6. Un Biglietto Per Los Angeles

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"KATIEEE" una voce squillante interrompe il mio sonno.

"altri 5 minuti" mi lamento.

"per tua informazione è da due ore che lo stai dicendo, e ancora non ti sei alzata dal letto" sento dei tonfi provenire dalle scale e arrivare di fronte camera mia.

"per tua informazione intendo continuare così" infilo la testa sotto il cuscino, nel tentativo di attutire tutti i rumori possibili, in particolare la voce di mia sorella.

"se ti dicessi che abbiamo una sorpresa per te che ti aspetta di sotto?" Sam sa del mio debole per le sorprese e sa anche che l'unico modo per farmi svegliare è questo.

Spalanco gli occhi e mi alzo dal letto e a passo spedito mi dirigo verso la porta per poi aprirla.

"ti sei decisa finalmente" Sam usa un tono esasperato.

Non la ascolto neanche e scendo le scale due scalini alla volta per arrivare prima in cucina.

Noto mia madre ai fornelli, intenta a preparare la colazione.

"buongiorno a tutti! Come state? Che bella giornata oggi vero?" dico pimpante, guadagnandomi delle occhiate da tutti i presenti.

"buongiorno Katie" John mi rivolge un sorriso.

"ciao tesoro, sei sicura di sentirti bene? In questi ultimi giorni a fatica ci rivolgevi un 'ciao' e stamattina invece hai detto più di tre parole, WOW" mi prende in giro mia madre, una cosa che sicuramente ho ereditato da lei è il sarcasmo.

"okay, va bene, mi avete scoperta" alzo le mani "Sam potrebbe avermi parlato di una sorpresa" sorrido.

"cosa le hai detto?" mia madre fulmina Sam che è appena entrata in cucina,okay la cosa sta diventando alquanto sospetta.

"ancora niente" risponde innocente.

"non ho tempo per le vostre litigate o qualunque cosa sia" sventolo le mani in aria "so solo che mi state nascondendo qualcosa e io lo voglio sapere. Quindi per favore sbrigatevi" mi affrettò a dire in preda all'eccitazione.

Mia madre di risposta afferra una busta, da cui spuntano due fogli rettangolari che riconosco essere dei biglietti aerei.

Per chi sono? Per dove sono? Per quando sono?

Mille domande affollano la mia testa, ma tacciono appena mia madre inizia a parlare.

"potrei avere due biglietti, di andata e ritorno per Los Angeles" sul viso di mia madre compare un sorriso.

In altre circostanze sarei stata anche felice, ma non adesso, che speravo che quei biglietti fossero per Mooresville.

"grazie, credo" sorrido confusa "non riesco a capire perché proprio Los Angeles, insomma è una bella città, ma non conosco nessuno"

"incredibile" esorta Sam dietro di me "bisogna spiegarti sempre tutto?"

"evidentemente" sollevo le spalle e nascondo un sorriso.

"non sai cosa c'è a Los Angeles?" chiede mia sorella.

"no" la guardo di sbieco.

"Hype House? Ti dice niente?" chiede ancora una volta lei speranzosa.

"zero. Niente di niente" non ho la minima idea di cosa stia parlando, eppure mi incuriosisce.

"oddio" dice mia sorella, mentre scuote la testa con enfasi, provocandomi una risata "è una specie di casa dove ci sono tutti i tik toker più famosi..."

Non la ascolto più, dopo aver sentito pronunciare 'tik toker', i miei pensieri hanno iniziato a viaggiare e il cuore ha iniziato a battere più velocemente.

𝓼𝓰𝓾𝓪𝓻𝓭𝓲 𝓭𝓲𝓼𝓽𝓪𝓷𝓽𝓲 𝟐 | Payton Moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora