Capitolo 22 non sa.

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I corridoi della scuola sono pieni di entusiasmo, ormai da ore.
Ragazzi che si preparano a fare la proposta.
Mentre le ragazze ridacchiano e sussurrano tra loro sull'argomento.
Tutto questo casino per il ballo d'inverno.
Manco fosse l'unico ballo che organizza l'istituto.
Emma sbuffa per l'ennesimo urletto di Isa.
Che da quando è arrivata sta raccontando di quale vestito metterà quella sera.
In genere Emma adora l'entusiasmo della nana.
Ma sentir parlare per ore di pizzi e merletti, non è proprio il massimo.
"Ok, il vestito lo hai.
Ma il cavaliere?
Sai vero che in genere si va in due a questi balli?"
Spazientisce Sofia, molto meno paziente di Emma.
Che però, in segreto, la ringrazia per aver fermato questa tortura.
"Certo che lo ho il cavaliere.
È Lucas."
Risponde Isa con sicurezza.
Facendo ridacchiare le sue amiche, ormai complici di questa telenovela.
"E lui lo sa?"
Aggiunge Emma, cercando di mostrarsi seria.
Mentre in realtà questa loro storia d'amore, è davvero divertente.
"Certo che lo sa, è scontato dai.
È il mio ragazzo perciò è normale che verrà con me."
È tutto inutile, la testardaggine di Isa supera quella di un mulo.
Nella sua mente è già tutto perfetto e colorato.
Il problema è che Lucas, è di diverso avviso, ma questo a lei non importa.
"Be', in questo caso, credo se lo sia dimenticato."
Sofia indica un punto dietro di lei.
Dove proprio il "suo" ragazzo è circondato da quattro ragazze, tutte quante interessate ad averlo come cavaliere.
E Lucas non sembra dispiaciuto, per nulla.
C'è un'altra cosa da dire su Isa.
La sua testardaggine e pareggiata solo alla sua gelosia.
La stessa che le sue amiche vedono scoppiettare nei suoi occhi.
"Ora gliela faccio vedere io a quelle oche giulive.
Gli stacco quei capelli finti, uno ad uno, a tutte e quattro."
Si impunta Isa, camminando verso il suo obbiettivo, sotto lo sguardo delle sue amiche.
Che dovrebbero intervenire o almeno fermarla, ma poi...
Dove sarebbe il divertimento?
E se la godono, guardandola spintonare via le ragazze, per poi stringersi a Lucas baciandolo sulla guancia.
Così facendo, segna il territorio e  le fa scappare.
"Ma che ti prende Isa?
Perché sta sceneggiata?"
L'affronto Lucas, ormai al limite per le attenzioni di Isa.
Che invece non si scompone, prendendolo sotto braccio.
"Dovresti ringraziarmi, ti ho salvato dall'assalto di quelle galline.
Perciò prego."
Lo trascina via, verso la sala delle macchinette.
Facendolo sbuffare per l'ennesima risposta senza senso.
La più piccola gli afferra il colletto della camicia, facendolo abbassare al suo livello.
Di questo passo gli verrà un ernia.
"Tu sei mio.
Arrenditi e smettila di contraddirmi."
E riprende a trascinarlo verso la sala.
Come se nulla fosse, come se loro fossero davvero una coppia.
"Sarà anche come dice lui.
Ma non mi sembra che scappi via."
Sofia da voce ai pensieri di entrambe.
Perché stiamo parlando di un ragazzo 2 metri al cubo, contro una nana da giardino.
Quindi potrebbe staccarla senza il minimo sforzo.
Cosa che Lucas non fa mai, nonostante si lamenti sempre di lei.
"Secondo te, quanto tempo ci metterà ad ammettere che gli piace?"
La voce di Emma viene coperta parzialmente dalla campana della fine pausa.
Ma Sofia la sente bene e sorride completamente d'accordo con la sua complice.
"Poco.
O almeno lo spero per lui, perché Isa ormai è decisa.
E quella nana è davvero pericolosa."
Mentre camminano verso la prossima aula, il loro umore eclissa completamente.
Quando vedono un ragazzo venir buttato a terra da Mason, uno dei ragazzi arrivati negli ultimi giorni.
"Ti avevo avvisato.
O mi portavi i compiti o per te finiva male."
Ringhia Mason contro il povero ragazzo a terra, che trema terrorizzato.
Un ragazzino minuto che forse non è nemmeno del loro anno.
Quando Mason sta per aggredirlo fisicamente, le due ragazze intervengono, frapponendosi tra loro.
"Toglietevi e fatevi i cazzi vostri."
Ma le due ragazze non demordono.
E mentre Sofia aiuta il ragazzino ad alzarsi , Emma lo affronta dura e irremovibile.
"Non so a quale indecenza sei abituato nel tuo ex istituto.
Ma qui atteggiamenti tanto villani non sono ben visti."
Emma Lopez, la ragazza abituata a stare dietro le quinte, ora è al centro dell'attenzione di tutti, con tanto di fari puntati addosso.
Ma a lei non le interessa.
Poiché può accettare tutto, ma il bullismo è una vigliaccheria che non tollera.
Mason, con sorriso malizioso si avvicina a lei, che non si smuove di un centimetro.
"C'è da dire che lì non c'erano sicuramente ragazze tanto...
Agguerrite."
Emma non nasconde un smorfia di disgusto.
Poiché sa bene cosa nasconde questo commento indecente.
"Mi chiedo che anche sotto le lenzuola sei una tigre."
Lui allunga una mano verso il suo viso, senza raggiungerlo grazie allo scatto indietro di Emma.
Che lo guarda, come si guarda una parassita che si attacca alla vita come una zecca.
"Osa toccarmi e la tua carriera finisce qui."
L'espressione di Mason cambia totalmente, diventando aggressivo.
Furioso per essere stato sfidato, per giunta da una donna.
Sentendo il fastidio aumentare quando la Lopez non mostra segni di cedimento.
Nemmeno quando si trovano faccia a faccia.
"Come osi minacciarmi."
Non c'è differenza di altezza e Emma non ha un corpo minuto, perciò l'unica cosa in risalto sono i muscoli di lui che risaltano a causa del respiro accelerato.
La mano di lui si alza, pronta a colpirla.
Mostrandosi ancora più vigliacco agli occhi di tutti, fermi vicino ai due per vedere la scena.
Ma sulla scena entrano altri due personaggi.
Oliver, che ferma il polso alzato di Mason.
E Caleb, che si mette a scudo davanti a Emma, tirandola dietro di sé.
I due ragazzi stavano arrivando da due fronti opposti, nell'esatto momento in cui Mason ha perso la pazienza.
E non ci hanno pensato un secondo a intervenire per difendere la Lopez.
Caleb arrivando da dietro quest'ultima e Oliver dietro Mason.
"Ti conviene sparire, se non vuoi che finisca male."
Ringhia a denti stretti Oliver, senza lasciare la presa su Mason.
Pronto a colpirlo alla prima parola che riterrà inopportuna.
Mantenendo non sa quale calma all'idea che sarebbe potuto arrivare troppo tardi.
All'idea di questa mano sul viso di lei.
Mason osserva i due, valutando l'idea di attaccarli entrambi, se non fosse che poco lontano nota Lucas correre verso di loro.
Sapendo bene che la Lopez è una sua cara amica.
Perciò, capendo di finire male, sbuffa liberandosi dalla presa di Oliver.
Andandosene con la coda tra le gambe, da bravo codardo quale è.
"Grazie ragazze.
Se non foste arrivate voi, sarei finito davvero male."
Le ringrazia di cuore il ragazzino, per poi andare via.
Seguito da tutto il pubblico che si era creato, dato che ormai non c'è più nulla da guardare.
Rimangono solo loro, ma l'attenzione principale e su Emma e Caleb, ora faccia a faccia.
"Stai bene?"
Le chiede, allungando le mani sul viso di lei.
Questa volta senza che lei si sposti, poiché ancora frastornata da ciò che è successo.
Annuisce, senza però rendersi conto di ciò che la circonda.
Perché concentrata sul suo cuore che ora, con la mancanza di adrenalina, batte forte nel petto.
Ma Oliver non lo sa.
Non sa che lei non sta facendo caso a quelle mani sul suo viso.
Non sa che lei non da importanza alla presenza di Caleb davanti a sé.
Vede solo lei tremare tra le mani di lui.
E chissà quale meccanismo si muove dentro la sua mente.
Quale sentimento lo spinge a stringere i pugni ed andare via, ferito da quell'immagine di lei nelle mani di lui.
"Vuoi andare a prendere qualcosa alle macchinette?"
Chiede ancora Caleb, senza togliere il suo tocco.
Un tocco che ora Emma sente e che gli ustiona la pelle.
Si sposta da lui, cercando con lo sguardo Oliver.
Ma, aimè, lui è già andato via senza aver la possibilità di vedere la sua reazione.
Ma lei non sa quello che ha visto lui.
Non sa quanto quell'immagine sia stata un peso sul suo petto.
Sa solo che lui è andato via, senza chiederle come stia, nonostante sia corso in suo aiuto.
"No."
Si limita a rispondere, correndo via seguita a ruota da Sofia e Isa.
Perché, la prima, sa bene quale malessere sta crescendo nella amica.
Rimangono solo un Caleb confuso e un Lucas a cui non piace per nulla tutta la situazione.
"Lascia perdere Emma.
Non fai per lei."
Gli parla in modo duro Lucas, attirando il suo sguardo.
Digrignando i denti quando lo sguardo di lui è sfida e non sentimento verso di lei.
Per Caleb è solo l'ennesimo gioco e Lucas non rimarrà immobile in attesa che la ferisca.
E con un ultimo sguardo, lo lascia solo nel corridoio ormai vuoto.
Ma Caleb non si arrende, non si arrenderà.
Emma è un tesoro prezioso a cui molti ambiscono, ma che solo lui potrà cogliere.
Emma Lopez sarà la coppa, il trofeo più prezioso da mettere su un piedistallo di cristallo.
E lui lo vincerà, vincerà questo premio senza dar peso a ciò che una sconfitta può dare a lei.

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