Non cercare con lo sguardo la Lopez, è stato facile per Oliver.
Anche perché lei è stata assente fino a questo mercoledì pomeriggio.
Oliver ha così mantenuto la sua promessa di non guardarla, ma senza riuscire di togliersela dalla testa..
Perché non vederla in classe, l'ha portato a chiedersi più volte dove fosse.
Perché non è venuta.
Quali sono quindi questi problemi famigliari, da farla sparire per tre giorni scolastici.
È rimasto frastornato quando questa mattina Sofia lo ha avvisato che Emma lo aspettava al solito posto, il pomeriggio, per le ripetizioni.
Si è presentato in anticipo, trovandola già lì, indaffarata con gli appunti persi in questi giorni.
E non solo Oliver è stato freddo per tutto l'incontro, ma anche Emma è diventata indifferente, come se fossero tornati indietro al primo giorno.
Non hanno fatto ripetizioni, ma parlato della tabella di incontri.
Poiché entrambi hanno molti impegni.
Oliver con il football, per la vicina partita di inizio stagione.
Mentre Emma, in realtà non l'ha detto.
Si è limitata a dire che ha problemi famigliari, nulla di più.
Cosa nasconde la Lopez?
Perché è così assente, così distaccata?
Gli sono vorticate in continuazione queste domande nella mente.
Senza però dargli voce.
Limitandosi a scegliere il mercoledì, libero per entrambi.
E di decidere in futuro incontri extra in vista di verifiche o interrogazioni.
Dopo aver concluso la discussione, si sono semplicemente salutati con un "ci vediamo".
Prima di andare ognuno per la sua strada.
Quell'incontro freddo e informale, è rimasto addosso a Oliver per tutto il resto della giornata.
Persino ora, a tarda sera, in macchina con gli amici alla ricerca dell'avventura.
Quella ragazza non lascia i suoi pensieri.
I suoi amici ridono e scherzano, mentre lui in silenzio osserva fuori dal finestrino.
Osserva la gente camminare sui marciapiedi, continuando a cercarla.
Come se si aspettasse di trovarla davanti a sé, a camminare tranquilla con i due amici.
Ma volte il destino è davvero ironico.
Perché mentre cerca lei, si ritrova davanti a un locale.
Un pub.
The Memory PUB
Il locale dove lei lavora.
"Fermati Owen.
Fermati."
I due amici, preoccupati per il tono dell'amico, smettono di ridere, e Owen parcheggia la macchina a lato della strada.
"Ei amico, hai avvistato una bella gallinella?"
Gli chiede Rayan dal sedile posteriore.
Cercando di capire il turbamento dell'amico.
"Ho voglia di bere.
Andiamo lì."
Gli indica il locale, scendendo dalla macchina.
Lasciando i due ragazzi a guardarsi per qualche secondo.
Del tutto stupiti dalla decisione dell'amico.
Sono abituati a locali costosi e di lusso.
Non sicuramente a un bettola come questa.
All'interno la musica sembra vecchio stampo, mentre una fila di moto occupa tutta la facciata.
Scendono dalla macchina, affiancando Oliver, che finisce in fretta la sigaretta.
"Perché proprio qui amico?
Non sembra un granché."
Gli chiede Owen, senza però ricevere risposta.
Ormai Oliver è deciso a entrare lì dentro, sperando che Emma abbia il turno.
"Una birra e basta.
Non fate gli altolocati del cazzo."
Li prende in giro Oliver, sapendo di aver fatto segno.
Infatti i due amici lo seguono verso l'interno.
Non sono mai stati conforme alle regole del bon-ton, quindi odiano essere ritenuti tale.
Una volta superato l’ingresso sii fanno spazio tra la folla, senza attirare l'attenzione. grazie ai loro vestiti casual.
Si posizionano al bancone, dove un uomo di una certa età e spessore, è impegnato ad asciugare dei boccali da birra.
"Che volete?"
Gli chiede scocciato, lasciando i ragazzi spiazzati.
Abituati a tutt'altro trattamento.
"Si può avere un tavolo, o c'è solo servizio al bancone?"
Gli chiede Oliver, non digerendo il tono dell'uomo, che ora lo guarda malamente.
Senza che Oliver si lasci toccare, nonostante l'uomo davanti a sé è il triplo di lui, accettando lo sguardo di sfida.
L'uomo mettendo via il boccale, gli sorride divertito.
"Mi piaci ragazzo.
C'è un tavolo lì, ti mando qualcuno."
Gli indica con un ghigno un tavolo poco lontano.
Che i ragazzi raggiungono senza dire una parola.
Guardandosi intorno, curiosi dalle sembianze diverse dalle aspettative.
Il locale è molto diverso dall'esterno.
Pulito e oscuro, sembra un locale degli anni 90.
I mobili e il bancone sono interamente in legno, mentre le vetrate verso l'esterno sono colorate e raffigurano santi o angeli.
Sul soffitto, non ci sono lampadari classici, ma tante lanterne che danno un tocco di ospitalità al luogo.
Il pavimento è a piastrelle marroni a rombi.
E in fondo c'è anche un piccolo palco, dove una band suona musica vecchio stile.
Nel complesso il luogo sembra una vecchia tavola calda, piena di motocicli e uomini di una certa età, che sorseggiano birra e ascoltano musica.
Mentre le cameriere con una divisa, anche essa stile anni 90, girano tra i tavoli e il bancone.
Insomma molto diverso dall'idea di bettola che avevano i ragazzi.
"Che vi porto ragazzi?"
Distolgono lo sguardo dall'ambiente, per guardare la cameriera.
Che riconoscono subito.
"Non ci credo, la cheerleaders dai capelli rosa ci servirà?
Assomiglia molto ai film erotici che ho fatto su di te."
Parla Rayan, osservandola dalla testa ai piedi.
L’ha già vista con la divisa scolastica e quella da cheerleaders.
Ma questa, supera tutti i suoi sogni proibiti.
"Che ci fanno gli scapoli d'oro in questo luogo.
Vi siete persi?"
Incalza lei, portandosi la matita alla bocca.
Gesto che non passa inosservato a Rayan.
"O no mio amor.
È stato il destino a guidarmi da te."
Gli sussurra con voce roca, incastrando i suoi occhi in quelli della ragazza.
Che si piega sul bancone, trovandosi faccia a faccia con il bel tenebroso.
"Si chiama sfiga tesoro.
E se questi trucchetti funzionano davvero.
Ho pena delle malcapitate che ci cascano."
Si rialza tranquilla, godendo della facci scioccata di Rayan, che mai prima d'ora è stato bidonato così.
Benvenuto nel club, pensa Oliver.
Capendo finalmente perché Emma le è amica.
"Siccome il mio amico è caduto in depressione, ordino io per tutti."
Si fa avanti Owen, dando delle pacche consolatori a Rayan, ancora scioccato.
"Tre birre e qualcosa per spizzicare dolcezza."
Gli fa l'occhiolino, passandogli i tre menù.
"Arrivano subito ragazzi."
Quando la sente andare via.
Finalmente Rayan si riprende.
Guardandola attentamente sculettare via.
"Quella ragazza è eroina cazzo.
Di quella pura e pregiata."
È ormai abitudine per i tre ragazzi, paragonare una donna a una droga.
Erba, non è male.
Coca, molto buona.
Ma eroina, è tutta un'altra storia.
È una bomba di adrenalina nelle vene.
Ed è questo che prova Rayan, mentre guarda la ragazza tornare al tavola con i loro ordini.
"Se avete bisogno di altro, lanciate un fischio."
Gli dice, facendo l'occhiolino a Rayan, che subito prende la palla al balzo.
"E se volessi il tuo numero?
Saresti disponibile a darmelo."
Ormai è in crisi, e la bellezza ribelle della ragazza è la goccia che fa traboccare il suo auto controllo.
"No, ma capendo la tua disperazione, ti posso indicare il bagno delle donne.
Ci sono tutti i numeri che vuoi."
Ancora una volta se ne va, passandosi tra le labbra quella lingua biforcuta che si ritrova.
E Owen deve dargli un'altra pacca, questa volta con più forza, per farlo riprendere.
"Ti è andata male amico, quella non te la dà nemmeno se pagata a peso d'oro."
Eppure Rayan non vuole arrendersi.
Ha trovato la sua eroina, la sua dose pregiata, e non ci vuole rinunciare per nulla al mondo.
Intanto Oliver ha ascoltato lo spettacolino distrattamente, osservando più che altro le altre cameriere, solo per trovare lei.
Osserva ogni chioma, ogni viso, ogni paio di gambe che gli passano davanti.
Ma nessuna è lei.
"Bene.
Ora lasciamo spazio al pezzo forte.
Signori e signore, la nostra favolosa Emma, solo per voi."
Sentendo il suo nome, alza gli occhi verso il palco, dove il cantante sta lasciando spazio a lei.
A lei che sale lentamente sul palco, sostenendo una chitarra classica, molto consumata all'apparenza.
Un paio di ragazzi le posizionano uno sgabello davanti al microfono, facendole segno di accomodarsi.
Tranquilla si mette comoda, come sempre non mostrando nessuna emozione nei suoi occhi.
Seria e empatica, fa gli ultimi controlli alla chitarra.
"Questa è per voi."
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Macchiati di Me
RomanceOliver Johnson, è il classico bad boy, figlio di papà, un vanto a sentire lui. Ribelle e dannato, vive la vita al momento, fregandosene delle regole. Si mostra superficiale e freddo, nascondendo segreti e lotte. Sempre al centro della situazione, m...