36. A Che Cosa Stai Pensando?

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Payton's pov
"le hai dato la lettera?!" mi chiese Mads eccitata.

"non ancora" le risposi "sei sicura che mi farà tornare insieme a Katie?"

"certo Payt, è stata una mia idea e funzionerà" disse e vederla sicura di se mi fece tranquillizzare.

"eravate così carini insieme" disse sognante e un po' triste "devi dargliela subito!" esclamò dopo facendomi sobbalzare, questi suoi cambi di umore così veloci e improvvisi iniziavano a preoccuparmi.

"appena ne troverò l'occasione" le assicurai e lei annuì felice.

Ritornammo da Katie che ci guardò interrogativa, ma a mia sorpresa non chiese niente.

Era sempre stata curiosa e raramente riusciva a reprimere le domande che affollavano la sua testa.

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Infiliai le chiavi nella fessura e le girai sentendo il motore dell'auto partire.

"ti porto alla Sway" dissi girandomi verso Katie e la vidi annuire distrattamente.

Schiacciai l'accelleratore e partii per le strade di Los Angeles.

Silenzio totale, ecco cosa alleggiò nell'abitacolo per i primi 10 minuti di tragitto.

Decisi di rompere il silezio, solo quando sentii che la situazione iniziava a farsi imbarazzante "a che cosa stai pensando?"

Sembrò non sentirmi, troppo presa dai suoi pensieri, per non prestare attenzione a me e alle mie parole.

Aggrottai la fronte confuso, la curiosità mi colpì in pieno e improvvisamente ero spinto da un irrefrenabile desiderio di scoprire che cosa affollasse la sua mente.

Le ripetei la domanda e questa volta sembrò sentirmi.

"niente" rispose infatti, rivolgendomi un lieve sorriso, quasi impercettibile.

"arrivati" eslamai poco dopo fermandomi davanti alla casa.

Katie's pov

Da quando ero entrata nella sua macchina, il silenzio mi aveva circondata e i pensieri mi avevano riempito la testa.

Ricordi di Payton e me si proiettavano davanti come un film, pensieri felici: io e Payton sulla ruota panoramica, gli eventi, la lettera e la sorpresa per il suo compleanno.

"Katie, mi stai ascoltando?" sentii la voce di Payton arrivarmi attutita, ma non troppo da non attirare la mia attenzione.

Scossi leggermente la testa negando, leggermente imbarazzata.

"a cosa stavi pensando?" chiese curioso.

Sentii le guance scaldarsi e avrei giurato che erano di un colore rosso fuoco, tuttavia non potevo dirgli veramente quello a cui stavo pensando.

"niente" risposi poco dopo e quando sembrava per insistere, girò la testa verso la strada.

Le immaginii ripresero a correre davanti ai miei occhi, ma questa volta non si trattavano di bei ricordi, bensì di brutti: la notte sulla spiaggia di Santa Monica, le bottiglie di vodka vuote e la scoperta della verità.

𝓼𝓰𝓾𝓪𝓻𝓭𝓲 𝓭𝓲𝓼𝓽𝓪𝓷𝓽𝓲 𝟐 | Payton Moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora