Capitolo 10

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La mattina seguente ti svegliasti prima di Dabi, ancora avvolta dalla sua stretta calda, ti girasti verso di lui per osservarlo, doveva essere mattina inoltrata, a giudicare dalla luce che filtrava dalla tua stanza, così ricordasti che era finalmente arrivato il sabato.

Dabi aveva i tratti del viso più belli del mondo, secondo te. Era una cosa che pensavi di Touya fin da bambina, e anche con quelle innumerevoli bruciature, non aveva mai perso quel tratto delicato che adoravi tanto. Con una mano decidesti di accarezzare il contorno della sua mascella mentre col pollice carezzavi i piercing che aveva sotto l'occhio destro.

Sapevi com'era al tatto quella sensazione, anche tu avevi una bruciatura che avevi cercato di ignorare per buona parte della tua vita. Quando All For One ti catturò, Touya aveva cercato di fermarlo, ti aveva tenuto per il braccio sinistro per evitare che ti portassero via, quel gesto, nella paura, e nella speranza che servisse a qualcosa, aveva attivato il suo quirk, bruciandoti parte del braccio senza volerlo. Per quello portavi sempre le maniche lunghe, o degli scaldamuscoli per le braccia. Non volevi ricordare di quell'amico perduto, che aveva fatto tanto per te.

Ma lui ora era lì avanti a te, che ti guardava coi suoi occhi azzurri cristallini, perché non ti eri accorta che si era svegliato mentre eri assorta nei tuoi pensieri.

"Buongiorno." Retraesti la mano dallo spavento e l'imbarazzo, ma lui te la prese e la riportò di nuovo sul suo viso. "Ti fanno paura?"

"Per niente." Sussurrasti, senza fermarti neppure un secondo a pensare a quella, per te stupida, domanda. "Come te le sei fatto? È colpa del tuo quirk?" Lui annuii, senza aggiungere altro. "Non strafare, non voglio vederti cremato vivo dalle tue stesse fiamme."

Sorrise, chiudendo gli occhi. "Io sono Dabi, Bambolina." [N.A. Questo è un gioco di parole, Dabi in giapponese vuol dire proprio "Cremato"]

"Smettila di chiamarmi così, o inizierò a chiamarti toast." Gonfiasti le guance, nervosa, quasi come se volessi sfidarlo, ma lui accettò la sfida, perché ti baciò la mano per poi mettersi a sedere e scendere dal letto, girando fino al tuo lato, per poterti sussurrare all'orecchio.

"Lo vedremo... Bambolina." E uscì dalla stanza da letto, lasciandoti imbambolata ad abbracciare un cuscino.

***

Dopo un po' di tempo uscisti dalla stanza per andare a lavarti e poi cambiarti. Quando andasti nel salotto, lui aveva ben pensato di restare senza maglia, visto il caldo afoso di quelle giornate.

"Potresti... coprirti, o qualcosa del genere?" Dicesti, girando lo sguardo, in quel momento il pavimento sembrava molto interessante e non ti accorgesti che Dabi era arrivato vicino a te alzandoti il mento con due dita per fare in modo che lo guardassi.

"Nah." Disse semplicemente, girandosi per andare verso la cucina. "Visto che sono le 11.30, pranziamo direttamente? Ti va un brunch?"

"Credo di sì? Cosa facciamo oggi?"

"Niente, Tomura ha dato giornata libera a tutti"

"Allora devi farmi vedere cosa fai nelle tue giornate libere!" Ti guardò male, se quando non era libero era immerso in piani organizzati, omicidi, reclutamento o cose simili, i giorni liberi erano una cosa un po' tutta sua.

"Non credo." Rispose pensieroso. "Io esco, tu resti qui."

"Ma... non posso uscire anche io?" Sarebbe stata la prima volta in cui restavi sola e non ti andava.

"Ho chiesto a Toga di stare con te, potete uscire, ma non mi seguite." E così, il Dabi della sera prima era già scomparso in quella maschera di rabbia e tristezza. Tu sapevi, però, che non potevi fare altro che ascoltarlo, e quindi non replicasti.

Play With Fire. [DabixReader(OC)]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora