16. Abbiamo Passato Di Peggio

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"sono un egoista" borbottai a Anthony che mi reggeva mentre ci dirigevamo verso la macchina.

"perché?" chiese quest'ultimo.

"lo sai benissimo" dissi e una volta arrivati vicino alla macchina mi ci appoggiai "ti ho lasciato lì da solo, quando anche tu eri nella mia stessa situazione" tirai su con il naso.

Avevo lasciato Anthony vicino al falò senza pensare che magari anche lui si era sentito tradito proprio come me e il senso di colpa che provavo in quel momento era immenso.

"sto bene, non ti preoccupare" sollevò un angolo della bocca.

Ma io lo vedevo, il dolore che cercava di nascondere, era proprio lì, lo leggevo nei suoi occhi e per quanto cercasse di mascherarlo io lo avrei sempre visto.

Incrociai le braccia e con sguardo accusatorio lo fissai "non ti credo"

"entra dentro la macchina Anderson" scosse la testa e aprí lo sportello, spingendomi dentro.

"Reeves non si trattano così le donne, soprattutto se ubriache!" lo sgridai ma nelle mie condizioni sembrava tutto tranne che un rimprovero.

Mi sedetti nei sedili posteriori al centro, mentre a destra avevo Anthony, a sinistra Madison che non smetteva di fissarmi e nei sedili anteriori al posto guida c'era Tayler e affianco Jaden.

Un sonno improvviso si impossessò di me e mi appoggiai alla spalla scomoda di Anthony.

"ne riparliamo domani" mugugniai mentre Tayler metteva in moto e si allontanava da quella spiaggia e da quella serata da dimenticare.

Le palpebre si fecero più pesanti finché il buio non mi travolse e il dolore che provavo si attutí.

Pensavo che nei sogni sarei stata in grado di trovare rifugio, ma evidentemente neanche lì riuscivo ad ignorare il senso di vuoto.

Torno a casa dopo un'intera serata passata fuori con i miei amici. È ancora presto, ma causa di un imprevisto sono dovuta tornare a casa prima. Tutto al piano di sotto è spento allora mi dirigo al piano superiore in camera da letto. Apro la porta e accendo la luce e la scena che mi ritrovo davanti mi lascia senza fiato: Payton con un'altra ragazza.

"NO!" spalancai gli occhi e mi misi a sedere sul letto: era notte fonda.

Il sogno era diverso dalla realtà ma il contenuto era sempre lo stesso: Payton mi tradiva.

Mi guardai intorno non riconoscendo la stanza e nessun oggetto lontanamente familiare.

Solo quando vidi il mio telefono poggiato sul comodino, mi allungai per prenderlo.

Lo accesi e mi coprii gli occhi per la forte luce che emanava.

La schermata blocco mostrò l'orario: le 3.42 AM.

Solo dopo mi accorsi delle 137 chiamate senza risposta, dei 264 messaggi da parte di Payton e delle 20 chiamate e dei 72 messaggi di Avani.

Ignara ancora del contenuto, ascoltai l'ultimo messaggio lasciato in segreteria da Payton risalente a soli 15 minuti fa.

"Fammi spiegare Katie, ti scongiuro. Non avrei voluto che lo venissi a sapere così, te lo avrei detto io nel momento giusto. Ti prego perdonami. Se mai ascolterai questo messaggio sappi che ti amo." la sua voce rotta dal pianto mi provocò infiniti brividi. La voglia di andare li ed abbracciarlo era forte, ma quando mi ricordai di quello che aveva fatto sparì tutto.

Una lacrima amara scese lungo la guancia e arrivò alla mandibola, fino a scivolare e toccare il lenzuolo in un suono impercettibile.

Mi arresi all'idea che non sarei più riuscita a prendere sonno e lentamente mi alzai dal letto.

La testa pulsava forte e i sintomi del dopo-sbornia si facevano sentire.

Aprii la porta della stanza e mi ritrovai in un corridoio a me sconosciuto.

Dopo aver vagato senza una meta ben definita mi ritrovai di fronte ad una scalinata e scesa al piano di sotto riuscì a capire dove mi trovavo: alla Sway House.

Dove potevo essere se non qui?

In effetti era vero, dopo tutto quello che era successo non potevo tornare alla Hype House, dove c'era anche lui.

"lui" sussurrai e strinsi la maglietta in un pugno all'altezza del petto.

Gli occhi iniziarono a bruciare e sentivo le lacrime minacciare di uscire.

Inspirai ed espirai lentamente cercando di controllare le emozioni e sembrò funzionare.

Andai di nuovo verso le scale e scesi al piano terra e andai in cucina.

Bevvi un po' d'acqua e cercai qualcosa da mangiare.

Trovai una merendina e non persi tempo ad addentarla.

Il mal di testa si stava già attutendo ma sapevo che non se ne sarebbe andato del tutto: avevo bisogno di una tachipirina.

Mi ricordai di averne un pacco dentro la borsa e mi diressi verso le scale, per tornare in camera, sperando che una volta arrivata l'avrei trovata lì.

Arrivata al terzo piano riercorsi il corridoio buio alla ricerca della porta della camera, quando mi accorsi di un particolare che prima non avevo notato.

In fondo al corridoio c'era una porta aperta che mostrava la visuale di un balcone.

La finestra che permetteva l'accesso al terrazzo era aperta, segno che anche qualcun'altro non riusciva a dormire.

Lasciai perdere e entrai nella mia camera, avevo bisogno di togliermi questo maledetto mal di testa o non sarei riuscita a darmi pace.

Notai la mia borsa appesa alla maniglia della porta e lasciai fuoriuscire un sospiro stanco.

Tirai fuori la pastiglia e la ingerii accompagnata da un po' d'acqua.

Mi sedetti sul letto e rimasi lì per un tempo indefinito a fissare un punto fisso.

Gli avvenimenti della serata mi passarono davanti: ricordi belli si proiettavano come un film, noi che ridevamo spensierati e facevamo giochi stupidi. Finché non mi apparvero davanti gli occhi lucidi di Payton, lui che urlava disperato mentre io mi allontanavo.

Strinsi forte gli occhi e le mani in un pugno e sentii le unghie affondare nei palmi, tutto questo nel tentativo di eliminare questi ricordi dalla mia mente.

Mi alzai dal letto e tornai in corridoio: dovevo distrarmi.

Girai la testa nella direzione della camera di prima e notai che la finestra era ancora aperta e che questa volta appoggiata alla ringhiera del balcone c'era una figura slanciata.

Mi avvicinai silenziosamente ed entrai in stanza.

"non sono l'unico a non riuscire a dormire allora" disse Anthony non appena lo raggiunsi e lo affiancai.

"già" sospirai.

"sai hai ragione" disse all'improvviso senza però spostare lo sguardo da davanti a sé.

"non ti seguo" lo guardai confusa.

"per quanto odi ammetterlo io ci tenevo a lei e ci sto male" fece riferimento ad Avani "ma dopo questo non so se riuscirò a perdonarla" si voltò finalmente verso di me.

"ti capisco" lo guardai negli occhi e notai ancora una volta la sua tristezza.

Lo strinsi forte in un abbraccio e lui fece lo stesso, come se questo potesse bastare a riempire il vuoto che entrambi provavamo.

"supereremo anche questa" sussurrò tra i miei capelli "abbiamo passato di peggio"

Mi abbandonai alle sue parole, sperando che fossero vere.

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Capitolo del giorno!
Spero vi piaccia e prima che qualcuno lo chieda: tra Anthony e Katie c'è solo una forte amicizia, niente di più!
Love u❤️

𝓼𝓰𝓾𝓪𝓻𝓭𝓲 𝓭𝓲𝓼𝓽𝓪𝓷𝓽𝓲 𝟐 | Payton Moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora