato da un bel po' di tempo, essendo abituata a quelle che Toga decideva ogni tanto di preparare con le sue dolci manine psicopatiche, certamente quella doveva averla comprata.

Restasti per un poco nella calma della stanza, e notando l'assordante silenzio decidesti che era ora di suonare un po', perdendoti in quelle solite vibrazioni di cui eri tanto innamorata.

Sentisti delle mani poggiarsi sui tuoi fianchi e un volto sulla tua spalla libera. "Scusi se l'ho fatta aspettare."

"Dovrà farsi perdonare, messere."

"Credo di averlo già fatto." Ti girasti verso di lui, restando per qualche secondo a bocca spalancata vedendo Dabi vestito di tutto punto, con tanto di giacca e cravatta arrossire di fronte a te. Sospirò, e non avendo una tua reazione, si allargò leggermente il nodo. "Sapevo che non ti sarebbe piaciuto, solo che Mr. Compress ha deciso che dovevo vestirmi così. Se vuoi lo uccido."

"Mr. Compress?" Lo guardasti perplessa, mentre cercava di allargare ancora di più la cravatta. "Hey, non ti permettere. Sei stupendo." Gli prendesti le mani e lo fermasti.

"Davvero?"

"Davvero..." Gli lanciasti uno sguardo sottecchi. "Perdonato, Toast Bruciacchiato." E lo baciasti, stringendolo forte, attenta a non distruggere violino ed archetto.

"Hanno davvero organizzato una festa quindi?" Sospirasti tra le braccia di Dabi. "Non possiamo restare qui, mentre io penso a come ti strapperei quella camicia?"

"Hanno davvero organizzato una festa, e quindi no. Non possiamo." Si girò leggermente ad indicarti un'enorme scatola che aveva portato con sé. "Mi hanno detto di non sbirciare, quindi dovrò riscendere da loro ed aspettarti finché non sarai pronta. Ti mando Toga, se vuoi."

"Cos'è?" Sbirciasti velocemente il contenuto della scatola. "Forse sarebbe meglio, sì." Pregasti e così lui andò via per essere sostituito dalla tua, ormai, migliore amica.

Nella scatola c'era un lungo abito elegantissimo blu notte, Toga ti aiutò ad indossarlo, decidendo che doveva conciarti per le feste, alzandoti i capelli in un'intricata acconciatura piena gocce di cristallo, una collana troppo sfarzosa da poterla mettere in qualsiasi altra occasione che non fosse un matrimonio e con un delicato trucco sul viso. Quando finì il suo "capolavoro", concluse con un "Adesso sarai proprio la regina della festa." E ti lasciò, dicendoti che saresti dovuta andare da sola, ed augurandoti buona fortuna con le scarpe.

"E allora andiamo."

Scendesti quelle scale che avevi fatto mille volte mettendoci quella che ti sembrò un'ora, per paura di cadere, arrivasti nella enorme sala dove di solito si svolgevano congressi con migliaia di villain per ritrovarla imbandita a festa, con un enorme banchetto di prelibatezze e luci ovunque.

"Ecco questa non è una cosa che si vede tutti i giorni." Dicesti, quando notasti Dabi che ti aspettava alla fine delle scale con uno sguardo imbambolato.

Play With Fire. [DabixReader(OC)]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora