1.Sorpresa

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La sveglia suona per la decima volta in cinque minuti e per la decima volta sporgo la mano dal letto per spegnerla.

Mi stropiccio svogliatamente gli occhi e lentamente li apro, mostrando così la visuale del mio comodino con posto al centro quell'aggeggio inutile.

28 luglio, 10.36 AM

"direi che è ora di alzarmi"

Mi trascino per le scale e finalmente sono in cucina.

Prendo dagli scaffali un barattolo di cereali e dal frigo del latte.

Verso tutto in una ciotola e la sistemo sull'isola della cucina per poi poggiare i gomiti ai suoi lati e sorreggere con le mani la testa, per evitare che la mia faccia cada dritta nella mia colazione.

Ancora assonnata, sollevo lo sguardo verso il calendario appeso al frigo.

Noto segnata nella giornata di oggi, una scritta rossa.

Assottiglio gli occhi per leggere meglio, il tempo di riuscire a focalizzare, che ecco,sputo tutto il latte che stavo bevendo e scatto in piedi, spalancando gli occhi.

Compleanno Payton.

Me ne ero completamente dimenticata.

"merda, merda, merda!" impreco.

Nello stesso istante, la porta di casa si spalanca rivelando tre figure: Mamma, John e Sam.

"mamma perché non mi hai svegliato!?"

"tesoro era presto quando sono uscita con Sam e John, ti avrei svegliata al ritorno"

"ok, va bene, va tutto bene, non è successo niente, è tutto ok" cerco di tranquillizzarmi.

"Katie sei sicura di stare bene?" John fa un passo verso di me.

"no! Non va bene niente!" sbraito.

"oh..."

"s-scusa John, non volevo, è solo che..."

"nervosa eh? Lo capisco" dice sorridendo e avvicinandosi ancora di più "dai, forza vai a prepararti, ti accompagno io" dice infine scompigliandomi i capelli.

In questi ultimi mesi John si è rivelato un uomo sincero e non avrei mai pensato di affezionarmi così tanto.

Sam già lo chiama papà, ma io non ci riesco, credo che non lo farò mai, per quanto odi mio padre per l'uomo che è diventato, non riuscirei mai a rimpiazzarlo.

Faccio come mi dice John e mi dirigo in camera, non prima però di aver salutato Sam.

Mi faccio una doccia fredda, per svegliarmi del tutto e corro in camera a vestirmi.

Niente di speciale, dei leggins e una felpa gigante, per il trucco, giusto un po' di mascara.

Torno di sotto con tutta la valigia e per poco non cado giù dalle scale.

John mi sta già aspettando fuori la porta e io ne approfitto per salutare Sam e Mamma.

"mi raccomando, stai attenta, per qualunque cosa chiamami, e telefonami ogni giorno!" mi ha lasciato andare così mia madre, mentre Sam ha tenuto il broncio,voleva venire con me.

Mi è dispiaciuto lasciarla così, ma le ho promesso che in qualche modo la sarei venuta a trovare.

Arrivata in aeroporto, saluto John e mi dirigo al check-in e mi metto in fila.

Improvvisamente una mano mi afferra il polso e mi fa uscire dalla coda che si era creata.

Sollevo lo sguardo per capire chi è, e appena lo faccio mi si illuminano gli occhi.

𝓼𝓰𝓾𝓪𝓻𝓭𝓲 𝓭𝓲𝓼𝓽𝓪𝓷𝓽𝓲 𝟐 | Payton Moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora