Capitolo 12

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Mi svegliai e decisi di andare a scuola per spiegare a Mattia il mio piano per farla pagare ad ale e Cynthia.
Feci una doccia, asciugai i capelli e mi truccai con correttore, eye-liner, mascara e gloss.
Scelsi l'outfit

Misi le vans old school, del profumo e uscii della camera, scesi le scale e andai in cucina

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Misi le vans old school, del profumo e uscii della camera, scesi le scale e andai in cucina.
Feci colazione velocemente con la mia torta di ieri ed era ancora molto buona.
Presi le chiavi della macchina, uscì da casa, salii in macchina e partii verso scuola.

Una volta arrivata scrissi un messaggio a Mattia,
Gli chiesi di incontraci al parcheggio di scuola.
Lui arrivò con passo svelto verso di me dopo cinque minuti.
"Ciao" disse, sembrava felice di vedermi, e sotto sotto lo ero anche io, ero solo molto orgogliosa.
"Ciao mattia" dissi cercando di non fargli capire la mia felicità corrisposta nel vederlo.
"Cosa significava la stories di ieri sera?", chiese avvicinandosi a me
"Non hai mai pensato che l'obbiettivo di Ale e Cynthia era quello di separarci per farcela pagare", dissi guardandolo
"Cazzo hai ragione, perciò la tua stories era solo vendetta?", notai un po' di tristezza nel suo sguardo.
"Non lo so, sono ancora arrabbiata con te per non avermi detto nulla" risposi
"Oh, quanto ti ci vorrà per perdonarmi?", chiese guardandomi negli occhi.
Non risposi, la mia attenzione era concertata su Ale e Cynthia che stavano passando vicino a noi.
Mattia notò il motivo della mia distrazione e mi disse.
"Facciamolo" girando la mia testa verso di lui per poi baciarmi spingendomi contro la macchina, era un bacio passionale ma questo era diverso dai soliti.
Questo bacio voleva farmi capire che gli mancavo e che era pronto a tutto per farsi perdonare, tirai mattia verso di me ancora di più mettendogli le mani dietro la nuca.
C'era un po' di tensione sessuale tra di noi, lo sentivo da come si stringeva a me.
Misi fine al bacio prima che mattia potesse saltarmi addosso davanti a tutta la scuola.
"Penso che ci vorrà molto meno a perdonarmi, visto come mi hai baciato", disse Mattia ridacchiando.
"Vedremo", dissi dandogli un piccolo spintone.
Ci avviammo verso l'entrata mano per mano, il piano stava funzionando, Alejandro e Cynthia ci fulminavano con lo sguardo.
Andammo a lezione insieme, odiavo la matematica ma per fortuna c'era mattia a distrarmi, mi accarezzava le gambe e giocava con i miei capelli.
La lezione passò in fretta, prima di uscire dalla classe il professore disse che tra qualche mese ci sarebbe stata una gita, in Italia.
Io e Mattia eravamo entusiasti, amavamo entrambi la nostra terra.

Iniziò l'intervallo e io andai in bagno separandomi da Mattia, entrai e qualcuno mi seguì, non ci feci molto caso pensai fosse una ragazza della scuola ma,
era ale, senza neanche guardarlo in faccia gli dissi.
"Guarda che questo è il bagno delle ragazze, oh giusto sei senza palle perciò va bene fai pure" la rabbia saliva sempre di più
"Mi dispiace per ciò che ti ho fatto, ho detto a Cynthia che non ero sicuro di voler andare fino in fondo" rispose
"Eppure ci sei andato e lo hai pure toccato" risposi arrabbiandomi ancora di più
"Ti prego scusa" disse appoggiando una mano sulla mia spalla.
"Sai una cosa ale, mi ci pulisco il culo con le tue scuse di merda" dissi spingendolo.
Cercai di uscire dal bagno ma ale mi afferrò il polso, lo aveva già fatto ma stavolta strinse di più.
"Tu non vai da nessuna parte, sei mia e lo sarai per sempre", disse sbattendomi contro il muro con molta violenza per poi baciarmi aggressivamente.
"Ale no, basta ti prego", dissi in lacrime spingendolo via da me, ero confusa dalla botta presa
precedentemente.
"No tu sei mia, e non ti lascerò andare finché non dirai che mi ami", urlò.
"Non potrò mai amare una persona come te", dissi sputandogli in faccia con tutta la forza che mi era rimasta.
Alejandro mi diede un pugno così forte da non farmi capire più niente, mi accasciai al pavimento vedendo nero.
Mattia pov
Martina era andata in bagno e ci stava mettendo decisamente troppo, decisi di andare a controllare cosa stesse succedendo.
Oh cazzo.
Trovai martina accasciata sul pavimento, non reagiva, corsi fuori dal bagno e chiamai aiuto.
Mentre aspettavo i soccorsi mi misi in ginocchio, e le sollevai il corpo appoggiandola a me, notai che aveva un occhio rosso che man mano diventava sempre più viola, qualcuno le aveva dato un pugno.
Avrei ammazzato chiunque le avesse fatto del male.
Non avevo mai pianto in vita mia per una ragazza ma vederla priva di sensi mi uccise dentro.
Cominciai a piangere mentre la abbracciavo e pregavo che stesse bene.
Arrivarono il preside e gli insegnati, che la portarono fuori dal bagno, il corridoio era pieno di persone che guardavano me con lei in braccio priva di sensi.
Arrivammo in infermeria, la poggiai sul lettino e arrivarono i medici del 118 che le fecero riprendere i sensi qualche minuto dopo, Martina era visibilmente confusa mentre riapriva gli occhi.
"Che è successo?", mi chiese con un filo di voce.
"Ti ho trovata accasciata per terra in bagno, tu devi dirmi cos'è successo semmai" risposi
"È stato Alejandro, ha detto che ero sua e che non mi avrebbe lasciata andare finché non avessi detto che lo amavo, mi ricordo che gli risposi che non avrei mai potuto amarlo e poi più niente" disse singhiozzando.
"Cazzo io lo ammazzo" risposi infuriato come non mai, alzandomi per andarlo a cercare ma lei mi fermò e mi chiese
"No ti prego rimani con me adesso"
Dovevo starle accanto, avrei fatto i conti con alejandro più avanti, così le risposi
"Certamente, andrà tutto bene lui non ti farà più del male".
La confortai e le presi le mani.
Qualche minuto prima che riprendesse conoscenza i medici mi dissero che Martina si sarebbe rimessa molto presto e che non c'era bisogno di andare in ospedale, ne ero sollevato.
Le dissi ciò che mi avevano riferito, mentre pensavo a quanto era bella anche con un occhio nero.
"Piccola, i medici mi hanno detto che ti rimetterai presto e che non c'è bisogno che tu vada con loro in ospedale"
"Ottimo" rispose, era di poche parole ma la capivo.
Decisi di portarla io a casa, non avrebbe potuto guidare in quelle condizioni.
Gli chiesi di darmi le chiavi della macchina per guidarla e acconsentì.
Arrivammo a casa e la accompagnai fino in camera, decidi di fermarmi da lei per assicurarmi che stesse bene.

Martina pov's
Mattia era stato così gentile a preoccuparsi di non lasciarmi sola, soprattutto per come lo avevo trattato, iniziavo a capire quanto ci tenesse a me.
La testa mi esplodeva e l'occhio continuava a diventare viola, pensai che appena mattia e alejandro si sarebbero visti sarebbe scoppiata la rissa, Alejandro era un pezzo di merda, come puoi fare una cosa del genere a una ragazza?
Gli avrei fatto pagare anche questo, ma a tempo debito.

Spazio autrice
Ciao ragazzi come state?
Io sono felicissima siamo arrivati a mille letture, quando ho iniziato a scrivere non avrei mai pensato di arrivati a questi risultati.
Tutto questo grazie a voi, vi voglio bene
Lasciatemi una stellina e un commento se il capitolo vi è piaciuto
Un bacione💜💜

M.M mattia polibio💜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora