Ormai è buio e non avendo la minima voglia di tornare a casa, decido di rimanere nella grotta un altro po. Con mia grande sorpresa, anche Dorian decide di restare a farmi compagnia.
Rimaniamo svegli quasi tutta la notte a parlare. Gli racconto della mia vita monotona e lui si dimostra un ottimo ascoltatore. Sorride quando gli racconto di mio fratello e dei nostri continui battibecchi e scoppia in fragorose risate al sentire come inciampo e cado ovunque. È bello parlare con lui. Credo sia la prima persona all'infuori della mia famiglia con la quale mi piace davvero stare.
- La tua sembra una famiglia meravigliosa – mi dice pensieroso.
- Io invece penso che siamo un branco di pazzi bene assortiti – sorrido.
Siamo seduti per terra nella grotta buia, per fortuna i nostri sensi sovrannaturali ci permettono di vedere benissimo.
- Io vengo da una famiglia molto diversa. Non ho mai avuto questo genere di rapporto con nessuno -.
Il suo sguardo si incupisce e un ombra gli attraversa gli occhi, come se stesse pensando a qualcosa di doloroso. Quella vista mi spinge a prendergli la mano.
- Mi dispiace -.
Dorian guarda sorpreso le nostre dita intrecciate per un secondo, poi i suoi occhi si spostano nei miei e un sorriso mozzafiato gli illumina il volto.
- Non cè niente di cui dispiacersi Light. Nelle orde di vampiri è così che funziona. Dopotutto siamo non-morti. Per noi è normale non esternare i nostri sentimenti, nemmeno tra familiari – confessa – Però devo ammettere che è bello il contatto – dice alzando le nostre mani – e il calore – strofina il pollice sul dorso della mia mano.
Io trattengo il respiro, non aspettandomi tutta quell'improvvisa intimità. Eppure non mi tiro indietro, capendo che per lui quel contatto è importante e senza secondi fini. È solo una cosa nuova.
Rimaniamo così per molto tempo, mentre continuiamo a conoscerci e a parlare del nostro passato. Mai mi sarei immaginata di trovare un amico in un vampiro.
Alla fine mi addormento al suo fianco, con la mia mano ancora stretta nella sua.
Il giorno dopo ci salutiamo con un abbraccio e con la promessa di rivederci presto. Mia sorella mi ha contattato per dirmi che aveva bisogno di me il prima possibile, perciò dovevo tornare a casa immediatamente.
Nella mia forma di lupo corro senza fretta verso casa, godendomi la solitudine del bosco.
Poco prima di raggiungere il fiume sento due odori familiari e mi fermo prima di farmi vedere.
Josh.
Light! Dove sei?
Fratellone, sto tornando a casa. Non è che potresti andare da qualche altra parte con il tuo compagno?
Come fai a sapere?
Dai Josh, è da quando sono bambina che sento il suo odore nelle foreste di casa. Davvero credevi che non lo sapessi?!
L'hai detto a qualcuno?
Ovviamente no. Allora, ve ne andate o mi vuoi presentare?
Dove sei?
Al di là del fiume.
Come hai fatto a disubbidire all'Alpha? Mi chiede scioccato.
JOSH! Se non ve ne andate entro dieci secondi dovrai spiegare al tuo compagno perché un lupo bianco ti fa il culo a strisce!
Ok ok. Dammi un minuto.
Aspetto pazientemente che si siano allontanati e riprendo la mia corsa verso casa.
Spalanco la porta di casa e, annusando l'aria, corro al piano di sopra in camera di mia sorella Rose.
- Che succede? Stai bene? - chiedo prendendola per le braccia e controllando che sia tutto a posto.
Rose mi sorride con viso angelico e capisco che sta architettando qualcosa, così mi guardo intorno nella sua camera. L'armadio a tre ante con cabina armadio ricopre un intero angolo delle stanza e metà delle due pareti. Il resto dei muri è ricoperto da fotografie di famiglia e sopra al letto si staglia una gigantografia che ritrae Rose, Josh e me in uno stretto abbraccio. Stavamo sorridendo come bambini. Una foto di circa tre anni prima scattata ai piedi di una cascata. Dopodiché il mio sguardo cade sul letto interamente ricoperto di vestiti, pantaloni attillati e camicette.
- Che succede Rose? - ripeto, stavolta guardandola con circospezione.
- È venerdì Light! Stasera usciamo – risponde saltellando sul posto, euforica.
- Cosa? Mi avevi detto che era un emergenza! Mi hai fatta preoccupare – incrocio le braccia al petto.
- È un emergenza! Ti devi preparare – risponde come se stesse spiegando qualcosa ad una bambina.
- Ti rendi conto che sono - lancio un occhiata all'orologio che riposa sul suo comodino - solo le undici del mattino? Vuoi iniziare a prepararti adesso? -.
- Certo che no – sbuffa – inizieremo dopo mangiato. Ma se non ti avessi detto dell'emergenza saresti rimasta nel bosco fino a domani-.
A questo non posso ribattere . Ha ragione. Sarei rimasta volentieri ancora un po con Dorian. Chissà cosa ne avrebbe pensato Rose del vampiro con il quale ho passato gli ultimi due giorni ma decido che è un segreto che mi sarei tenuta per un po.
Qualche ora dopo...
- Hai finito? - chiedo spazientita a mia sorella che mi sta passando la piastra sui capelli.
- Quasi- mi risponde per quella che secondo me è la millesima volta.
È almeno un ora che me ne sto seduta su una sedia del bagno a farmi acconciare i capelli da lei. Mi ha già truccata, nonostante le mie proteste, con matita, eyeliner, mascara e rossetto.
Non ne posso già più di tutta questa roba appiccicata sulla faccia.
- Ho finito! - esclama soddisfatta del suo lavoro.
Fa girare la sedia in modo da mettermi di fronte allo specchio.
Ok. Ha fatto un ottimo lavoro. Ma non ho intenzione di darle questa soddisfazione dopo la tortura che ho dovuto subire.
Il trucco è perfetto. Leggero ma efficace e mette in risalto il viola dei miei occhi. Il rossetto è di una tonalità di rosa molto chiaro che mi illumina il viso circondato da una chioma bianca che ricade a onde morbide sulla schiena.
- Bene. E ora? Abbiamo finito? -.
- Ora tocca al tuo outfit - mi dice con sguardo diabolico.
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I'M a WOLF
WerewolfMoonlight Cooper è una ragazza particolare. Non si fida di nessuno oltre che della sua famiglia. L'hanno educata così perché è speciale e, quindi, deve rimanere nascosta. Non è un licantropo qualsiasi... Ma la Dea Luna ha un insolito senso dell'umor...