Capitolo 1

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Percorro quella strada ogni giorno, alle 8.15 e alle 13.45 e ogni volta che passo non posso non guardare quel piccolo vicoletto colorato: è così strano,non ne ho mai visti così vivaci. È un vicolo cieco e intorno le mura sono piene di graffiti e scritte. È nascosto e per questo non si nota subito.Bisogna farci caso. Eppure io ogni volta che passo per andare a scuola non posso fare a meno di non notare tutte quelle scritte. È qualcosa di impressionante.

Mentre fantastico su chi avesse potuto realizzare quei disegni qualcuno mi copre gli occhi con le mani. Per lo spavento salto e inizio ad urlare.
"Sh, sei sempre la solita fifona "
"Non è colpa mia se mi spavento facilmente" dico cercando di liberarmi dalla sua presa. "E le tue mani puzzano maledettamente di benzina,toglile immediatamente dal mio viso pulito"

"Hey, calmina con le parole eh! Le mie mani hanno un odore da uomo"
risponde accigliato facendomi però l'occhiolino. Scopre il mio viso dandomi un bacio sulla guancia "Buongiorno anche a te Ellie"Continua sarcastico

"Buongiorno Josh" sorrido.
"Sei sempre così di buon umore la mattina eh?! Sprizzi felicità da tutti i pori" dice scherzando.

"Cretino che sei. Lo sai che odio la mattina"
"Ellie,tu odi tutto, il gelato perché è troppo freddo, la cioccolata calda perché è troppo calda,la gonna perché è troppo da zoccola, il pantalone perché è troppo da maschio, il vento perché ti scombina i capelli e l'umidità perché te li secca. Niente ti va bene" scoppia a ridere.
Beh in effetti ha ragione. Niente mi sta mai bene. Ho sempre da ridire su tutto.

Dopo alcuni secondi di silenzio mi metto le cuffiette nelle orecchie e ascolto un po' di musica. In questo momento sono nel periodo di amore verso "all of the stars" di ed sheeran. Intanto josh ripete filosofia.
"Che ne dici se andiamo al cinema stasera? Fa un bel film" chiede lui.

Mi tolgo una cuffietta e annuisco.
"Che film?" Chiedo
"Un horror"
"Sai benissimo che non mi piacciono gli horror" rispondo spegnendo la musica.
"Se per questo non ti piaceva nemmeno Colpa delle Stelle però hai accompagnato Megan al cinema la scorsa settimana.. Dai Eleanor accompagnami!" Quasi mi supplica

"Quando ti troverai una fidanzata?" chiedo scherzando
"Sei proprio una stronza eh" mette il muso
"Va bene ti accompagno,mi passi a prendere tu?"
"Come al solito cara, solo io ho la macchina tra noi due quindi mi sembra ovvio" mi prende in giro.
"Non sfottere che poi te la faccio pagare" rispondo schioccandomi le dita.
Lui inizia a correre e io lo inseguo.
"Tanto lo sai che ti prendo comunque quindi é inutile che scappi"
Corre ancora più veloce attraversando il marciapiede. Io lo seguo ma una moto mi blocca la strada passando a tutta velocità. Per poco non mi buttava sotto ma in compenso mi ha sporcato tutta di fango.

"Schifosa pozzanghera. Quanto odio la gente in moto" urlo e faccio i capricci.
"Fammi pensare.. Odi la gente in moto perché... Perché corrono troppo?" Mi prende in giro e sul mio viso comprare un piccolo sorriso.

"Non ti ci mettere anche tu per favore Josh"per poco non gli tiro uno schiaffo

"Scherzavo dai non ti agitare" mi rassicura
"Non sono in vena di scherzi. Ora mi tocca tornare a casa a cambiarmi"

"Vuoi che ti accompagno?"
"No non ti preoccupare. Entro alla seconda ora"
"Okay"
"Ah e non dire a nessuno quanto è appena successo o ti stacco la testa"
"Ti voglio bene anche io Ellie" scoppia a ridere e si avvia verso la scuola.

Nel tragitto per tornare a casa ripasso davanti al vicoletto colorato. Mi avvicino perché la curiosità è troppa ma l'unica cosa che riesco a notare è una corona color oro.Mi avvicino ancora un pò e vedo delle lettere: T. J. L. D. M.

Una vocina nella mia testa mi dice di farmi i fatti miei ma sono troppo curiosa. Faccio qualche altro passo quando spunta un gatto. Odioso gatto. Mi ha fatto spaventare.

Così mi giro per andare verso casa mia quando vedo un ragazzo dall'altro lato del marciapiede che mi fissa. Odiosa miopia che non mi fa vedere niente da lontano.

Scocciata di quanto stia accadendo decido di tornare a casa.
Mi cambio velocemente indossando un jeans e una maglia e corro verso la scuola. Arrivo giusto in tempo alle 9.30. Salgo le scale e suona la campanella.

"Ce l'hai fatta finalmente. Mi stavo iniziando a preoccupare" si avvicina a me Josh prendendomi il naso tra le dita e tirandolo.
"Eh scusami" gli do un bacio sulla guancia. "Grazie che ti preoccupi per tutto"
"Sei la mia migliore amica, se non mi preoccupo io.."

Vado verso il mio banco e apro la borsa. "Hai portato la tuta?"
"Tuta?" Chiedo
"La tuta per educazione fisica cogliona" risponde lui
"Come al solito la finezza non ti manca eh.. Comunque no mi sono completamente dimenticata"

"Vabbe per una volta non fa niente. Vuol dire che starai sola soletta seduta sugli spalti"
Sbuffo.
Passai l'ora successiva con il telefono in mano mentre tutti i miei compagni di classe giocavano chi a calcio,chi a rugby, chi ballava..Insomma tutti si divertivano tranne me perché un cretino mi aveva fatto la doccia con il fango.

Mentre ripensavo a quanto successo poche ore prima un ragazzo dai capelli castani si sedette accanto a me.
Mh.. Carino..
"Se provi un'altra volta ad avvicinarti a quel vialetto giuro che mi dimentico che sei una ragazza e ti picchio. Chiaro?"

"Perché è tuo quel vicolo? Quanto lo hai pagato? E poi come fai a sapere che stamattina sono passata per quella stradina? Ah e per la cronaca è un luogo pubblico e passo quante volte voglio"
Forse era meglio se mi stavo zitta.

"Come prego?"Si alzò in piedi mettendosi di fronte a me. Io alzai lo sguardo e non potei fare a meno di notare degli occhi azzurri splendenti che in quel momento trasmettevano tanto odio verso di me.

"Beh..io..ecco.." Non riesco a parlare talmente sono agitata dalla sua vicinanza

"Come immaginavo" ridacchia e si allontana da me tornando dalla sua classe.

Suona la campanella. Josh si avvicina a me preoccupato "tutto bene? Chi era quello?"

"Non lo so. Mi ha solo chiesto..mi ha chiesto l'ora"

"Ah va bene" e si avvia verso gli spogliatoi a cambiarsi

Avevo mentito al mio migliore amico,non gli avevo mai nascosto niente ma so come potrebbe reagire se scoprisse che quel tipo mi ha minacciato.

Quando all'uscita di scuola ripassai davanti al vicoletto cercai di trattenere la mia curiosità anche se invano. Mi avvicinai senza destare troppo sospetto quando all'improvviso sentii una musica.
La mia vocina saggia mi diceva di farmi i fatti miei, quella curiosa mi supplicava di scoprire da dove provenisse quella melodia.

I ragazzi del vialeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora