19. Altri Problemi

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"papà?"

Sbattei gli occhi più volte, non poteva essere veramente qui, sicuramente era solo la stanchezza accumulata nei giorni che mi faceva brutti scherzi.

"Katie" impallidí quando mi riconobbe.

Rabbrividii non appena i miei occhi scrutarono la sua figura: i vestiti che indossava erano sporchi e ormai rovinati, la faccia era segnata da una folta barba, gli occhi erano iniettati di sangue ed appena sotto trovai due profonde occhiaie.

"papà, stai bene?" finalmente riuscii a muovermi e senza pensarci due volte mi avvicinai.

Poggiai entrambe le mani sulle sue guance e osservai meglio il suo viso.

Nonostante tutto era pur sempre mio padre ed avrei fatto di tutto pur di aiutarlo.

"si tesoro, sto bene" disse con voce stanca.

"perché sei qui? Come ci sei arrivato? Perché? Stai lavorando? Cosa fai?" sparai domande a raffica.

"sei sempre la stessa" scosse la testa e fece un debole sorriso.

"risponderai a tutte le mie domande in quel bar" dissi decisa e indicai la struttura poco distante.

Lui annuì e iniziammo a camminare, con Tayler alle spalle.

Entrammo nel bar, ci sedemmo nel primo tavolo libero e subito porsi le mie domande.

"dopo che sono andato via da casa ho guadagnato qualche soldo. Il mio obbiettivo era quello di trasferirmi in un'altra città, diventare una persona migliore" deglutí e spostò lo sguardo alla mia sinistra, dove sedeva Tayler.

Capii subito le sue intenzioni, ma lo precedetti.

"Tayler ti dispiace?" feci cenno verso mio padre "cose di famiglia, ti annoieresti a morte. Puoi raggiungere gli altri se vuoi" dissi.

"non me ne vado. Posso allontanarmi, ma non ti lascio da sola con lui" mi sussurrò all'orecchio per non farsi sentire.

Acconsentii e suguii Tayler con lo sguardo mentre si allontanava e si andava a sedere in un tavolo poco distante.

Rivolsi di nuovo la mia attenzione sull'uomo di fronte a me.

"puoi continuare adesso"

"ho provato a migliorare, a fare qualcosa di giusto per una volta, ma non ce l'ho fatta" abbassò la testa "sono entrato in un brutto giro Katie e non riesco più ad uscirne" ammise.

Gli presi le mani e ricordai le parole di Anthony "supereremo anche questa, abbiamo passato di peggio" gli dissi sorridendo con le lacrime agli occhi.

"mi sei mancato papà" mi alzai, aggirai il tavolo e lo andai ad abbracciare.

"anche tu tesoro"

"vieni" lo presi per mano "ti porto a casa e poi ti trovo una sistemazione, okay?" dissi dolcemente.

Annuì titubante e feci cenno a Tayler di raggiungerci.

Gli spiegai la situazione in breve e a mia sorpresa si rivelò d'accordo con la decisione presa dalla sottoscritta.

Avvisammo i ragazzi che a causa di un imprevisto eravamo dovuti andare via prima, ma che non dovevano preoccuparsi.

Una volta arrivati a casa, costrinsi mio padre a fare una doccia e rubai una maglietta dall'armadio di Anthony e dei pantaloni da quello di Griffin.

Appena sentii il getto d'acqua scorrere presi il telefono e digitai il numero di mia madre, pregando di non averla disturbata visto le ore di differenza.

Rispose al terzo squillo.

"tesoro come stai?"

"sto bene, dobbiamo parlare" arrivai dritta al punto.

"cosa è successo?" chiese preoccupata.

"c'è papà qui con me" dissi schietta.

"tuo padre? A Los Angeles? Tesoro sei sicura di star bene?" la sua voce risultava ancora più preoccupata.

"sto benissimo mamma, ma non è questo l'importante" alzai leggermente la voce "per quanto sono riuscita a capire, papà non ha un posto dove stare e non voglio sapere dove ha dormito per tutto questo tempo. Dobbiamo trovargli una sistemazione. Riesci a prendere un volo per LA per domani?" chiesi speranzosa.

La sentii sospirare ma alla fine accettò "ci vediamo domani"

"ti voglio bene mamma" dissi prima di chiudere la chiamata.

Non avevo detto niente a mia madre sulla situazione tra me e Payton e sinceramente non avevo la più pallida idea di come avrebbe reagito.

Poco dopo mio padre uscì dal bagno, con addosso dei vestiti puliti e un buon odore.

"ho chiamato la mamma" iniziai "arriva domani e poi ti troviamo una sistemazione. Stasera puoi dormire qui" dissi e aspettai una sua risposta.

Lui annuì e mi sorrise "grazie" disse sincero.

La sera arrivò presto, così come la mattina.

Passai la notte in camera di Anthony visto che nella mia c'era mio padre.

I ragazzi furono molto comprensivi e non si lamentarono della presenza di mio padre nella casa.

Verso il pomeriggio arrivò anche mia madre che non perse tempo a dire quello che voleva fare.

"ho trovato una comunità qui a Los Angeles, loro ti accoglieranno e potrai riprenderti. Pagherò io la retta" spiegò brevemente e rimasi sorpresa dalla sua calma.

Passai lo sguardo da lei a mio padre più volte.

Quest'ultimo parve sorpreso quanto me.

"papà penso che sia la cosa più giusta adesso" gli sorrisi.

Ci pensò a lungo, nel frattempo io e mia madre ci scambiavamo occhiate speranzose.

"se questo servirà a farmi diventare un uomo migliore, allora sono d'accordo. Grazie" disse e subito lo andai ad abbracciare.

Vidi mia madre avvicinarsi e rimasi a bocca aperta alla scena che si parò davanti ai miei occhi.

"troverai di nuovo la felicità, proprio come ho fatto io. Ne sono certa" disse lasciando pacche affettuose sulle spalle di mio padre che le sorrise.

Mi commossi a quell'immagine e avrei voluto tanto avere l'abilità di fermare il tempo.

Chissà, magari anche io sarei riuscita a ritrovare la felicità.

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Capitolo un po' noioso lo so, ma era necessario🤷‍♀️
I prossimi capitoli saranno più movimentati, lo giuro!

JADEN E BRYCE SONO STATI ARRESTATI!! (nella vita reale)
mi sono informata e ho scoperto un po' di cose.
Se volete saperne di più rispondo su instagram---> K4tiaa_
(ho il profilo aperto, così che non mi dovete seguire per scrivermi😉)

Nonostante questo:
Love u❤️

𝓼𝓰𝓾𝓪𝓻𝓭𝓲 𝓭𝓲𝓼𝓽𝓪𝓷𝓽𝓲 𝟐 | Payton Moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora