Il martedì è arrivato in fretta.
Oliver è riuscito nel test di matematica, ed è fiducioso nel risultato.
Nonostante il nervoso non lo abbandoni da tre giorni.
Prima di uscire dall'aula, si volta ancora una volta verso il banco di Emma, vuoto.
E da quel contatto di sabato che non la vede.
E persino andato al locale, senza risultati.
Per non parlare di Sofia, ha provato persino con lei mandandogli un messaggio e chiedendole di Emma durante la pausa pranzo di ieri.
Ricevendo la stessa risposta.
"Se lei non c'è, non c'è.
Quindi non rompere il cazzo."
Per poi andarsene via, senza dargli modo di rispondere.
Facendogli salire ancora di più il nervoso.
Quella ragazza gli ha toccato corde, che non sentiva vibrare da tempo.
E ora sembra scomparsa nel nulla cazzo.
Da quel contatto, continua a pensare a quel bacio mancato.
Che ormai è diventata una ossessione.
Non è amore, ne affetto.
Ma una attrazione pericolosa.
Una ossessione che porta all'insonnia, nervoso e desiderio.
Brama la sua pelle, per il semplice concetto di non poterla avere.
"Mi spieghi che cazzo hai Oliver?
Sembri mestruato cazzo."
Gli urla dietro Rayan, seguendolo verso l'armadietto.
Senza però ricevere risposta.
Come può spiegare cosa sente?
Come può dire ai suoi amici che desidera ardentemente la pelle della sua tutor.
La stessa che loro credono ancora una stronza.
Mentre la realtà non potrebbe essere più lontana.
"Cazzi miei."
Apre lo sportello con rabbia, buttandoci dentro tutti i libri inutili.
Una volta finito, l'occhio gli cade a terra, dove un foglio è appena scivolato dal suo armadietto.
- Vediamoci dopo gli allenamenti al pub.
By Emma.-
Questo è davvero il colmo.
Prima scappa via, sparisce per giorni e ora pretende che lui esegua gli ordini come un fottuto cane?
Accartoccia il bigliettino, buttandolo nel primo secchio disponibile.
Non starà ai suoi comodi, col cazzo che ci andrà.
"Andiamo a mangiare.
Abbiamo bisogno di energie, altrimenti il coach oggi ci distrugge."
Consiglia Owen, osservando l'amico ancora nervoso.
Sospirando amareggiato.
Ormai è da troppo che lo vede in questo stato.
E, ad essere sinceri, gli manca la leggerezza e allegria che ha perso.
Il pranzo si conclude velocemente.
Rayan fa di tutto per far sorridere l'amico, inventando sul momento le peggior battute.
Ma inutilmente.
Oliver non li sta nemmeno ascoltando.
Continua a mangiare in silenzio, fissando il tavolo dove ci sono solo Sofia e Lucas.
I due amici capiscono che qualsiasi cosa stia succedendo, riguarda la Lopez.
Ed è ora di venire a capo di questa storia.
Una volta negli spogliatoi, aspettano che tutti escano, per chiudere la porta.
Mettendo in trappola Oliver, che si sta ancora preparando.
"Lo facciamo per lui."
Sussurra Rayan, mentre Owen annuisce d'accordo.
"Andiamo?"
Oliver si presenta davanti a loro, sembrando molto più minaccioso con la divisa da football.
"Prima ci spieghi che cazzo ti sta succedendo.
Altrimenti non esci da qui."
Lo ferma Rayan, appoggiandosi con la schiena alla porta d'uscita.
Facendo spalancare gli occhi a Oliver.
"Sapete perché sono nervoso.
Quindi levatevi dai piedi."
Stringe la presa sul casco, illudendo alla storia degli incontri.
Non convincendo però i due amici.
Sanno che non è il suo unico problema.
E, non sanno come, sanno che c'entra la Lopez.
"Non prenderci per il culo Oliver.
Non è solo quello cazzo."
Owen vorrebbe mantenere un tono calmo e rassicurabile.
Ma in realtà la sua voce trasuda rabbia e delusione.
Delusione perché l'amico non si confida più con lui.
"Non so di che cosa state parlando."
Al contrario di Owen, Rayan sospira rassegnato.
Conosce bene Oliver, e sa che non parlerà mai se messo alle strette.
Anzi, si chiuderà ancora di più.
Posando una mano sulla spalla di Owen, attira il suo sguardo.
"Lascialo stare, se non si fida di noi, non possiamo farci nulla."
La tristezza nella voce dell'amico, fa ingoiare a vuoto Oliver.
Che si sente un pezzo di merda per aver trattato così le uniche due persone che gli vogliono davvero bene.
I fratelli, che l'hanno sempre sostenuto, e mai abbandonato.
Con cui ha condiviso risate e lacrime.
Con cui ha diviso una vita.
Che l'hanno saputo consolare e prendere a calci quando sbagliava.
Spinto dal rimorso, dalla vista di loro che se ne vanno.
Finalmente sfoga tutto ciò che sente.
"È colpa della Lopez.
Mi sta fottendo il cervello."
I due amici, soddisfatti di aver centrato il punto.
Richiudono la porta, pronti ad ascoltarlo.
Soprattutto grazie ai dieci minuti di anticipo sugli allenamenti.
Si siedono sulla panchina.
Osservando l'amico fare avanti e indietro, passarsi una mano tra i capelli con nervoso.
"Non è vero che fa schifo come tutor.
Anzi..."
Con un senso di libertà gli racconta ogni cosa.
Dalla prima lezione, lo scontro avvenuto fuori dal locale, il litigio in biblioteca, l'aiuto che gli ha proposto in quello spogliatoio.
Fino ad arrivare al quel maledetto bacio mancato.
"Non è la prima volta che ho sentito quel brivido..."
Continua, raccontando di quel contatto avvenuto dopo i risultati del test.
Raccontando di quei brividi, che credeva di aver sentito solo lui.
Fino a giustificarlo come una illusione dovuta all'euforia.
"Ci stai dicendo che sei innamorato amico?"
Fino ad ora i suoi amici l'hanno ascoltato in silenzio.
Senza giudicare o chiedere nulla.
Ma, vedendo lo scintillio nei suoi occhi, il dubbio è doveroso.
"Non dire cazzate Owen, l'amore non c'entra un cazzo."
È sincero, non crede in quel sentimento.
E sa di non provarlo per Emma.
Quello che sente è diverso da quel sentimento camuffato da buoni propositi.
"È diverso.
Lei è adrenalina in vena, è mistero.
Una scatola cinese senza istruzioni.
Con la sua freddezza, incendia ogni mio desiderio.
Lei è la mia eroina."
E con l'ultima frase ha detto tutto.
Perché gli amici sanno bene cosa significa.
Sopra tutto Rayan, che ci sta passando con Sofia.
"Sei andato in fissa amico.
Non credi sia solamente perché è una tipa difficile?"
Owen dei tre è quello più casinista.
Ma anche più rigido per quanto riguarda situazioni come queste.
"Forse è proprio questo il punto.
La vedo come una terra inviolata, una preda impossibile.
E questo aumenta il mio bisogno di averla."
La situazione sembra abbastanza semplice.
Lui vuole ciò che non può avere.
E il suo carattere testardo non aiuta.
Oliver è sempre stato così.
Quando si impunta su una cosa, nulla riesce a farlo desistere.
"Ok, sai che siamo con te.
Ma non fare cazzate Oliver.
Se, come dici tu, finalmente hai trovato qualcuno che ti fa alzare la media.
Non mandare tutto a puttane per un capriccio."
Detto questo, concludono lì la discussione, perché chiamati a gran voce dal coach.
Oliver ripensa alle parole di Owen per tutto l'allenamento.
E non può che dargli ragione .
Se dovesse riuscire ad averla carnalmente, per poi abbandonarla.
Perderebbe l'unica possibilità di riuscire nel suo intento.
Cioè uscire da questo istituto e diventare giocatore professionista.
Negli allenamenti ci mette anima e corpo.
Godendo nell'euforia che gli dà il gioco.
E decide che ha ragione l'amico.
Non rinuncerà a questo, per una scopata.
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Macchiati di Me
RomanceOliver Johnson, è il classico bad boy, figlio di papà, un vanto a sentire lui. Ribelle e dannato, vive la vita al momento, fregandosene delle regole. Si mostra superficiale e freddo, nascondendo segreti e lotte. Sempre al centro della situazione, m...