Capitolo 42

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Era passata una settimana dal litigio mio e di mattia, e la gita in Italia era terminata.
Durante il corso della settimana io e mattia andammo d'accordo, ci eravamo stuzzicati qualche volta ma nulla di preoccupante.
Tony invece dopo quella sera si allontanò da me notevolmente, avendo capito il mio evidente imbarazzo provato, non aveva più provato ad avvicinarsi così.
Però eravamo rimasti buoni amici, mi piaceva chiacchierare con lui, ed era proprio ciò che stavo facendo in questo momento, mentre ero occupata a fare la valigia.
"Allora, che farai appena tornata in New Jersey?", mi chiese mentre anche lui infilava i suoi indumenti nella sua valigia
"Beh, tornerò a scuola", risposi mentre piegavo una delle mie tante felpe
"Quanto ti manca per finire la scuola?", mi chiese
"Ancora due settimane e poi finalmente sarò libera", risposi sorridendo
"Che programmi hai per l'estate?", chiese gentilmente
"Non so ancora, ma penso che farò un salto in Italia per andare a trovare la mia famiglia", risposi piegando i miei pantaloni
"Sei fortunata, a me è piaciuta molto l'Italia, e vorrei poterci ritornare anch'io quest'estate", rispose ridacchiando
"Non ti preoccupare non scappa, potrai tornarci presto sicuramente", risposi sollevando lo sguardo per guardare il riccio impegnato a far stare i suoi indumenti nella valigia, schiacciandoli nervosamente.
"Aspetta ti do una mano", dissi alzando gli occhi al cielo per il suo comportamento
"Oh si grazie, non riesco a fare stare le cose in valigia", sbuffò
Ridacchiai e mi avviai verso l'altra parte del letto, una volta arrivata iniziai a togliere tutti i suoi vestiti dalla sua valigia.
"Guarda, li devi piegare così per farli stare", dissi mentre tenevo in mano una sua maglietta presa dalla pila.
Dopodiché la piegai e la riposi dentro la valigia, sotto lo sguardo attento di Tony
"È come giocare a Tetris", aggiunsi piegando un'altra delle sue maglie e riponendola successivamente vicino a quella di prima.
"Come farei senza di te", disse mettendomi una mano sulla spalla.
Mi imbarazzai al suo tocco, non avevamo proferito parola su quello che era successo la settimana prima.
"Ora che hai capito puoi continuare tu", dissi abbozzando un sorriso imbarazzato
"Grazie", rispose togliendo la mano dalla mia spalla
Dopodiché mi affettai a tornare dall'altra parte del mio letto per continuare a riempire la mia valigia.
"Ti sei irrigidita quando ti ho toccato", aggiunse poco dopo.
Non risposi, non volevo entrare nella conversazione che stava cercando instaurare.
"Non volevo spaventarti quella sera, però penso sia evidente che tu mi piaci", aggiunse tranquillamente, nel suo tono non c'era malizia
"Ho tenuto le mani a posto perché ho rispetto della tua relazione con polibio", aggiunse ancora, notando il mio silenzio
"Si chiama mattia", risposi ridacchiando nervosamente, volevo assolutamente cambiare discorso
"Sì certo, però fammi un fischio quando vi lasciate", disse ironicamente ridacchiando
"Stupido", risposi per poi lanciargli una maglia che avevo in mano contro di lui.
"Questa me la tengo", rispose guardando l'indumento che gli avevo appena buttato addosso
"Almeno ho un tuo ricordo", aggiunse mettendo la mia maglia nella sua valigia.
Scossi la testa ridacchiando, non volevo più parlare di quella sera, perciò gli lasciai senza problemi la mia maglia della nike.
Dopo aver finito di sistemare gli ultimi indumenti chiusi la valigia, e successivamente la tirai giù dal letto appoggiandola a terra.
Dopodiché presi il mio iPhone e guardai l'ora, che sognava le 14:30.
Mi ricordai del professore che ci comunicò che il volo di ritorno sarebbe partito alle 16:00, perciò mi affettai a recuperare i vestiti che avevo lasciato fuori, e successivamente andai in bagno.
Feci una doccia abbastanza veloce, e dopodiché uscii facendo inondare il bagno di vapore.
Asciugai i miei capelli con il phon senza piastrarli, non avevo voglia di andare a recuperare la piastra nella valigia ormai chiusa.
Dopodiché mi vestii con un pantalone cargo nero e una maglietta corta della Champion.
Per quanto non fosse necessario mi truccai comunque, il make up era una passione per me, e odiavo andare in giro struccata.
Optai comunque per qualcosa di leggero, misi giusto un po' di correttore e del mascara, avevo bisogno solo di qualcosa che coprisse le occhiaie accentuate sotto i miei occhi.
Dopo aver terminato il trucco uscii dal bagno, e andai verso il letto con i mano i miei bagnoschiuma e i miei balsami, che avevo comprato durante la gita.
Sbuffai per il fatto di dover riaprire la valigia, mi capitava sempre di dimenticare qualcosa fuori da essa.
La presi dal pavimento e la riposi sul letto aprendola successivamente, aggiunsi poi le ultime cose che mi ero dimenticata, nel frattempo Tony era entrato in bagno per prepararsi.
Chiusi la valigia e la misi nuovamente sul pavimento, poi mi sedetti sul letto per aspettare il ragazzo che era in doccia.
Dopo una ventina di minuti, Tony fece il suo ritorno nella stanza da letto, anche lui era vestito comodo; un pantalone della tuta e una maglia a maniche corte abbastanza stretta.
"Dai andiamo", dissi dopo essermi allacciata le mie vans
Dopo che Tony fece la stessa cosa uscimmo dalla nostra stanza, gli dedicai un ultimo sguardo malinconico, io ero fatta così, mi affezionavo ai posti dove avevo passato del tempo, e nella mia camera ne erano successe di cose.
Percorremmo per l'ultima volta il corridoio e infine le scale, dopodiché arrivammo nella hall, dove c'erano tutti i ragazzi che avevano preso parte a questa gita.
Nel mio gruppo notai mattia che era preso a guardare lo schermo del suo telefono, mentre con l'altra mano teneva saldo il manico della valigia.
C'era ancora parecchia tensione tra lui e Tony, perciò decisi di tenerli lontani, per evitare una seconda rissa in mezzo alla folla.
Mi avvicinai a mattia, mentre il mio ormai ex compagno di stanza stava raggiungendo i suoi compagni.
"Ciao", dissi dopo averlo raggiunto
"Ma ciao", rispose dandomi subito un bacio sulle labbra
"Sei contento che torniamo in New Jersey?", chiesi dopo aver sciolto il bacio
"Più o meno, mi mancherà l'Italia", rispose
"Lo so", risposi abbozzando un sorriso
"Ragazzi è ora di andare, fuori c'è il pullman che ci aspetta per portarci all'aeroporto", urlò il professore interrompendo la conversazione tra me e mattia.
Dopo il suo annuncio ci affrettammo a uscire dal quel fantastico hotel, che avrei sicuramente rivisitato volentieri.
Ci mettemmo in fila davanti al pullman per posare nel portabagagli le nostre valigie.
Quando fu il mio turno, misi dentro la mia e poi mi avviai davanti all'entrata principale del pullman.
"Vai via senza salutarmi?", mi disse la voce di Tony, che si era avvicinato senza che me ne accorgessi
"Non sapevo dove fossi", risposi sentendomi leggermente in colpa
"Vieni qui", rispose per poi abbracciarmi forte
"Mi mancherai coniglietta, fatti sentire", aggiunse vicino al mio orecchio
"Interrompo qualcosa?", chiese mattia dopo aver posato la sua valigia
"No no, ci stiamo solo salutando", rispose Tony sciogliendo velocemente l'abbraccio
"Mattia so che non ci siamo più parlati da ciò che è successo l'altra settimana, ma volevo chiederti scusa per aver detto quelle cose", aggiunse Tony grattandosi la nuca nervosamente, mi dispiaceva vederlo così, era lui che si era preso le botte in fin dei conti.
"Tutto perdonato, e tu scusami per averti aggredito così", rispose mattia, imbarazzato
"Sono contenta che abbiate finalmente chiarito, però ora dobbiamo andare", mi misi in mezzo alla conversazione, dopo aver notato che tutti erano già saliti sul pullman
"Va bene, ciao ragazzi", rispose Tony, dopodiché si allontanò da noi e salii sul suo pullman.
Io e mattia facemmo la stessa cosa, e prendemmo posto sul nostro pullman.
Dopo esserci seduti, iniziai una conversazione che non mi andava di fare, ma la curiosità era troppa.
"Non ho visto lena, non hai salutato la tua amica", dissi a mattia guardandolo
"Prima mentre facevamo la valigia in stanza, ha iniziato a chiedermi se mi andava di uscire con lei nuovamente..", rispose
"Continua", lo incitai a dirmi di più
"E io gli ho risposto che non mi andava, e che doveva smetterla di starmi attaccata", rispose concludendo la frase
"Wow, peccato che ti ci sia voluto un'intera gita per dirglielo", risposi abbassando la testa, guardandomi i piedi
"Lei non mi romperà più e non si metterà più in mezzo tra di noi, questo non ti basta?", rispose con tono dolce, mettendomi due dita sotto il mento, facendo alzare la mia testa, per poi farmi scontrare con i suoi occhi marroni.
"Va bene", acconsentì mantenendo il contatto visivo Mattia mi lasciò un tenero bacio sulle labbra, e dopodiché mi fece appoggiare la testa sulla sua spalla.

Arrivammo in aeroporto, e sentivo la malinconia crescere, amavo l'Italia e lasciarla era difficile ogni volta.
Dopo aver atteso dieci minuti, chiamarono il nostro volo, dopodiché andammo a fare il check-in e poi salimmo tutti sull'aereo.
Questa volta il viaggio era diverso, io e mattia eravamo seduti vicini, più innamorati che mai.
Eravamo una coppia che litigava spesso, ma ci amavamo incondizionatamente.
E mentre aspettavo che l'aereo partisse guardai per la centesima volta l'anello che avevo al dito, quel piccolo pezzo d'argento mi aiutava a ricordare quanto mattia mi amasse, anche se era una testa calda.
Dopo che l'aereo decollò iniziai a sentirmi stanca, così decisi di appisolarmi sempre sulla spalla del mio ragazzo, e pensai a ciò che mi vagava in mente da una settimana.

E mai avrei immaginato che ciò che il papà di mattia doveva dirci, mi avrebbe scombussolato la vita..

Spazio autrice
Ciao ragazzi, come state?
Ho delle cose da dirvi, per prima cosa grazie per il supporto e per le 64000 letture, vi sono veramente grata e non smetterò mai di ringraziarvi❤️
Seconda cosa, scusate per l'attesa davvero, sono stata un po' con i miei parenti che non vedevo da due mesi❤️
Terza e ultima cosa, tenetevi pronte perché nei prossimi capitoli vi farò delle domande, ovviamente inerenti alla storia, voglio parlarne con voi visto che siete le mie super supporter❤️
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e un commento.
Un bacio enorme💜

M.M mattia polibio💜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora