Capitolo 41

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Martina's pov
Guardavo il soffitto mentre aspettavo che Tony tornasse con la mia acqua, era stato così gentile oggi e se non avessi avuto lui sarei impazzita.
Passavano i minuti e del mio compagno di stanza non c'era traccia, mi chiedevo quanto ci volesse a prendere una mezza bottiglietta d'acqua.
Sbuffai e mi alzai dal letto, dopodiché uscì dalla mia stanza, senza perdere tempo.
Volevo proprio capire il perché di quel ritardo, così mi affrettai a percorrere il corridoio e in seguito le scale che portavano alla hall.
Mentre percorrevo le scalinate a testa bassa sentii delle voci, farsi sempre più alte e nervose.
Dopo aver sceso il penultimo gradino finalmente alzai la testa, e i miei occhi mi mostrarono; Tony, lena e mattia impegnati a discutere.
Confusa da ciò che avevo visto, decisi di aprire bocca
"Ma che sta succedendo?", chiesi ai ragazzi che mi davano le spalle.
Loro appena sentirono la mia voce si girarono verso di me, senza dire una parola.
Dai loro sguardi percepivo rabbia, tristezza, confusione e paura.
Decisi di non rimanere lì impalata e di scendere gli ultimi scalini che mi erano rimasti, e dopo averlo fatto mi trovai abbastanza vicina ai ragazzi, che ancora mi guardavano senza dire nulla.
"Qualcuno mi spiega che sta succedendo?", ripetei questa volta scandendo bene le parole
"Mi dispiace", sentii la voce di mattia attraversare le mie orecchie
"No, non ti dispiace, sennò non l'avresti fatto", si mise in mezzo Tony che sembrava accecato dalla rabbia
"Mattia che cosa sta intende?", chiesi girando la testa verso il mio fidanzato
"Diglielo mattia, digli che sei tornato in hotel con lena ubriaco", parlò Tony per lui, e il mio cuore stava iniziando a perdere battiti
"Mattia è vero?", chiesi confusa cercando il contatto visivo con lui
"Si", rispose abbassando lo sguardo
"Ma perché?", chiesi e le lacrime iniziavano a scendere velocemente dai miei occhi
"Guarda come la fai stare polibio!", urlò Tony avvolgendo un braccio attorno alle mie spalle, avvicinandomi a lui per tenermi calma
"Sta lontano da lei, non toccarla!", urlò mattia stringendo i pugni
"Perché sennò che fai?, lo sai anche tu che sarebbe più felice se stesse con me", rispose Tony sfidandolo, e aveva ancora il suo braccio avvolto intorno alle mie spalle.
"Ora ti prendi tutti i pugni che non ti sei preso quella sera al locale, verme!", urlò mattia, e subito dopo si lanciò su Tony facendo cadere entrambi per terra.
Mi ritrovai sdraiata sul pavimento freddo di marmo, e alla mia destra c'era mattia che sfogava tutta la sua rabbia su Tony, prendendolo a pugni.
"Mattia basta", urlai spingendolo via da sopra di Tony.
Ma lui non ne voleva sapere, continuava a picchiare il riccio sotto di lui, come se la mia voce fosse ovattata alle sue orecchie.
"Basta ti prego sta sanguinando", urlai nuovamente singhiozzando
"È proprio ciò che voglio, lo ammazzo sto figlio ti puttana", rispose biasciando
"Ragazzi basta", urlò una ragazza, che da come era vestita sembrava una dipendente dell'hotel
Subito dopo quella ragazza chiamò le due guardie che stavano sorvegliando l'entrata.
Dopodiché i due grandi uomini si precipitarono verso di noi, togliendo mattia da sopra di Tony, che aveva la faccia piena di sangue, ma per fortuna era ancora cosciente.
I due uomini tenevano saldo mattia, che aveva uno sguardo cupo e le nocche delle mani insanguinate.
"Dovremmo chiamare la polizia per questa bravata", disse la ragazza bionda tenendo le braccia incrociate al petto.
"No la prego, ci sono state delle piccole divergenze, non succederà più", pregai la ragazza, non volevo che mattia finisse nei casini anche se lo meritava.
"D'accordo, ma se si ripeterà chiameremo le forze dell'ordine", rispose la bionda con tono severo
"La ringrazio", risposi
"Lasciatelo andare", disse lei volgendo lo sguardo ai grossi signori della sicurezza.
Loro due obbedirono e lasciarono mattia, che era fermo e guardava un punto non definito del pavimento.
Lena in tutto ciò era in ginocchio vicino a tony, per assicurarsi che il ragazzo stesse bene.
"Grazie per avermi difeso", disse mattia dopo essersi avvicinato a me
"Non l'ho fatto per te", sputai acida mentendo
"Fammi spiegare", disse guardandomi
"No mattia, non c'è niente da spiegare, hai preferito andare a ubriacarti con quella stronza invece di rimanere con me e parlarmi", risposi furiosa cercando di trattenere le lacrime, che avevano smesso di scendere poco prima
"Non è come pensi", si difese lui passandosi nervosamente la mano insanguinata tra i capelli
"Invece è esattamente come penso", risposi seccata
"Io non ti ho tradito", disse, e i miei battiti iniziarono a diminuire, poco prima il mio cuore stava per esplodere
"Sai cosa, non ti credo", risposi acida, ero stufa di tutte le sue stupide scuse
"È la verità, io ti amo", disse guardandomi negli occhi
"Devo andare da Tony, vai a dormire, sei troppo ubriaco e non finirà bene questa conversazione se continuiamo così", risposi per poi allontanarmi e andare verso il ragazzo riccio che si era tirato su dal pavimento.
"Vieni Tony, andiamo in camera che ti medico", dissi mettendogli un braccio attorno alle mie spalle, facendolo reggere a me
"Ti prego fammi spiegare", disse mattia mentre salivo le scale con Tony sorretto a me.
Feci finta di non sentire e continuai a salire, io amavo mattia, ma non sapevo effettivamente cosa fosse successo con lena, e purtroppo aveva perso notevolmente la mia fiducia dopo stasera.
Dopo che io e Tony arrivammo dentro alla nostra camera, lo feci sedere sul letto, dopodiché andai a prendere in bagno il kit medico.
L'ultima volta che medicai qualcuno era quella sera al McDonald con mattia, gli avevo detto per la prima volta che lo amavo, mi ritrovai a pensare a quella sera mentre tenevo ben saldo tra le mie mani il kit.
Dopo qualche minuto passato a fissare la piccola scatolina bianca, mi ricordai di avere un ragazzo sanguinante nell'altra stanza, e smisi subito di pensare al moro che lo aveva ridotto così.
Dopo essere uscita dal bagno andai verso Tony che si toccava ripetutamente il naso, che grondava parecchio sangue.
Appoggiai il kit sul letto e successivamente lo aprii, tirando fuori del disinfettante e del cotone.
Versai il disinfettante sul cotone e dopodiché iniziai a passarlo sul viso del ragazzo davanti a me, che gemeva leggermente a causa del bruciore.
"Tony non so davvero come ringraziarti, per tutto", dissi mentre ero concentrata a curarlo
"Io l'ho fatto volentieri", rispose sorridendo debolmente
"Non sono sicuro che mattia ti abbia tradito, ma ho visto che entrava barcollante nell'hotel assieme a lena", aggiunse
"Non sono più sicura di niente", dissi sconfortata alzando gli occhi al cielo
"Non mi piace vederti così", rispose semplicemente
"E a me non piace vederti sanguinante", risposi ridacchiando per smorzare l'imbarazzo che si era formato, anche se lo stavo medicando io e Tony eravamo davvero troppo vicini.
"Ecco ho finito", dissi qualche minuto dopo, mettendo via il disinfettante e buttando il cotone nel piccolo cestino accanto al comodino.
Dopo aver chiuso il kit medico, lo presi tra le mani per riportarlo in bagno, ma prima che potessi avviarmi verso di esso, Tony mi fermò mettendo le sue mani su entrambi i miei fianchi, tirandomi leggermente verso di lui che era ancora seduto sul letto.
Dopodiché si alzò, costringendo la mia testa a sollevarsi, visto che era molto più alto di me.
Avevo paura di ciò che potesse fare, ovvero fiondarsi sulle mie labbra da un momento all'altro.
"Tony..", dissi confusa guardandolo, scontrandomi con i suoi occhi marroni
"Tu sei la ragazza più bella e gentile che io abbia mai conosciuto, ma non lo farò", rispose mordicchiando leggermente il suo labbro inferiore
"N-non farai cosa?", chiesi balbettando, mi sentivo strana e in imbarazzo
"Non bacerò queste labbra", disse passando il suo pollice su di esse
"Non ti bacerò, perché tu sei di polibio", aggiunse, e nel suo tono c'era un leggero sconforto
Dopodiché tolse le sue mani dai miei fianchi, permettendomi così di avere libertà di movimento, ma per quanto volessi farlo, rimasi li imbambolata, travolta da un cocktail di emozioni.
Io amavo mattia, ma ciò che aveva fatto Tony mi aveva completamente tolto le parole di bocca.
"Che ti succede, ti ho per caso scioccata?", chiese Tony ancora davanti a me corrugando le sopracciglia
"Vado a f-umare", questa era l'unica frase che mi era passata per la testa.
Uscii dalla mia stanza il più in fretta possibile, dopo aver lanciato il kit medico sul letto.
Mi fiondai giù dalle scale e dopo aver percorso alla hall, uscii dall'hotel.
Notai alla mia destra un piccolo dehor, che aveva dei piccoli tavolini in metallo neri, e delle sedie del medesimo colore.
Non persi tempo e ci andai, sedendomi successivamente, dopodiché tirai fuori il pacchetto di sigarette dalla tasca della felpa prendendone una e accendendola subito dopo.
Mentre il fumo fuoriusciva dalla mia bocca pensai a tutti gli avvenimenti accaduti la stessa sera.
Perché mattia era uscito con lena?
Perché non mi aveva detto nulla?
E perché Tony si era comportato così?
Sapevo che la sigaretta che avevo tra le dita non poteva darmi la risposte che cercavo, ma continuavo ad aspirare cercando di alleggerire la mente.
"Questa sedia è occupata?", disse una voce famigliare dietro di me, mattia aveva un radar, riusciva sempre a trovarmi.
"Si", risposi secca
"Io mi siedo comunque", rispose semplicemente mentre si sedeva, così da ritrovarci uno di fronte all'altro.
Sbuffai alzando gli occhi al cielo, per quanto volessi una risposta da mattia, non ero in vena di parlare.
"Mi dispiace okay?, ero arrabbiato dopo la telefonata e avevo bisogno di sfogarmi, così quando lena mi ha chiesto di andare a bere qualcosa ho accettato, senza pensare alle conseguenze", disse qualche secondo dopo.
Non risposi e tenni lo sguardo basso, non sapevo davvero che cosa dirgli, ero rimasta a bocca asciutta.
"Ci sei?", chiese facendo sventolare la sua mano davanti al mio viso
"Ti chiedo solo, perché?", risposi spegnendo la sigaretta nel posacenere
"Perché cosa?", rispose corrugando le sopracciglia
"Perché sei andato a bere qualcosa con lena per sfogarti, quando avevi me a tua disposizione", chiesi passando la mano tra i capelli
"Non potevo sfogarmi con te", rispose dopo aver fatto un lungo sospiro
"Capiscimi, non posso dirti tutto", aggiunse distogliendo lo sguardo dalla mia figura
"Adesso hai pure dei segreti?", chiesi incrociando le braccia
"Non sono segreti", sbuffò, sembrava tentato a volermi dire cosa gli passava per la testa, ma continuava a resistere
"Sappi solo che ti amo con tutto me stesso", aggiunse
"Anch'io ti amo, ma non posso fare finta di niente", risposi mentre cercavo di non piangere per la decima volta
"Prometto che ti dirò tutto, solo non adesso", rispose sorridendo debolmente
"Sono stufa di aspettare", sbuffai affranta
"Fidati di me", rispose dando dei piccoli colpetti con le mani sulle sue gambe, per farmi segno di sedermi su di esse.
Assecondai la sua richiesta, e poco dopo mi sedetti sulle sue gambe.
"Ho dovuto promettere a mio padre di non dirti niente, per questo sono stato zitto", disse dopo avermi spostato una ciocca di capelli dietro l'orecchio
"Ma perché?", risposi confusa, mi chiedevo cosa centrassi io in questa situazione
"Non lo so", rispose affranto
"È una cosa grave mattia?", chiesi guardandolo negli occhi
"A quanto pare si", rispose mettendo le sue mani sui miei fianchi
"Qualsiasi cosa sia, la affronteremo assieme", aggiunse avvicinandosi al mio viso, per poi lasciare un bacio a stampo sulle mie labbra.
Decisi di ricambiare il bacio, ma questo per me non significava aver riacquistato completamente la fiducia verso di lui.
Non sapevo cosa mi stava nascondendo, ed ero decisamente vogliosa di scoprirlo..

Spazio autrice
Ciao ragazzi, come state?
Io ho appena saputo che hanno eliminato il profilo spam di mattia su TikTok, secondo me dovrebbero smetterla di sputare odio verso di lui😐
Siamo a quasi 60000 letture, grazie mille davvero❤️
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e un commento.
Un bacio💜

M.M mattia polibio💜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora