E strano come si passi dal nulla al tutto.
Da come ci si risvegli in una casa vuota, per poi ritrovarsi in una sala piena di gente.
Eppure per Oliver è così.
All'improvviso dal vuoto, si è ritrovato in mezzo a una famiglia numerosa.
Oltre ad Al, Diana, Emma e Caterina.
Ci sono anche Sofia e Lucas, con le loro famiglie.
Ed Oliver, durante la preparazione della festa, ha scoperto cosa lega Emma ai suoi amici.
Le loro famiglie legate alla divisa militare.
La madre di Sofia fa parte del corpo militare, presente grazie a un congedo provvisorio.
Mentre il padre è medico nella caserma in città.
Dei due sicuramente Sofia ha preso dal padre, poiché entrambi dimostrano una vivacità un po' stramba, ma davvero piacevole.
Tanto che il padre, un uomo di circa quarantacinque anni, non nasconde i numeri tatuaggi.
E un taglio di capelli, tutt'altro che ordinario.
Mentre Lucas è accompagnato dalla madre.
Una donna in carriera, dall'aspetto elegante e raffinato anche per la sua fisicità minuta e un po' bassina.
Purtroppo Oliver non può dire se Lucas assomigli al padre, non avendolo mai visto, poiché deceduto molti anni fa in un attentato.
Esattamente durante l'attacco alle torri gemelle.
Tutte informazioni avute di nascosto da Sofia, che gli ha tenuto compagnia.
Anche se, in realtà, crede che lei lo abbia fatto solo per non lavorare.
Usando la scusa di intrattenere lui e Camilla.
"Forza, non siate timidi, tutti a tavola."
Urla Diana, indicando la splendida tavolata a ferro di cavallo.
Scelta, come forma, per essere tutti più vicini.
Oliver si siede al fisco di Al, guardando con ammirazione e gioia la tavola.
I colori che la rendono più bella, più festiva.
Il tutto arricchito da cibi di tutti i generi, preparati dalle donne presenti.
Osserva, sorridente, la nonna sedersi davanti a lui che ricambia con la stessa felicità.
Poiché anche lei è da tanto che non vive emozioni così genuine.
Così famigliari.
Tutti prendono posto.
Ed è scontato dire che Emma si ritrova a fianco ad Oliver.
Iniziando a credere che la sua famiglia stia complottando contro di lei.
E non è del tutto falso dato che è stata l'ultima a sedersi.
E che l'unico posto libero sia proprio al fianco del ragazzo.
E in più, gli sguardi tra sua madre e Sofia, le danno la certezza.
Quelle due stanno confabulando contro di lei.
E anche Camilla non sembra innocente agli occhi del nipote.
Poiché non nasconde un sorriso soddisfatto nel vedere i due così vicini.
In tutto questo piano però, i due si ignorano, prendendo parola con i compagni vicino.
Oliver che parla della partita con Al, mentre Emma cerca di tenere buono Thomas che non vede l'ora di iniziare la cena.
Le tre donne sbuffano mentalmente, nel vedere le loro aspettative andare in fumo.
Si aspettavano sguardi innamorati tra i due, da fare invidia alla loro telenovela preferita.
E invece loro, testardi come due muli, si ignorano totalmente.
Ma c'è da dire che la serata è ancora molto lunga.
Diana arriva al tavolo, porgendoci sopra un favoloso tacchino.
Che sembra essere stato rubato da qualche pubblicità televisiva, per quanto è bello.
Al, come sempre quando si tratta di mangiare, si prepara all'assalto allungando la mano verso la prelibatezze.
Ricevendo uno schiaffo sulla mano da parte della moglie.
"Barbero e ingordo.
Dopo tanti anni di matrimonio ancora non hai imparato."
Lui sbuffa, come solo Thomas potrebbe fare, per poi prendere la mano della moglie, che prende quella di Camilla e così via tutti gli altri.
Fino ad arrivare alla mano di Emma, che stringe quella di Oliver.
Scoprendo che per quanto i due possano ignorarsi, basterà sempre un solo gesto o tocco a farli riavvicinare.
"Ti ringraziamo per questa splendida cena.
E per averci permesso di essere tutti insieme a godercene.
Preghiamo per le nostre famiglie, non presenti oggi.
E per le persone che non ci sono più su questa terra, ma che sono marchiati nei nostri cuori.
Ti ringraziamo per gli ospiti inaspettati, che hanno portato ancora più colore alla tua tavola.
Amen."
Conclude Diana, con lo sguardo un po' lucido, finendo subito tra le braccia del marito.
Ogni anno la preghiera è la stessa ma lo è anche l'emozione che essa rinchiude.
E che tocca persino una tedesca come lei.
E, ad Oliver, non resta che meravigliarsi sempre di più di quante cose non conosce.
E di quante volte a giudicato così superficialmente ciò che lo circondava.
"Be', finitela di guardarmi così.
E mangiate che si raffredda."
Torna la solita Diana, sentendosi un po' troppo osservata.
"Non ho cucinato tutto il giorno per servirlo freddo.
Perciò, forza Albert, servi questo splendido tacchino."
Il marito sorride, per nulla toccato dal tono duro della moglie.
Anche perché ormai sa che dietro questo scudo, c'è un cuore grande e di estrema dolcezza.
Gli ruba un bacio, facendola sbuffare perché odia le smancerie in pubblico, ma rubandogli anche un sorriso nascosto.
Il tutto sotto lo sguardo di Emma, che si chiede come sia fare parte di un amore così sincero.
Così grande nonostante i caratteri così forti e mascherati dal gelo.
E, inevitabilmente, lo sguardo gli cade su Oliver.
Che sorride cortese mentre Al gli porge il pezzo di tacchino.
Lo sguardo cade su di lui in modo inconscio, come se fosse proprio lui la risposta alla sua domanda.
E quando lui si volta verso di lei, per chiederle il piatto da riempire, si blocca tutto.
Gli sguardi si fondono, si uniscono, si prendono gioco di sé.
Ed è un pensiero che la sfiora dolcemente, la bellezza nell'illudersi che lui stia pensando lo stesso.
Ed è strano a come siano arrivati a questo.
A come sia iniziato tutto da un obbligo.
E litigare fino a farsi male.
E baciarsi e litigare ancora.
Non parlarsi, trattarsi con indifferenza.
Tutto questo per arrivare a dove?
A fingere di essere semplici conoscenti, persino perfetti sconosciuti.
Emma si sente tirare da dietro e si risveglia da qualsiasi cosa sia successa in quello sguardo, richiamata dalla mano di Thomas.
Che, giustamente, le chiede di sbrigarsi perché ha molta fame.
Emma è frastornata, risvegliata di colpo in un mondo dove loro non sono soli.
Ma sotto lo sguardo sorridente di tutto.
Cosa che fa arrossire Emma, spingendola ad abbassa lo sguardo passando il suo piatto e quello del fratello.
Continuando questa catena umana, senza avere il coraggio di alzare gli occhi dal tavolo.
Al contrario Oliver è più spudorato, e continua a guardarla nonostante il movimento dei piatti nelle mani.
Continuando a chiedersi quale potere abbia la Lopez per prendere la sua mente e confonderla così tanto.
Fino a farlo sentire perso, in chissà quale strano ma dolce pensiero.
Una volta che tutti si sono serviti, torna anche lui con lo sguardo sul piatto, con un sorriso amaro.
Queste emozioni così logorroiche e strane, non avranno mai una risposta.
Almeno fino a che entrambi non cadranno insieme, mano nella mano, sinceri di volersi aprire totalmente.
Ma per ora non resta che questo piacere nello stare vicini.
Si accontenta di entrare in un pezzo di lei, aprendo un pezzo di sé.
Perciò ringrazia questo strano destino che la portato qui, a questa cena.
Pensando di aver finalmente capito quanto può essere dolce il sapore di una famiglia.
Non volendo però pensare alla casa vuota e fredda che l'aspetterà dopo.
"Buon appetito e grazie di essere qui."
Sorride Al, guardando i suoi invitati uno a uno.
Sorridendo amareggiato quando incontra lo sguardo del ragazzo.
Triste e un po' malinconico, ma comunque felice di trovarsi a questa tavola.
E, infondo, le feste servono proprio a questo.
A stare insieme alle persone che fanno parte della propria vita...
Ringraziando di avere questa fortuna.
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Macchiati di Me
RomanceOliver Johnson, è il classico bad boy, figlio di papà, un vanto a sentire lui. Ribelle e dannato, vive la vita al momento, fregandosene delle regole. Si mostra superficiale e freddo, nascondendo segreti e lotte. Sempre al centro della situazione, m...